[1] J. Sinner b. [WC] Y. Bu 6-3 7-6(3)
Perfect in Beijing 🙌
— Tennis TV (@TennisTV) October 1, 2024
Defending champion @janniksin defeats Bu 6-3 7-6 to stretch his winning streak to 15 and improve to 9-0 lifetime at #ChinaOpen pic.twitter.com/YZzFFWpWIG
Jannik Sinner si qualifica per il secondo anno consecutivo per la finale del China Open di Pechino dopo aver sconfitto in semifinale la wild card di casa Yunchaokete Bu (22 anni, numero 96 del ranking mondiale) con il punteggio di 6-3 7-6(3) in due ore e 5 minuti di gioco, al termine di un match nervoso e piuttosto intenso dal punto di vista fisico. Bu ha disputato un match brillante e coraggioso mentre Sinner non è mai riuscito a prendere realmente il controllo del gioco, affidandosi al servizio (11 ace, 68% di prime in campo, nessun doppio fallo) e alla solidità della fase difensiva ma commettendo, allo stesso tempo, una valanga di errori non forzati (alla fine saranno 29, in particolare con il dritto): il numero 1 nei momenti decisivi dell’incontro ha però sfoderato la solita classe, condensando i punti migliori della partita nel tie break finale, dove ha respinto con grande lucidità l’assalto finale dell’avversario. Nella giornata di mercoledì (ore 11 italiane) Jannik difenderà il titolo del 2023 contro Carlitos Alcaraz, che nel corso della mattinata italiana ha battuto in due set Daniil Medvedev: sarà la decima sfida a livello ATP tra i due nuovi protagonisti del tennis mondiale (Alcaraz conduce 5 a 4 nei precedenti) ma solamente la seconda finale dopo quella di Umago – vinta da Sinner – del 2022.
Per il numero 1 del mondo quella di mercoledì sarà invece la 21esima finale della carriera (16 titoli e 4 sconfiitte), la settima del suo meraviglioso 2024 (6 titoli e nessuna sconfitta) e forse la prima della stagione nella quale non partirà con i favori del pronostico.
Primo set: un Sinner appannato doma l’esuberanza di Bu
Jannik esce meglio dai blocchi di partenza, vincendo sette dei primi otto punti dell’incontro: il numero 1 del mondo non riesce però a concretizzare due palle break consecutive nel corso del secondo game, commettendo due insoliti errori in risposta. Bu difende il turno di battuta, supera la tensione della partita più importante della carriera e comincia a godersi la semifinale, sfoderando il suo miglior tennis: il cinese regge il ritmo della partita e a tratti, addirittura, lo impone, anticipando il rovescio con una notevole naturalezza. Nel quinto gioco il cinese si supera, sballottando Sinner da un angolo all’altro del campo e procurandosi di conseguenza tre palle break, di cui due consecutive: per la prima volta, però, Bu sembra farsi travolgere dall’ansia del contesto e del punteggio, regalando un paio di errori gratuiti. Jannik soffre, sbaglia troppi dritti ma alla fine, con le unghie, con i denti e con la prima di servizio, si salva, al termine di un game infinito di 18 punti totali (3 a 2 Italia). Bu, deluso e scottato dalle occasioni mancate, nel gioco successivo cede la battuta a 15, travolto dall’aggressività delle risposte dell’avversario (4-2 Jannik): Sinner per la prima volta sembra il padrone del match e apre il settimo game con il più bello dei rovesci lungolinea, portandosi rapidamente sul 5 a 2, per poi chiudere il parziale con il punteggio di 6 a 3 ma soprattutto con il fiatone, dopo aver sprecato un paio di set point sul 5 a 2 e dopo aver rimontato da 15-30 nel corso dell’ultimo game.
Secondo set: Jannik soffre ma vince il tie break grazie alla solita classe
La partita non decolla, perché il dritto di Sinner continua a fare i capricci, e il punteggio, grazie alla rapidità della superficie, si stabilizza sui binari ordinati dei turni di servizio: entrambi mantengono una percentuale di prime in campo piuttosto alta, alla ricerca dell’angolo migliore, con lo scopo di aprirsi il gioco. Sinner non riesce a concretizzare tre palle break a cavallo tra il quinto e il settimo game (due prime vincenti dell’avversario, sulla terza qualche rimpianto in più) e Bu continua a condurre le danze, perché Jannik sbaglia troppe palle, alla ricerca della solita profondità: nel decimo game l’italiano si complica ancora la vita ma mette a posto le cose con tre ace, pareggiando i conti dal 15-30 (5 pari). Si arriva così al tie break, nel corso del quale Sinner va a prendersi la vittoria grazie alla consueta lucidità, sfoderando – e non avevamo dubbi – i migliori punti del set, imponendosi con il punteggio di 7 punti a 3 e chiudendo l’incontro con l’undicesimo ace della serata.