Il 2024 di Lorenzo Musetti, indipendentemente dai risultati che otterrà da qui fino alla fine della stagione, verrà di certo ricordato come un anno per lui di grandissima crescita personale e professionale. Non potrebbe essere altrimenti visti lo stabile ingresso in Top 20 e alcuni risultati ottenuti, in particolare la semifinale a Wimbledon e la medaglia di bronzo nel singolare maschile ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Tante anche le finali raggiunte dall’azzurro: ben tre nel circuito maggiore (Queen’s Club su erba, Umago su terra rossa e Chengdu su cemento), più due a livello Challenger 175 su terra battuta (Cagliari e Torino). Il livello e la continuità da lui espressi nel corso degli ultimi mesi sono ottimi, potremmo dire che finalmente rispecchiano un ragazzo dalle sue qualità, senz’ombra di dubbio fuori dal comune.
Ma perché il nostro portacolori, che ha vinto ben 26 partite da giugno in poi (nemmeno Sinner, Alcaraz e Zverev ne hanno vinte così tante), non riesce ancora ad avvicinarsi sensibilmente alla Top 10? Il livello da lui messo in campo generalmente non è stato inferiore quest’anno a quello di altri tennisti che si aggirano intorno alla decima posizione della classifica, ma sappiamo bene come nel tennis non tutte la partite abbiano lo stesso valore e alcune abbiano più di altre la potenzialità di proiettarti verso una nuova dimensione, possano permetterti di guadagnare davvero un posto al tavolo dei migliori.
Queste partite, nel 2024, Musetti non è purtroppo riuscito a vincerle, ed è sicuramente nella gestione di questi momenti che il numero 2 d’Italia può e deve ancora sensibilmente migliorare. Zero titoli conquistati nonostante le cinque finali giocate, solo in una delle quali l’italiano era oggettivamente sfavorito (Queen’s Club contro Tommy Paul). A Cagliari è arrivata la sconfitta contro Mariano Navone, a Torino per mano di Francesco Passaro, ad Umago a fermarlo è stato Francisco Cerundolo, mentre ora a Chengdu Musetti non è riuscito a battere Juncheng Shang. Tutti avversari di un certo calibro va detto, ma certamente spicca il dato piuttosto negativo (0-5 nelle finali) per un giocatore che si è al contrario espresso molto bene in gran parte dei match disputati nel 2024 su tutti i campi e tutte le superfici.
Cosa vuol dire questo? Certamente in queste partite si è visto un Musetti meno aggressivo nei momenti cruciali dell’incontro rispetto al giocatore che abbiamo ammirato in altre circostanze di quella che finora è probabilmente la miglior stagione della sua carriera, e va comunque ricordato che l’italiano una finale – anche se per il bronzo – l’ha vinta proprio alle Olimpiadi di Parigi lo scorso luglio. Insomma, un dato che deve sicuramente far riflettere ma non spaventare: tutto indica che il numero 19 del mondo saprà incanalare nella direzione giusta la delusione provocata da queste sconfitte e che i titoli arriveranno presto. Ma il lavoro dovrà proseguire, perché alla meta Lorenzo non è ancora arrivato.