In occasione della giornata conclusiva delle Nitto ATP Finals, Angelo Binaghi è intervenuto in qualità di Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel. Prima dell’inizio delle finali di doppio tra Krawietz/Puetz-Arevalo/Pavic e ovviamente quella singolare tra Jannik Sinner e Taylor Fritz, Binaghi ha sciolto i dubbi su vari argomenti fondamentali e tanto attesi insieme al ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
Binaghi: “Grazie per essere venuti e grazie soprattutto per il vostro lavoro, c’è stata una copertura mediatica di questo evento veramente straordinaria. Come tutti gli addetti ai lavori leggo le rassegna stampa, ma questa volta non era possibile se non riuscire a scorrere con grande fatica l’elenco dei titoli. A noi manca molto Lea Pericoli (applauso in sala, ndr). È stata una grande donna, ha fatto con la sua intelligenza e classe innamorare del nostro sport milioni di ragazzi, questa è la prima volta che non è con noi in prima fila, la ricordiamo con grandissima nostalgia. Il calcio dobbiamo usarlo come stimolo per crescere, se tutto va bene abbiamo comunque 15 anni di tennis davanti a noi”.
Binaghi: “Oggi è un giorno speciale per la nostra federazione, per due motivi: attendiamo due verdetti diversi, uno in campo e uno fuori, ma credo che in entrambi i casi affronteremo con la serenità di chi è consapevole di aver fatto di tutto per prepararsi nel migliore dei modi e cercare di vincere queste partite. Succede a Jannik in campo, succederà a noi fuori dal campo. In entrambi i casi combattiamo contro il resto del mondo, lo sport è bello perché c’è un avversario, si vince e si perde, ma sappiamo di aver presentato la migliore proposta possibile da parte nostra. Ringrazio chi è stato protagonista in questo, parto dal governatore Alberto Cirio che fin dal primo momento è rimasto entusiasta di questa possibilità, passo al sindaco di questa meravigliosa, ringrazio anche tutti gli sponsor italiani e stranieri in questi mesi per disporre la proposta migliore, sono stati straordinari. Tutti, dal primo all’ultimo, sono stati dei protagonisti formidabili di questa nostra proposta, però nessuno è indispensabile, l’unica persona indispensabile è Giorgia Meloni che ha consultato i suoi due ministri competenti, [quello dell’] economia Giorgetti e [quello dello sport] sport e giovani Abodi, ha chiesto a loro di valutarne le ricadute e ci ha dato la spinta e il sostengo economico senza il quale noi non potremmo nemmeno partecipare a questa gara per il rinnovo. Abbiamo avuto con noi il presidente sport e salute Marco Mezzaroma. Per la prima volta, un minuto dopo il termine della finale partirà la prevendita per le Nitto ATP Finals del 2025. Termino con la formazione di Coppa Davis: Bolelli, Vavassori, Berrettini, Musetti e Sinner“.
Andrea Abodi: “Sono passati cinque anni da quando Chiara Appendino e Binaghi sono venuti a trovarmi. Era una pagina bianca, con prospettive indecifrabili. Prendiamo spunto dai migliori ma tenendo conto che ogni famiglia sportiva ha le sue caratteristiche e peculiarità. Abbiamo una straordinaria squadra femminile, abbiamo perso in finale lo scorso anno mentre in questo ce la stiamo ancora giocando. Il tennis femminile ha dimostrato a partire da Parigi tutto il suo valore e ha bisogno di sentire tutto il nostro affetto. Oltre alle vittorie, c’è la vita quotidiana, investimento che viene fatto nelle scuole che non è raggiunto dalla somma di tutti gli investimenti che le altre 47 federazioni fanno. Se questo da un lato è un merito per il tennis, spero sia da stimoli per gli altri. È evidente che l’articolo 33 della Costituzione si consacri nelle scuole, dove dobbiamo dare a tutti le stesse possibilità. La federazione sta andando a tappeto per dimostrare che è possibile. La nostra vittoria è determinato dall’ampliamento della base sportiva, siamo ancora quarti al mondo per sedentarietà, ci costa un miliardo all’anno di più, ogni contributo per recuperare su questo inglorioso quarto posto per noi è ben accetto, anzi, è auspicato. Lo faremo sempre con quel profilo sobrio ed educato rispetto al contesto in cui operiamo: nello sport dobbiamo saper vincere come perdere. Questi numeri sono gratificanti perché sono lo sforzo complessivo di un sistema tennistico che funziona, mi auguro che tutto questo abbia ulteriori riscontri come crescita complessiva. Torino ha dimostrato quanto tutta la città possa partecipare, lo dico ancora di più alla vigilia delle Universiadi Invernali e l’edizione invernale deile Special Olympics World Games”.
Alberto Cirio: “Ringrazio la stampa per quanto e come si sta parlando di questo evento. Per noi il risultato economico è anche molto legato alla capacità di utilizzare questi grandi eventi come eventi promozionali per li Piemonte. Sono stati anni che ci hanno dimostrato come la possibilità di avere le ATP in Italia sia stata una crescita continua. Questo è stat il primo grande evento che ha dimostrato di poter ripartire grazie al COVID. I piemontesi erano l’8% dei tesserati tennis padel, oggi siamo oltre l’11%. Nel verdetto di Sinner siamo tifosi con grande forza e determinazione, sul futuro delle Finals siamo giocatori e spingeremo al massimo. I grandi eventi che arrivano in Piemonte non sono casuali, è un investimento sotto tutti i punti di vista. Noi punteremo molto sulla sensibilità di chi ha vissuto le Finals a Torino al loro ritorno a casa, che sia Sinner, un tifoso o uno sponsor. Sono certo che se questi numeri sono così buoni è anche perché questa manifestazione si svolge a Torino, siamo una terra in cui crediamo molto al legame geografico così come gli eventi, sono sicuro che con questi elementi potremmo fare di tutto per rivendicare ciò che è utile e interessante per noi e il mondo del tennis”.
Stefano Lo Russo: “È stato un evento straordinario sotto tutti i punti di vista, dai numero al clima. Anticipo che chiederò di dare la cittadinanza onoraria di Torino a Sinner, a prescindere dal risultato. Come ha detto Cirio noi come città abbiamo fatto il possibile direttamente e non per rendere questo evento un qualcosa di unico, cercando di coinvolgere l’intera città. Questo è un territorio che a differenza di molti altri da certezze e conferme. Sono particolarmente legato al tema delle ricadute sui nostri giovani: tutti noi abbiamo fatto sport e ci siamo appassionati grazie ai campioni. Il valore di avere a Torino campioni di questo livello è una cosa estremamente importante. Continueremo a lavorare insieme per fare in modo che questa città attragga nuovi eventi sportivi”.
Abodi: “Abbiamo ringraziato il Governo, gli organizzatori, i mezzi di comunicazione e via dicendo, ma ora è il momento di dire grazie agli spettatori, indipendentemente da dove vengano. Il pubblico di Torino e non ha dimostrato il massimo livello di rispetto, gioendo per Sinner e applaudendo per l’avversario. Penso sia corretto sottolineare l’educazione, un fattore che non può essere né trascurato né negato a nessuno”.
Binaghi: “Siamo degli organizzatori per caso, noi ci siamo dovuto occupare delle grandi manifestazione. Noi abbiamo cercato di risollevare gli Internazionali d’Italia, reduci da numeri pessimi. Indipendentemente dai risultati dei tennisti o da dove saranno le Finals, io devo rendere il tennis più popolare. Per farlo abbiamo l’ambizione di far conoscere gli sport di racchetta, quelli che dieci anni fa dicevano che non sarebbero potuti entrare nelle scuole. Abbiamo una problematica importante sugli impianti a livello di liste di attesa quindi continueremo ad investire, siamo sotto al 30% in termini di presenza nei comuni d’Italia”.
Domanda: “Quale dev’essere la caratteristica principale per ospitare la Finals?”
Binaghi: “La Federazione non deve scegliere, è una manifestazione dell’ATP, Io sono fiducioso delle Finals è evidente che Torino per noi è stata una scoperta straordinaria . Se ce le dovessero dare non saprei nemmeno la configurazione finale, può succedere di tutto, l’ATP dev’essere riconoscente a questa città”.
Domanda: “Vi soddisferebbe una collaborazione con Milano per le Finals o vi lascerebbe con l’amaro in bocca? Si aspettava qualche ascolto in più per Jannik Sinner in contemporanea con il calcio?
Lo Russo: “L’obiettivo è mantenere le Finals a Torino. Abbiamo dimostrato con i fatti una cosa fondamentale ovvero che l’evento funziona e questo elemento ci rende nell’ottica di lavorare per tenere altri cinque anni. Possiamo anche lavorare sulle infrastrutture, non solo per il dato della capienza del palazzetto, ma anche altri elementi come sul circolo Sporting della Stampa o una potenziale riconfigurazione di assetti come il Village. Qua ci sono tutte le condizioni per cui Torino possa essere la città dove si consolidano le Finals”.
Binaghi: “Non è detto che dobbiamo morire calciofoli, io devo avere l’ambizione di diventare il primo sport più praticato in Italia. Il calcio debba essere contento di questo paragone. Sull’aspetto specifico sono rimasto sorpreso sul dato, ma invece il risultato è stato straordinario: il calcio ha fatto il 30% su Rai 1 mentre noi in totale il 12% in una gara dov’era già qualificato. La prova del nove ci sarà quando noi andremo su Rai 1 con un match importante mentre il calcio su Rai 2 con un match meno importante”.
Domanda: “Si parla di problemi economici e via dicendo, però si parla anche di rendere il tennis più popolare. Secondo me sotto il profilo dei biglietti bisognerebbe frenare la corsa sul prezzo…”
Binaghi: “Noi accettiamo critiche e suggerimenti, con tutto il rispetto che dev’essere data la proposta, sono di parere contrario. Siamo sulla strada giusto, l’unico rimpianto è non avere il coraggio di aumentarli ancora di più. Il nostro biglietto che si potrà acquistare domani per i nostri tesserati con lo sconto del 20% costa qualche decina di euro per uno spettacolo di altissimo livello mondiale che non è paragonabile con quello che si paga anche per altri sport. Quelli che lo comprano un anno prima sono le categorie che dobbiamo tutelare ovvero gli appassionati, i nostri tesserati, coloro che sono soci dei circoli ovvero la categoria che c’era e ci sarà sempre. Dopo scatta l’operazione Robin Hood ovvero coloro che vengono solo perché leggono che c’è un grande spettacolo, in gran parte stranieri, quest’anno spenderemo nella scuola dell’obbligo per aiutare lo Stato, siano soldi “Stranieri” attratti dalle nostre grandi manifestazioni, in termini di sponsor. Vogliamo spremere fino al midollo gli incassi dei biglietti esteri per aiutare il tennis in Italia”.