Daniele Bracciali, ex numero 49 del mondo in singolare ed ex numero 21 in doppio, prova a dire la sua circa la questione doping e l’eventuale squalifica in cui potrebbe incappare il numero uno del mondo Jannik Sinner. L’ex tennista aretino, che fu radiato nel 2018 con l’accusa di aver favorito un giro di scommesse – per lui quattro presenze in Coppa Davis tra il 2011 e il 2013 di cui una in singolare e tre in doppio – ha rilasciato delle dichiarazioni a Mowmag.
“Sinner? Purtroppo, conoscendo l’ambiente della Wada e dell’Itia, una squalifica può arrivare quasi sicuramente.”. Ha sottolineato l’ex azzurro. “Non è giusto squalificare un giocatore se viene appurato che non ha assunto farmaci per migliorare la prestazione. Nel caso di Sinner, il Clostebol non ha cambiato assolutamente niente. La responsabilità oggettiva nella squalifica è una stupidaggine. Ci sono casi di tutti i tipi, anche casi in cui la Wada non ha fatto nemmeno appello.”. Ha aggiunto Bracciali, per poi continuare: “Vi ricordate Bortolotti? Era finito al centro dell’attenzione degli organi antidoping sempre per il Clostebol, ma la Wada non ha contestato l’Itia. Bortolotti non è Sinner, e non avrebbe fatto tutto questo rumore. Penso che tutti gli italiani abbiano capito chi è Sinner, anche se certi detrattori ci saranno sempre. La soluzione giusta sarebbe quella dell’assoluzione. Per lui finirebbe finalmente un periodo con molte tensioni addosso, nonostante le stia gestendo quasi perfettamente.“.
Bracciali, poi, ha chiosato: “Dal punto di vista della classifica, però, in caso arrivasse la squalifica, per lui cambierebbe poco, perché con cinquemila punti di vantaggio Jannik può rimanere fermo tranquillamente tre o quattro mesi. Squalificarlo rappresenterebbe davvero una carognata, che purtroppo in altri casi hanno fatto. Sarebbe una macchia indelebile sulla sua carriera, anche se tutti sappiamo che lui è in buona fede. Lui è molto forte e lo ha dimostrato. Ma non c’è dubbio che una decisione simile peserebbe su di lui, anche se non sappiamo in che modo potrebbe eventualmente reagire…”.