Si è concluso il percorso di Elisabetta Cocciaretto al BNP Paribas Open 2025: la corsa della marchigiana è stata fermata al secondo turno dalla testa di serie n.°15 Karolina Muchova, vittoriosa nell’incontro inaugurale sullo Stadium 9 per 6-4 6-3 in 1h26′. Dopo l’eliminazione dal torneo, la tennista azzurra si è concessa in esclusiva ai microfoni del nostro inviato Luca Baldissera.
Ubitennis, Luca Baldissera: Ciao Elisabetta, allora vedo che ti rode un po’ il che è un buonissimo segno. Dunque, Karolina è un fenomeno. Tagli sotto la palla, attacchi però accidenti dalla tribuna davi la sensazione di crederci tantissimo.
Elisabetta Cocciaretto: “Sì, assolutamente. Diciamo che lei ha un gioco fastidioso però non mi ha dato così tanto fastidio come avrei potuto pensare prima del match. Nel senso che, devo sempre un po’ abituarmi all’idea di giocare più da vicino rubando il tempo. Così facendo posso dare fastidio a tante tante. L’unica cosa su devo migliorare è la continuità nel farlo, riuscire ogni tanto a spegnere il cervello e giocare. Liberarmi, è un po’ quello che alcune volte mi manca. Soprattutto contro queste avversarie con cui devo rischiare qualcosina in più, dove devo essere più aggressiva, dove devo stare più attaccata invece di uscire ogni tanto dalla partita. Al contrario dovrei riuscire a stare lì e pensare solamente a come giocare il punto “.
Ubitennis, Luca Baldissera: Che rapporto hai con te stessa in campo? Parli molto in campo. Sei severa con te stessa, ti perdoni? Forse sei troppo severa con te stessa?
Elisabetta Cocciaretto: “Si, forse troppo (sorridendo). Probabilmente da un lato devo pretendere di più da me stessa, dall’altro devo anche rallentare. Devo trovare un po’ un equilibrio perché purtroppo alle volte mi lascio un po’ troppo andare, delle volte invece sono troppo rigida. Piano piano devo cercare questo equilibrio. Meglio se non parlo tante volte, meglio non parlare (sorride)”.
Ubitennis, Luca Baldissera: Senti, tecnicamente io ho visto il tuo solito bel rovescio. In particolare qualche uscita lungolinea che le ha dato un fastidio incredibile, arriva basso, filante anche se questo campo lo frena. Qual è stata la chiave del match, ad un certo punto eri anche avanti 3-2. Eri avanti di un break nel secondo, io non ho visto questo gran cambio di marcia. Poi chiaramente hai vinto in due set, ma bastavano tre palle per farla girare diversamente.
Elisabetta Cocciaretto: “Ha avuto tantissime chances, tantissime palle break. La differenza da parte sua è che stata sempre lì, sempre lì facendomi giocare di più. Invece, io in alcuni momenti importanti sono uscita dallo scambio un po’ troppo velocemente. Probabilmente è stata questa la chiave che io purtroppo sono stata poco solida, ho sbagliato tanto. Lei invece è rimasta sempre lì, mi ha fatto giocare anche male ma mi ha fatto giocare“.
Ubitennis, Luca Baldissera: Senti, giusto per finire. Questo è stato un periodo che non è stato fantastico per te, ma nonostante questo anche questa partita conferma che la strada è giusta. Ora sicuramente andrai a Miami, ma prima rimarrai qui un po’ ad allenarti? E poi dal punto di vista tecnico cosa puoi fare per migliorare? Magari credere di più in quel rovescio e scendere più spesso a rete? Karolina è bravissima con il chop ed è forse rientrata in scambi in cui non avrebbe dovuto farlo. Forse ti manca quel passetto in più aggressivo.
Elisabetta Cocciaretto: “Più cattiveria, più responsabilità, più voglia di fare bene. Più pretesa da me stessa e sicuramente maggiore lotta nella fatica cercando di avere obiettivi sempre più alti. Purtroppo l’ultimo periodo mi sono un pochettino spenta a causa di infortuni, a causa del fatto che mi sono un po’ adagiata. E’ brutto da dire, però può succedere. Però ho capito che devo cancellare quello che è stato e ripartire, e lo farò“.
Ubitennis, Luca Baldissera: La prima volta che abbiamo parlato è stato a Melbourne, dopo il match con Kerber. Ormai sono passati cinque anni da quella partita. Quelle tremami e provavi delle grandi emozioni ad aver giocato sulla Rod Laver con Angie, che bello è che per te sia diventato normale questo livello.
Elisabetta Cocciaretto: “E’ bellissimo. In realtà non ci penso mai perché quando ci sei dentro magari non te ne rendi nemmeno conto. Probabilmente uno se ne rendo veramente quando termina la carriera. Cerco di non pensarci da un lato perché probabilmente quando uno ci pensa troppo, poi dopo perde di vista quegli che sono gli obiettivi. Invece c’è bisogno sempre di un continuo miglioramento, se penso che sono già passati cinque anni mi prende male perché vuol dire che il tempo sta passando troppo velocemente. Purtroppo questo mondo va troppo veloce, l’ho sentito dire l’altro giorno anche a Berrettini ma è proprio quello che mi dice Fausto [Scolari, ndr], di cui mi rendo conto io. Va tutto tanto veloce e in un batter d’occhio ti ritrovi che sono cinque anni che giochi a questo livello“.