ATP Umago: strepitoso Sinner, rimonta Alcaraz stravincendo gli ultimi due set. Per lui primo titolo della stagione

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ATP Umago: strepitoso Sinner, rimonta Alcaraz stravincendo gli ultimi due set. Per lui primo titolo della stagione

Jannik Sinner cede il primo set al tie-break poi lascia solo due game a Carlos Alcaraz. Prima vittoria su un Top 5 e primo titolo dell’anno per Sinner

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Jannik Sinner – ATP Umago 2022 (foto RDOSPORT)
 

Da Umago, il nostro inviato

[2] J. Sinner b. [1] C. Alcaraz 6-7(5) 6-1 6-1

 

Finisce in finale l’imbattibilità di Carlos Alcaraz al Plava Laguna Croatia Open Umag. Il campione uscente si arrende in tre set a Jannik Sinner che, perso il primo set al tie-break, è uscito da un pericoloso momento di difficoltà all’inizio del secondo parziale quando ha salvato sei palle break di cui tre consecutive. È stato quello il momento di svolta dell’incontro: con Alcaraz ormai pronto a spiccare il salto verso il traguardo, la tenacia di Sinner nel rimanere in quel game ha iniziato a creare qualche crepa nelle certezze spagnole e di sicuro è stata portatrice sanissima di gran fiducia per Jannik, di nuovo bravo a contenere la reazione dell’avversario e a prendersi il parziale con l’indigesto bagel virtuale.

Se nella prima partita i tentativi di anticipare la risposta da parte di Sinner si trasformavano troppo spesso in errori, il nostro ha poi cominciato a rispondere con più continuità e i punti diretti in battuta per lo spagnolo sono nettamente scesi. Alcaraz ha continuato a far giocare sempre almeno due colpi in più con i suoi recuperi pazzeschi, ma il suo rendimento nello scambio è sceso di fronte ai fondamentali a rimbalzo dell’azzurro che schioccavano sicuri, rapidi e profondi, e il terzo set è stato quasi una fotocopia del secondo, con Jannik totalmente dominante e padrone del campo.

IL MATCH – È la prima finale umaghese con due top 10 e la seconda più giovane del Tour (dopo Alcaraz-Musetti di domenica scorsa ad Amburgo) dal 2005 quando a Bastad si affrontarono Nadal e Berdych. Entrambi hanno vinto cinque titoli in carriera perdendo una sola finale: un bel biglietto da visita, di più, un avvertimento in questo caso reciproco. Inoltre, Sinner si presenta con un 7-0 in stagione contro tennisti spagnoli, mentre 3 delle 6 sconfitte in stagione di Carlos sono arrivate per mano azzurra. E l’ultimo confronto tra i due è quello di quattro settimane fa, vittoria di Jannik in quattro set agli ottavi di Wimbledon.

Si comincia con Sinner che tiene la battuta senza problemi e si dimostra subito più aggressivo in risposta; sono sue le accelerazioni che strappano gli oooh del pubblico, in larghissima parte schierato a suo favore, ma non mancano i sostenitori di Carlitos. Entrambi i tennisti chiedono e ottengono molto dal servizio, il sole è già sceso dietro la tribuna ovest ma l’aria è ancora piuttosto calda e secca e la palla viaggia veloce, in alcuni scambi sembra che i due giochino al ribasso sul nastro.

Al settimo gioco, Jannik si ritrova ad affrontare il 30 pari dopo un doppio fallo e un errore con il rovescio in avanzamento su palla bassa, ma esce dalla situazione potenzialmente pericolosa con l’ace e la perfetta presa della rete. Continua a tenere una posizione molto avanzata in risposta (l’impatto con la prima spagnola avviene poco dietro la riga di fondo), ma ancora non raccoglie i frutti sperati. È anzi Carlos il primo ad arrivare a “40” in ribattuta, complici due seconde azzurre consecutive fuori bersaglio, ma restituisce immediatamente il favore mettendo in rete la risposta dopo l’ennesima prima mancante all’appello nel game. Nessun problema per Alcaraz che serve per secondo, con Jannik che continua nel tentativo di togliere tempo in risposta quando forse avrebbe potuto prendersi lui del tempo almeno nel dodicesimo gioco per iniziare lo scambio e poi chissà. Invece il tie-break arriva facile facile per quello più giovane.

Prima a 202 km/h e risposta di Carlitos che non va tanto più piano ed è 3-1. Risponde di nuovo bene, il classe 2003 da Murcia, e si prende il punto con la smorzata seguita dal pallonetto liftato. Sinner rientra parzialmente e sotto 4-5 sceglie di allontanarsi; l’altro ne approfitta per seguire a rete la battuta, ma non ha bisogno di giocare la volée. Al punto successivo, si riavvicina alla linea di fondo e la tattica paga proprio in extremis, ma sul secondo set point non bastano quelli che parevano due vincenti consecutivi (prima esterna e dritto in avanzamento nell’angolo opposto) perché Alcaraz ci arriva e alla fine mette pure una palla bassa su cui Jannik avrebbe potuto far meglio con la complicata mezza volata e così è 7-6 Spagna. Troppo poche le volte in cui Sinner è riuscito a iniziare lo scambio in ribattuta.

La giovane donna di fianco a noi sbircia queste parole e raccomandiamo, “non copi, eh”. Lei sorride invece di chiudere il portatile con una manata rabbiosa come aveva fatto l’altro giorno uno della security con chiari problemi di insicurezza sui quali non ci addentreremo in questa sede.

Carlos trova la risposta di dritto con preoccupante facilità e si prende i primi due punti del secondo game, poi è obiettivamente bravo in un paio di recuperi, ma lo smash di Sinner è timido e viene trafitto da una sassata spagnola – il classico punto che esalterebbe chiunque, figuriamoci Alcaraz che si nutre di queste situazioni. Lo 0-40 viene rimediato, ma l’avversario continua a rispondere, spara un vincente lungolinea su palla così bassa che neanche dovrebbe provarlo, il lungolinea; intanto, però, tre vantaggi esterni se ne vanno e Sinner tiene quello che ha il sapore del game della svolta piazzando il drop-shot vincente. Come spesso capita dopo le tante occasioni fallite (“quel game è stata la chiave del match” confermerà poi Carlos, “se non traformi quelle opportunità con giocatori come Jannik diventa difficile”), arriva puntuale il break che il ventenne di Sesto conferma non senza difficoltà, visto che deve annullare due chance del subitaneo rientro in un game la cui importanza è testimoniata da qualche brutta giocata da parte di entrambi.

È però il numero 5 del mondo quello che ha un po’ perso il filo, Jannik ora risponde bene, dona al pubblico un drittone spaziale che incendia l’aria e vola 4-1. Quelle sei palle break non sfruttate si trasformano in sei giochi consecutivi per Sinner che pareggia il conto dei set. Una differenza salta subito all’occhio: nella prima partita, Alcaraz ha ottenuto l’83% di punti sulla seconda battuta; nel secondo set, il 25. Iniziare a leggere il servizio e mettere la risposta in campo si è rivelato decisivo – non che ci fossero dubbi al riguardo: “Ha iniziato a giocare sempre meglio e io non ho più trovato soluzioni” ammetterà Carlitos.

SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Jannik Sinner al microscopio

Carlos prende uno scontato toilet break e ricomincia in modo non proprio convincente, ma smentisce rapidamente la percezione già nel terzo gioco creando non pochi grattacapi a Jannik che ne esce indenne e chiede il sostegno del pubblico. Il livello del match è molto alto, la palla va velocissima ma torna indietro profonda come se nulla fosse. Sinner gioca una contro-smorzata talmente perfetta che se la ride, mentre le due occasioni mancate da Alcaraz non possono non far pensare alla svolta della seconda frazione. Un pensiero corretto perché della risposta azzurra da sinistra si sente lo schiocco ma quasi non si vede, tanto che il diciannovenne ha appena il tempo di tentare un salvataggio dietro la schiena, con la palla che gli vola via ed è break. Jannik dilaga, l’altro è completamente in sua balia, le prime non fanno male e arriva, pesante come un macigno, il secondo 6-1 che vale il primo trofeo della stagione per Jannik, il primo in carriera sul rosso.

Lunedì Alcaraz salirà al numero 4 del ranking scavalcando Tsitsipas, certo una bella consolazione, ma questa vittoria di Sinner, in rimonta piazzando un dodici-a-due, pesa tantissimo sulla bilancia della loro rivalità.

Il tabellone dell’ATP 250 di Umago

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Roland Garros: Alcaraz lascia un set a Daniel ma non rischia. Ora terzo turno con Shapovalov [VIDEO]

Qualche distrazione per il numero 1 del mondo non sempre a suo agio anche a causa del vento a folate. Mai in discussione, comunque, il risultato finale

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Carlos Alcaraz – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

[1] C. Alcaraz b. T. Daniel 6-1 3-6 6-1 6-2

L’esordio sul Philippe Chatrier di Carlos Alcaraz in questa edizione del Roland Garros coincide con vittoria tutto sommato comoda per il numero 1 del mondo che prosegue quindi il suo cammino da primo favorito del torneo, almeno secondo il seeding. Non è stata una prestazione impeccabile quella che lo ha portato a superare in quattro set Taro Daniel, ma in nessun momento si è avuta la sensazione che il giapponese potesse davvero impensierire Carlitos fino a metterne in discussione l’approdo al terzo turno. A influenzare il gioco dello spagnolo sono state forse anche le condizioni climatiche, caratterizzate da forti folate di vento. In ogni caso, gli sprazzi del vero Alcaraz non sono mancati e in quelle fasi per Daniel non c’è stato assolutamente nulla da fare, se non guardare i solchi lasciati sul campo dalle palline colpite dall’avversario. Già a partire dal prossimo match contro Shapovalov, però, il murciano dovrà rendere sempre più sporadici quei passaggi confusionari (già visti in parte contro Cobolli) di cui sono indici un eccessivo ricorso alla palla corta e qualche errore di troppo con il dritto.

 

Primo set – Alcaraz con il pilota automatico

Non sembra avere problemi con gli approcci alle partite Alcaraz che, come con Cobolli, non perde tempo e spinge subito per togliere speranze all’avversario. Lo spagnolo parte con un game di servizio tenuto a zero e poi piazza immediatamente il primo break della partita mostrandosi particolarmente centrato soprattutto con il rovescio incrociato con cui butta fuori dal campo Daniel. Il giapponese, invece, nonostante il vento a favore, non riesce a incidere a sufficienza con il dritto. Il numero 112 del mondo cerca comunque di restare mentalmente dentro la partita e nel terzo game approfitta di un doppio fallo di Carlos per procurarsi una palla break: il dritto di Daniel, però, si conferma troppo macchinoso e si infrange sulla rete. Rimane questo il primo e unico momento di “difficoltà” nel set per il numero 1 del mondo che poi amministra con grande tranquillità iniziando a scavare solchi sul campo con il dritto incrociato o con a sventaglio in lungolinea. Dopo 35 minuti e un altro break, il parziale va in archivio con il punteggio di 6-1.

Secondo set – Non è tutto facile per il numero 1: Daniel brekka e non si fa riprendere

Consapevole della superiorità dell’avversario, Daniel riesce a non farsi condizionare troppo dall’esito del primo set e, anzi, trova la forza per dare un’impronta più aggressiva al suo gioco. Dopo un buon game in battuta, Taro decide di fare qualche passo avanti in risposta e la scelta pare azzeccata: il giapponese riesce ad anticipare bene soprattutto con il rovescio e mette così pressione ad Alcaraz. Il murciano, poi, pasticcia un po’ dal lato del dritto tra palle corte e attacchi imprecisi e concede quindi il break. Daniel ha anche il merito di non farsi prendere dalla frenesia che un vantaggio inaspettato di solito porta e infatti continua a giocare con ordine e senza strafare. In questo modo consolida il break salendo sul 3-0 e poi, nel quinto game, annulla la prima chance di controbreak a disposizione dello spagnolo. Taro può contare anche su una prima di servizio decisamente più penetrante rispetto alla prima mezz’ora di gioco che gli permette di entrare in campo e spingere con il dritto.

Il giapponese arriva allora a servire per il set sul 5-3 e gioca bene anche in questo game: il suo rovescio lungolinea sorprende in un paio di occasioni Alcaraz che, oltretutto, non trova più quella facilità di esecuzione con il dritto che aveva avuto nel primo set. Daniel si prende quindi il parziale e Carlos si dirige verso la panchina con aria perplessa.

Terzo set – Alcaraz si sfoga e torna in sé

Tanto impronosticabile questo esito di secondo set, quanto prevedibile la reazione di Alcaraz nel terzo: lo spagnolo rientra infatti in campo con l’attitudine di chi non vuole concedere più nulla, nemmeno una briciola. I suoi colpi ci mettono ancora qualche minuto per tornare fluidi come nel primo parziale, ma suona già un’altra musica. Carlos è molto più attento nella gestione dello scambio e la concretezza riacquista il primato a scapito dell’impulsività. Nel secondo game arriva così il break, accolto dal numero 1 con un urlo con cui sfoga tutta la rabbia per il secondo set. Toltosi questo peso, Alcaraz torna allora ad imporre il ritmo martellante di inizio partita: Daniel non può nulla e senza vedere palla si ritrova in un amen sotto 5-0. Negli ultimi due giochi del parziale, il murciano si concede anche qualche colpo spettacolare e il pubblico apprezza (così come lo stesso Daniel). Il punteggio finale del set ricalca quello del primo: è di nuovo 6-1, anche questa volta in 35 minuti.

Quarto set – Un’altra piccola distrazione ma Alcaraz chiude senza soffrire

Dopo il toilet break del giapponese si riprende a giocare sulla scia di quanto avvenuto nel terzo: Alcaraz strappa subito il servizio all’avversario mostrando ottime cose sia in fase difensiva che offensiva, con la smorzata tornata ad essere efficace a tutti gli effetti. Sembra essere la premessa di altro set dominato dallo spagnolo, ma nel game immediatamente successivo Carlos si distrae: sul 15 pari commette un bruttissimo errore al volo che rianima Daniel tanto che poi arriva il controbreak. La qualità del match si abbassa nuovamente e così Taro torna a giocarsela più o meno alla pari. Sul 2-2, però, il numero 112 del mondo gioca uno dei game peggiori della sua partita con tre gratuiti e un doppio fallo che riportano in vantaggio Alcaraz. Questa volta lo spagnolo resta concentrato e anzi dà un’ultima sgasata per prendersi di forza un altro break sul 4-2. Il numero 1 si avvia comodamente verso la chiusura e con un dritto lungolinea vincente mette fine al match dopo due ore e mezza di gioco.

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Roland Garros, il programma di giovedì 1° giugno: Zeppieri alla prova Ruud. Monfils nel serale sfida Rune, Sinner alle prese con Altmaier

Swiatek con Liu. Cocciaretto, Vavassori e Paolini sognano il terzo turno. In campo anche Mirra Andreeva

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Esterno Court Suzanne Lenglen - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

Quinto giorno di incontri e prosegue il programma del Roland Garros 2023 con gli incontri di secondo turno dei singolari maschili e femminili.

Philippe Chatrier

Il programma sul Campo Centrale ha inizio alle 11:45 con Giulio Zeppieri opposto alla testa di serie numero 4 Casper Ruud. Il ventunenne romano, dopo aver superato al primo turno il kazako Bublik tenta l’assalto al finalista della scorsa edizione.

A seguire ritorna in campo la numero uno del mondo Iga Swiatek, che incrocia nel suo incontro di secondo turno l’americana Liu. Centouno posizioni separano le due atlete per un pronostico abbastanza segnato. Il programma diurno dello stadio principale si concluderà con la francese Oceane Dodin alle prese con una Ons Jabeur rinfrancata dal successo con Lucia Bronzetti.

 

Per la sessione serale non prima delle 20:15 ritroviamo Gael Monfils che dopo l’impresa nel primo turno con Sebastian Baez tenta di recuperare le forze per sfidare uno dei favoriti per il titolo, il danese Holger Rune.

Suzanne Lenglen

Alle ore 11 il sipario si apre su Rybakina-Noskova. La tennista ceca ha appena raggiunto il suo best ranking a quota 48 ma l’impresa appare ben difficile. A seguire Jannik Sinner gioca per il terzo turno con Daniel Altmaier: un solo precedente allo scorso US Open vinto dall’italiano 6-1 al quinto. Chiudono il programma Gauff-Grabher e Fritz-Rinderknech.

Simonne Mathieu

Si parte alle 11 con lo scontro a stelle e strisce tra Madison Keys e Kayla Day. Il secondo match vede sulla scena due giovanissime: la francese Diane Parry, classe 2002 lodata da Henri Leconte per il suo rovescio monomane, fronteggia Mirra Andreeva, russa classe 2007 di cui tutti parlano.

Frances Tiafoe aspetta la fine del match per cominciare la sua contesa con Aslan Karatsev.  Non prima delle 17 Alexander Zverev sarà opposto, come ultimo incontro, ad Alex Molcan.

Altri incontri

Sul court numero 6 come terzo incontro ecco Jasmine Paolini contro la serba Olga Danilovic, mentre sul campo 9, Elisabetta Cocciaretto aspetta la fine di un doppio per giocare il suo secondo turno con l’elvetica Waltert. Campo numero tredici e terzo incontro del programma per Andrea Vavassori, opposto all’argentino Olivieri.

Qui il programma completo:

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Roland Garros: Kokkinakis vince la maratona con Wawrinka, Tsitsipas avanza sul velluto [VIDEO]

Una splendida partita tra l’australiano e l’elvetico vede Thanasi vittorioso dopo oltre 4 ore e mezza. Serve molto meno a Stefanos Tsitsipas per travolgere Carballes Baena

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Stefanos Tsitsipas - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

T. Kokkinakis b. S. Wawrinka 3-6 7-5 6-3 6-7(4) 6-3

Il cuore non basta. Stan Wawrinka perde un’emozionante maratona con Thanasi Kokkinakis (4 ore e 38 minuti), in una partita che avrebbe potuto significare per lui terzo turno, ma uno start disastroso di quinto set, dopo aver dato prova di una condizione fisica per certi versi inaspettata nei parziali precedenti, gli è costata la pelle. Per l’australiano, invece, finalmente un duello vinto alla distanza, pur con un gran “braccino” nel finale, dopo la beffa nello Slam di casa contro Andy Murray, e l’opportunità di giocarsi un ulteriore step in avanti con Khachanov o Albot.

 

L’equilibrio è il tratto distintivo dei primi giochi dell’incontro. Entrambi apprezzano scambiare da fondo e il match attraversa dunque una fase iniziale di studio. L’elvetico pare molto centrato e sembra aver recuperato dalle fatiche del debutto contro Ramos, limitando al minimo gli errori gratuiti e spostandosi agilmente sul rosso del Simonne-Mathieu. La partita scivola così sul sottile filo dell’equilibrio fino al 3-3, con i due tennisti attenti a non concedere nulla in battuta, ma è proprio negli ultimi tre giochi che Stan opera lo strappo decisivo. Tre games di fila e un break ottenuto grazie a un sanguinoso doppio fallo finale di Kokkinakis.

Ringalluzzito e forte del vantaggio di un set, Wawrinka comincia con il piede giusto anche nel secondo. Avrebbe infatti una palla break per mettere subito il naso avanti e, pur non sfruttandola, ha un’altra chance nel quinto game, quella buona per trovarsi avanti di un parziale e di un break, complice un altro doppio fallo decisivo del rivale. Sotto 4-2, Kokkinakis però reagisce, anche approfittando di un piccolo passaggio a vuoto dello svizzero e recupera il break di margine. Rimonta completata nel dodicesimo gioco quando, con un altro break, Thanasi evita addirittura il tie-break, non sbagliando più una palla e pareggiando i conti. 7-5 per lui e un set pari.

L’inerzia pare essersi spostata dalla parte di campo del n° 108 al mondo, che nel terzo sale subito sul 3-0 pesante – nonostante il singolo break – e non lascia più nulla al caso. Quello stesso break verrà infatti condotto fino in fondo dall’originario di Adelaide (6-3), per un vantaggio meritato di due set a uno a mettere spalle al muro il campione del Roland Garros 2015. Quest’ultimo, tuttavia, sembra avere ancora qualcosa da offrire – anche fisicamente – e combatte punto a punto nei primi games del quarto. Il problema vero per lui è la mancanza di concretezza nei punti chiave, come quando non capitalizza ben 5 palle break nel secondo game e altre quattro nel sesto. Si procede dunque senza scossoni fino al tie-break, e qui Kokkinakis inciampa a più riprese, commettendo tre errori gratuiti nei primi tre punti e non riprendendosi più (7-4 finale). Per la resa dei conti, serve dunque il quinto set.

I decibel del tifo pendono, e lo si percepisce dalle esultanze, decisamente dalla parte di Wawrinka, ma quest’ultimo, a differenza per esempio di quanto accaduto ieri sera a Monfils, non approfitta al massimo dell’ulteriore spinta del pubblico, incappando in un primo game di servizio disastroso, ceduto ai vantaggi e condito da due doppi falli. Un macigno nella testa di Stan, incapace per qualche minuto di riprendersi dal 3-0 iniziale e falloso come mai prima nel match. Un altro break, addirittura a -0, metterà una pesante pietra sulle sue speranze di approdare al terzo turno, per la gioia di Kokkinakis che, senza strafare e, anzi, lasciando per strada uno dei due break, conquista sfinito il terzo turno al quinto match point, con annessa esultanza gettandosi a terra.

S. Ofner b. [24] S. Korda 6-3 7-6(1) 6-4

Fabio Fognini conosce il suo avversario di terzo turno. Sarà l’austriaco Sebastian Ofner, uscito vittorioso da un match dominato contro la testa di serie n° 24, ovvero Sebastian Korda. Sembrava che quest’ultimo avesse ritrovato delle buone sensazioni essendosi sbarazzato all’esordio di McDonald, e invece si era trattato di un fuoco di paglia. Lo statunitense, dopo aver perso il primo set per 6-3, ha tenuto testa al rivale solo nel secondo, ma nel tie-break che ne è scaturito è stato dominato dall’avversario, racimolando solo un punto (7-1). Korda non aveva comunque concretizzato, suo malgrado, la chance di servire per il parziale sul 5-4. Nel terzo, invece, un solo break, nel nono game, ha definitivamente indirizzato l’incontro verso il più in basso in classifica dei due Sebastian, che eguaglia così il suo migliore risultato in uno Slam, ovvero il terzo turno di Wimbledon 2017, quando fu estromesso da Zverev.

D. Schwartzman b. N. Borges 7-6(3) 6-4 6-3

El Peque approda al terzo turno del Roland Garros, e non era così scontato visti i suoi recenti (non) risultati. Ma la rimonta al primo turno ai danni di Zapata Miralles potrebbe avergli ridato l’ispirazione, anche se serviranno altri match per constatarlo. Intanto, però, l’argentino si è aggiudicato piuttosto agevolmente il match con Nuno Borges, e per avanzare ancora dovrà però battere la testa di serie n° 5 Stefanos Tsitsipas.

[5] S. Tsitsipas b. R. Carballes Baena 6-3 7-6(4) 6-2 (Emmanuel Marian)

È bastata una prestazione perlopiù altalenante a Stefanos Tsitsipas per staccare il pass utile a garantirgli il viaggio al terzo turno del Roland Garros. In fase di analisi pre-match la questione era subito apparsa piuttosto chiara: Roberto Carballes Baena, il trentenne terraiolo canario avversario odierno del quinto favorito in gara, non sembrava avere armi nella propria faretra per metterlo in difficoltà. Troppo evidente la differenza di cilindrata; troppo più pesanti i colpi del greco; troppo leggero il servizio dello spagnolo, che in effetti mai è riuscito a prendere in mano il gioco perlomeno con i colpi d’inizio scambio. E in effetti è finita tre a zero in due ore e venti minuti, ma il tempo utile a portare a casa l’obbligatorio successo sarebbe potuto, ma anche dovuto, essere inferiore alle due ore, se Tsitsipas non fosse incappato in una di quelle orette horror che tante energie preziose gli hanno sottratto negli anni, specialmente negli esigenti Major.

Vinto con relativo agio il primo set grazie a due break al terzo e al nono game, entrambi sigillati da altrettanti erroracci con il dritto dello spagnolo, e salvata l’unica situazione di pericolo al servizio nel quarto gioco per merito di un passantone di rovescio, Tsitsipas si è ingarbugliato in una seconda frazione colma di sbavature, che pure si era più volte messa bene. Il finalista dell’edizione 2021 ha preso a litigare con il dritto (cinque non forzati con il fondamentale nei soli primi tre giochi del set) ridando speranze a un avversario sin lì sballottato alquanto. Per due volte avanti con i break ottenuti nel quarto e nel sesto game, Stefanos si è fatto riprendere altrettante volte. Simbolico per delineare lo stato di concentrazione del greco il gioco numero cinque, dal 15-30 con Tsitsi in battuta: lob difensivo di Carballes Baena in atterraggio nei pressi della riga; Tsitsipas passeggia all’indietro con l’atteggiamento di chi ritiene che la palla uscirà di cinque metri; palla che invece pizzica la riga. Il favoritissimo la chiama fuori, ostentando la sicurezza tipica di chi non è affatto convinto delle proprie ragioni, ma Louise Hengzell, giudice di sedia convenuta sul posto, conferma la chiamata. 15-40, quota per il doppio fallo successivo stracciata in lavagna: contro break. Nel nono gioco, per scialacquare il successivo vantaggio subito guadagnato, il greco ha preso a sparacchiare dalla parte destra, rimettendo dentro la partita Carballes, attore non protagonista sostanzialmente inerte.

Nel tie break, per sua fortuna, Tsitsipas ha cambiato passo e ritrovato il senno, comandando con piglio finalmente adeguato alla situazione e prolungando l’inerzia sino in fondo al set successivo, il terzo, dominato senza angosce. Pur gravato da una mole evitabile di errori marchiani, il greco ha finito per non rischiare granché, ma dovrà lustrare l’arsenale, se vorrà far strada al Bois-de-Boulogne. Carballes era sprovvisto di antidoto, ma già Vesely al primo turno aveva scoperchiato il vaso. Il prossimo round, contro Diego Schwartzman o Nuno Borges, potrebbe rivelarsi un’altra tappa di passaggio, ma nel corso della seconda settimana qualcuno, e molto presto, andrà a vedere le carte.

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