Si avvicina il compleanno di Billie Jean King. La dodici volte campionessa Slam in singolare (a cui si aggiungono 16 titoli nel doppio femminile e 11 nel misto) compirà 81 anni il 22 novembre, pochi giorni dopo la finale della competizione a squadre che porta il suo nome e che vedrà il suo ultimo atto mercoledì 20. E proprio da Malaga sede delle Finals di Billie Jean King Cup, l’ex numero 1 al mondo ha parlato con il corrispondente della BBC Russell Fuller del futuro del mondo del tennis a partire dal suo target di pubblico, che deve essere quello più giovane sino alla scelta di Riyadh come sede delle Finals, che hanno visto trionfare Coco Gauff.
E proprio per catturare l’attenzione del pubblico più giovane, che non rappresenta il prototipo dell’attuale appassionato di tennis, Billie Jean King propone dei cambiamenti per renderlo più comprensibile, a cominciare dal punteggio: “Voglio che sia facile per i fan. Penso che dovrebbe essere 1, 2, 3, 4 e non 15-0, 30-0. Se sei un bambino e non vieni dal mondo del tennis ti chiedi cosa voglia dire quel modo di contare i punti. Se vogliamo coinvolgere i bambini di otto, nove, dieci, undici, dodici anni nel nostro sport, dobbiamo renderlo accessibile a loro, non a un fan di 60 anni”. Un altro modo per incentivare i giovani è rendere riconoscibili i giocatori. La soluzione per l’icona statunitense è molto semplice: “Mi piacerebbe vedere nomi e numeri sul retro delle maglie.”
Tra i temi toccati dalla nativa di Long Beach vi è sicuramente il tema del calendario. Un numero sempre più crescente di tennisti si interroga sulla durata della stagione nel circuito, con troppi eventi e un crescente rischio di infortuni. Dall’altra parte si assiste a una crescita delle esibizioni (piuttosto remunerative) che fanno gola ai giocatori. A testimonianza di ciò il fatto che a Malaga per le finali di BJK Cup ci saranno solo due top 10 Swiatek e Paolini. “È interessante il fatto che i tennisti si lamentino sempre che la stagione è troppa lunga. Lo fanno da sempre ma poi hanno un mese di pausa e vanno a giocare le esibizioni.” Una posizione abbastanza polemica nei confronti dei giocatori: “Avete detto che avevate bisogno di riposo. Non dite che pensate che la stagione sia troppo lunga e poi se ci sono abbastanza soldi vanno e giocano. Per me è davvero difficile ascoltare quello che dicono i giocatori”.
Tema importante per il 2024 del circuito WTA è stata la scelta di spostare il Masters di fine anno in Arabia Saudita. Una decisione che ha attirato molte critiche considerando la situazione del genere femminile nel regno saudita con diverse attiviste per i diritti delle donne finite in galera, senza dimenticare il fatto che l’omosessualità è illegale nel paese arabo.
“Penso che debbano essere le giocatrici a decidere. So che la Federazione Saudita han fatto molti programmi. Vediamo se si decide di rimanere, vediamo cosa succede. È una situazione davvero difficile, in particolare per le ragazze che vivono lì. A loro auguro il meglio e mi piacerebbe che una giocatrice proveniente dal Medio Oriente diventasse numero uno del mondo, perché potrebbe avere un’enorme influenza su di loro”.