Scontro al cardiopalma fra Italia e Polonia che è finito in trionfo per le nostre ragazze. Maratona che si conclude nella sala conferenze del palacio de los deporte di Malaga all’1:05 del mattino: un lunedì molto lungo. Di seguito le dichiarazioni della squadra italiana in conferenza stampa.
DOMANDA: Jasmine, era la prima volta contro Swiatek dopo la finale del Roland Garros. Che cosa è cambiato rispetto a quel match?
PAOLINI: “Di sicuro la superficie. È stato un match diverso, sono stata vicina a vincere ma lei ha giocato e soprattutto servito in modo incredibile. Ha giocato benissimo nei punti importanti. Nel doppio ho cercato di trovare le energie, mantenendo il morale alto”.
DOMANDA: Congratulazioni, come sei riuscita a gestire il fatto di aver giocato 4 ore?
PAOLINI: “Stavo con il fisio nello spogliatoio e mi ripetevo che dovevo trovare le energie. La squadra ci ha supportato. Quando giochi per la tua nazione c’è sempre una motivazione extra”.
DOMANDA: Sara, parliamo del match point. A cosa stavi pensando? Come è stato tornare a giocare per l’Italia?
ERRANI: “Mi sentivo di servire da sotto l’ho fatto. Ho avvisato Jasmine dopo la prima di servizio, che l’avrei potuto fare, non è una cosa pianificata, me la sono sentita ed è andata così. Giocare per l’Italia è sempre speciale, ringrazio Tathiana per avermi chiamato. Oggi abbiamo tutte fatto delle grandi partite, sia Lucia che Jasmine”.
DOMANDA: Tathiana, come l’anno scorso siete tornate in finale, cosa c’è di diverso?
GARBIN: “L’anno scorso era un periodo molto particolare, ma con l’aiuto delle ragazze siamo qua, con un gruppo super affiatato e coeso, con un team che ci supporta. Siamo fortunate ad avere questo gruppo molto forte. Sono ragazze straordinarie dentro e fuori dal campo. A prescindere dal ranking non cambiano come persone. Sono persone umili e tanta voglia di lavorare”.
DOMANDA: Sul 5-5 del primo set abbiamo finalmente visto Jasmine sorridere e subito dopo è arrivato il break; ci siamo suggestionati o è vero? Magari la Polonia non è riuscita a tirarsi su come voi, quando Kawa è andata in crisi.
PAOLINI: “Io e Sara è un anno che giochiamo insieme; nella risposta che ci ha dato il break ho avuto anche fortuna, ho preso la palla un po’ indietro ed è uscito quel vincente. Durante la finale del Roland Garros ero partita malissimo e Sara mi aveva aiutato a rimettermi in partita, la comunicazione che abbiamo è importante”.
DOMANDA UBITENNIS: Jasmine, è stata una partita folle, se volessi fare un confronto con le emozioni che hai provato dopo la vittoria nella semifinale di Londra cosa ci puoi dire?
PAOLINI: “Ogni partita credo che abbia una storia a sé. Questo era un doppio decisivo e ci tenevo a far bene per me, per le ragazze del team, per i miei familiari che sono venuti a vedermi e per l’Italia. Sono due cose diverse, non saprei proprio cosa dirti, non si possono paragonare”.
DOMANDA: Parliamo del format del doppio: in generale giocare una manifestazione come la BJK con il super tiebreak e con il killer point vi sembra la cosa migliore? O preferireste giocare con il sistema tradizionale?
Errani: “io preferirei un terzo set normale e vantaggi. Alle Olimpiadi c’erano i vantaggi e il super tie break, ma era già un po’ meglio”.
Garbin: “Anche secondo me sarebbe meglio il formato standard. È vero che diventa difficile posizionare il doppio in questo modo, però effettivamente avere il formato standard avvantaggia le squadre che hanno un doppio migliore. Col punto secco è un po’ una lotteria”.