La potenza è nulla senza controllo. Per chi non la ricordasse, stiamo facendo riferimento ad una pubblicità iconica della Pirelli con Ronaldo il fenomeno. Perchè questa citazione non colta? Perchè si attaglia perfettamente ad Arthur FIls e al suo power tennis spesso senza compromessi. Il ragazzo francese, relativamente fresco ventenne, ovviamente avrà parecchio tempo per imparare a dosare la sua esuberanza, e quando questo accade possono essere dolori per i suoi avversari, come visto al torneo di Tokyo in questi giorni. Il suo exploit ci ha così dato la scusa per fare un piccolo approfondimento sul gioco del francese, in particolare il dritto, il suo vero e proprio marchio di fabbrica. Per farlo ci siamo appoggiati come ormai siamo soliti fare ai dati di Tennis Insights che dalla fine dello scorso anno fornisce nuove misure statistiche relativamente ai tornei ATP 500 e 1000.
Source: Analysis by TennisViz; Data provided by Tennis Data Innovations
Ricordiamo che la qualità del dritto (Forehand quality) è un indicatore sintetico espresso in una scala da 0 a 10, (un po’ come i vecchi voti a scuola). Questo dato è generato da un’intelligenza artificiale analizzando velocità, rotazione, profondità e angolazione. Si può ottenere un punteggio elevato con colpi molto diversi; ad esempio, un dritto veloce e piatto può avere la stessa efficacia di una palla più profonda e carica di topspin.
Vedere quindi che a Tokyo Fils è riuscito a esprimere in media dei dritti con voto pari 9 è un segnale di quanto sia estato efficace in questa settimana nipponica. Per dare un’idea abbiamo recuperato alcune statistiche che post US Open ci davano una misura di come i migliori hanno colpito nel 2024 il dritto.
Source: Analysis by TennisViz; Data provided by Tennis Data Innovations
I nomi che compaiono sono noti e attesi, ma non è questo che ci interessa. Il punto che vogliamo sottolineare invece che i migliori del 2024 hanno avuto una performance sul dritto, il colpo che alla fine sposta nella maggior parte dei casi l’ago della bilancia, inferiore al picco fatto registrare in questi giorni da Fils. Primo take away del giorno: Fils spesso va fuori giri, ma quando registra il cannone potrebbe diventare quella variabile impazzita che negli anni migliori è stato Stan the Man Wawrinka.
Andiamo a vedere ora nel dettaglio cosa rende così straordinaria la manata di Fils.
Source: Analysis by TennisViz; Data provided by Tennis Data Innovations
In questa grafica pubblicata sempre su Tennis_Insights, vediamo un recap dell’anno 2023 relativo alle due fisiche principali del dritto, la velocità (speed) e la rotazione (topspin). Non ci stupisce vedere Sinner e Alcaraz in alto a destra. C’è però un puntino che lascia un po’ il resto del gruppo a distanza, in statistica si direbbe un outlier, ovvero un dato o un’osservazione che si discosta significativamente dagli altri dati in un insieme. In altre parole, è un valore anomalo che non segue il pattern o la tendenza generale degli altri dati.
Provate a indovinare chi sia, una volta che vi sarete fatti un’idea potete passare alla seguente grafica.
Source: Analysis by TennisViz; Data provided by Tennis Data Innovations
Bene, come potete vedere oltre a camminare in termini di velocità ben sopra la media, il colpo di Fils è anche intriso di una quantità micidiale di effetto, che lo rende davvero una minaccia perenne per i suoi avversari. Secondo take away, la fisica del colpo di FIls è micidiale. Il problema è che a tennis però si gioca su un campo delimitato da delle righe e con in mezzo una rete.
Andiamo allora a vedere perchè a Tokyo il dritto di Fills non è stato solo un cannone sparapalle impazzito ma un colpo fenomenale che ha annichilito i suoi avversari.
Source: Analysis by TennisViz; Data provided by Tennis Data Innovations
esaminando i dati alcune cose balzano all’occhio:
- Innanzitutto, come possiamo vedere, il colpo banalmente è rimasto più in campo: se gli avversari normalmente avevano potuto contare sul fatto che il dritto di FIls in media sarebbe prima o poi andato a gambe all’aria in Giappone non è stato così; anzi il francese si è dimostrato più consistente della media ATP.
- Rispetto alle fisiche del colpo Arthur ha ulteriormente alzato l’asticella sia in termini di velocità che in termini di spin, conditi da una predisposizione al rischio ancora superiore. Se la media dei colleghi del circuito ATP 500 e 1000 (quindi non stiamo considerando gente scarsa), spedisce il 27% dei colpi entro una zona che sta a un metro dalle linee, Fils ha prodotto addirittura un 35%, un differenza percentuale che a questi livelli è quasi enorme.
- L’analisi di impatto infine lascia vedere una storia molto chiara a livello tattico: FIls quando ha potuto spostarsi dal lato del rovescio per giocare il dritto anomalo (inside in o inside out) è stato semplicemente devastante. La metrica si legge così: quando FIls ha giocato il dritto anomalo, nel 37% dei casi quel colpo ha prodotto un vincente, un errore dell’avversario o una situazione di controllo nello scambio.
In conclusione, Arthur Fils ha dimostrato a Tokyo quanto possa essere devastante quando riesce a combinare la sua straordinaria potenza con un maggiore controllo. Il suo dritto, già riconosciuto come uno dei più micidiali del circuito, ha raggiunto livelli di efficacia impressionanti, mettendo in luce un potenziale che potrebbe proiettarlo tra i grandi del tennis mondiale. A Tokyo ci sono buone ragioni per pensare che sia stato un exploit isolato, ma altrettante per pensare che non lo sia stato. Da un lato sotto tanti punti di vista (velocità, spin, piazzamento) Fils ha giocato un tennis estremo con pochi margini, spingendo a tutta. Dall’altro lato non si può non notare come sia stato semplicimente devastante quando il suo avversario non è riuscito a tenerlo inchiodato dal lato del rovescio; solo il tempo ci dirà se Arthur riuscirà o meno a mascherare le proprie debolezze, ma vista la giovane età quantomeno dobbiamo concedergli una linea di credito.
Se Fils insomma riuscirà a mantenere questa consistenza e a gestire al meglio la sua esuberanza, il francese potrebbe diventare quella “variabile impazzita” capace di destabilizzare qualsiasi avversario, proprio come fece a suo tempo Stan Wawrinka. Il futuro è nelle sue mani, e noi non vediamo l’ora di assistere alle prossime pagine di questa promettente carriera.