ATP Umago: strepitoso Sinner, rimonta Alcaraz stravincendo gli ultimi due set. Per lui primo titolo della stagione

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ATP Umago: strepitoso Sinner, rimonta Alcaraz stravincendo gli ultimi due set. Per lui primo titolo della stagione

Jannik Sinner cede il primo set al tie-break poi lascia solo due game a Carlos Alcaraz. Prima vittoria su un Top 5 e primo titolo dell’anno per Sinner

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Jannik Sinner – ATP Umago 2022 (foto RDOSPORT)
 

Da Umago, il nostro inviato

[2] J. Sinner b. [1] C. Alcaraz 6-7(5) 6-1 6-1

Finisce in finale l’imbattibilità di Carlos Alcaraz al Plava Laguna Croatia Open Umag. Il campione uscente si arrende in tre set a Jannik Sinner che, perso il primo set al tie-break, è uscito da un pericoloso momento di difficoltà all’inizio del secondo parziale quando ha salvato sei palle break di cui tre consecutive. È stato quello il momento di svolta dell’incontro: con Alcaraz ormai pronto a spiccare il salto verso il traguardo, la tenacia di Sinner nel rimanere in quel game ha iniziato a creare qualche crepa nelle certezze spagnole e di sicuro è stata portatrice sanissima di gran fiducia per Jannik, di nuovo bravo a contenere la reazione dell’avversario e a prendersi il parziale con l’indigesto bagel virtuale.

Se nella prima partita i tentativi di anticipare la risposta da parte di Sinner si trasformavano troppo spesso in errori, il nostro ha poi cominciato a rispondere con più continuità e i punti diretti in battuta per lo spagnolo sono nettamente scesi. Alcaraz ha continuato a far giocare sempre almeno due colpi in più con i suoi recuperi pazzeschi, ma il suo rendimento nello scambio è sceso di fronte ai fondamentali a rimbalzo dell’azzurro che schioccavano sicuri, rapidi e profondi, e il terzo set è stato quasi una fotocopia del secondo, con Jannik totalmente dominante e padrone del campo.

IL MATCH – È la prima finale umaghese con due top 10 e la seconda più giovane del Tour (dopo Alcaraz-Musetti di domenica scorsa ad Amburgo) dal 2005 quando a Bastad si affrontarono Nadal e Berdych. Entrambi hanno vinto cinque titoli in carriera perdendo una sola finale: un bel biglietto da visita, di più, un avvertimento in questo caso reciproco. Inoltre, Sinner si presenta con un 7-0 in stagione contro tennisti spagnoli, mentre 3 delle 6 sconfitte in stagione di Carlos sono arrivate per mano azzurra. E l’ultimo confronto tra i due è quello di quattro settimane fa, vittoria di Jannik in quattro set agli ottavi di Wimbledon.

Si comincia con Sinner che tiene la battuta senza problemi e si dimostra subito più aggressivo in risposta; sono sue le accelerazioni che strappano gli oooh del pubblico, in larghissima parte schierato a suo favore, ma non mancano i sostenitori di Carlitos. Entrambi i tennisti chiedono e ottengono molto dal servizio, il sole è già sceso dietro la tribuna ovest ma l’aria è ancora piuttosto calda e secca e la palla viaggia veloce, in alcuni scambi sembra che i due giochino al ribasso sul nastro.

Al settimo gioco, Jannik si ritrova ad affrontare il 30 pari dopo un doppio fallo e un errore con il rovescio in avanzamento su palla bassa, ma esce dalla situazione potenzialmente pericolosa con l’ace e la perfetta presa della rete. Continua a tenere una posizione molto avanzata in risposta (l’impatto con la prima spagnola avviene poco dietro la riga di fondo), ma ancora non raccoglie i frutti sperati. È anzi Carlos il primo ad arrivare a “40” in ribattuta, complici due seconde azzurre consecutive fuori bersaglio, ma restituisce immediatamente il favore mettendo in rete la risposta dopo l’ennesima prima mancante all’appello nel game. Nessun problema per Alcaraz che serve per secondo, con Jannik che continua nel tentativo di togliere tempo in risposta quando forse avrebbe potuto prendersi lui del tempo almeno nel dodicesimo gioco per iniziare lo scambio e poi chissà. Invece il tie-break arriva facile facile per quello più giovane.

Prima a 202 km/h e risposta di Carlitos che non va tanto più piano ed è 3-1. Risponde di nuovo bene, il classe 2003 da Murcia, e si prende il punto con la smorzata seguita dal pallonetto liftato. Sinner rientra parzialmente e sotto 4-5 sceglie di allontanarsi; l’altro ne approfitta per seguire a rete la battuta, ma non ha bisogno di giocare la volée. Al punto successivo, si riavvicina alla linea di fondo e la tattica paga proprio in extremis, ma sul secondo set point non bastano quelli che parevano due vincenti consecutivi (prima esterna e dritto in avanzamento nell’angolo opposto) perché Alcaraz ci arriva e alla fine mette pure una palla bassa su cui Jannik avrebbe potuto far meglio con la complicata mezza volata e così è 7-6 Spagna. Troppo poche le volte in cui Sinner è riuscito a iniziare lo scambio in ribattuta.

La giovane donna di fianco a noi sbircia queste parole e raccomandiamo, “non copi, eh”. Lei sorride invece di chiudere il portatile con una manata rabbiosa come aveva fatto l’altro giorno uno della security con chiari problemi di insicurezza sui quali non ci addentreremo in questa sede.

Carlos trova la risposta di dritto con preoccupante facilità e si prende i primi due punti del secondo game, poi è obiettivamente bravo in un paio di recuperi, ma lo smash di Sinner è timido e viene trafitto da una sassata spagnola – il classico punto che esalterebbe chiunque, figuriamoci Alcaraz che si nutre di queste situazioni. Lo 0-40 viene rimediato, ma l’avversario continua a rispondere, spara un vincente lungolinea su palla così bassa che neanche dovrebbe provarlo, il lungolinea; intanto, però, tre vantaggi esterni se ne vanno e Sinner tiene quello che ha il sapore del game della svolta piazzando il drop-shot vincente. Come spesso capita dopo le tante occasioni fallite (“quel game è stata la chiave del match” confermerà poi Carlos, “se non traformi quelle opportunità con giocatori come Jannik diventa difficile”), arriva puntuale il break che il ventenne di Sesto conferma non senza difficoltà, visto che deve annullare due chance del subitaneo rientro in un game la cui importanza è testimoniata da qualche brutta giocata da parte di entrambi.

È però il numero 5 del mondo quello che ha un po’ perso il filo, Jannik ora risponde bene, dona al pubblico un drittone spaziale che incendia l’aria e vola 4-1. Quelle sei palle break non sfruttate si trasformano in sei giochi consecutivi per Sinner che pareggia il conto dei set. Una differenza salta subito all’occhio: nella prima partita, Alcaraz ha ottenuto l’83% di punti sulla seconda battuta; nel secondo set, il 25. Iniziare a leggere il servizio e mettere la risposta in campo si è rivelato decisivo – non che ci fossero dubbi al riguardo: “Ha iniziato a giocare sempre meglio e io non ho più trovato soluzioni” ammetterà Carlitos.

SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Jannik Sinner al microscopio

Carlos prende uno scontato toilet break e ricomincia in modo non proprio convincente, ma smentisce rapidamente la percezione già nel terzo gioco creando non pochi grattacapi a Jannik che ne esce indenne e chiede il sostegno del pubblico. Il livello del match è molto alto, la palla va velocissima ma torna indietro profonda come se nulla fosse. Sinner gioca una contro-smorzata talmente perfetta che se la ride, mentre le due occasioni mancate da Alcaraz non possono non far pensare alla svolta della seconda frazione. Un pensiero corretto perché della risposta azzurra da sinistra si sente lo schiocco ma quasi non si vede, tanto che il diciannovenne ha appena il tempo di tentare un salvataggio dietro la schiena, con la palla che gli vola via ed è break. Jannik dilaga, l’altro è completamente in sua balia, le prime non fanno male e arriva, pesante come un macigno, il secondo 6-1 che vale il primo trofeo della stagione per Jannik, il primo in carriera sul rosso.

Lunedì Alcaraz salirà al numero 4 del ranking scavalcando Tsitsipas, certo una bella consolazione, ma questa vittoria di Sinner, in rimonta piazzando un dodici-a-due, pesa tantissimo sulla bilancia della loro rivalità.

Il tabellone dell’ATP 250 di Umago

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