E’ ben conscio di aver fallito una grande opportunità. Taylor Fritz non avrà l’undicesima occasione per sfatare il tabù Novak Djokovic nell’epilogo di Miami (10-0 i precedenti per il serbo). L’americano si ferma prima, con il sorprendente Jakub Mensik a vestire i panni del guastafeste, fare sua la semifinale con il punteggio di 7-6(4) 4-6 7-6(4) e concedersi l’onore di sfidare il serbo. In conferenza stampa è percepibile tutta la delusione dello statunitense e l’incredulità per essere uscito sconfitto in modo beffardo: con due tie break e senza mai aver ceduto il proprio turno di servizio. Fondamentale, che a suo dire, sarà l’unica ancora di salvataggio del ceco contro un Nole favorito.
D. Quando è stata l’ultima volta che hai perso un match senza perdere il tuo turno di servizio?
Taylor Fritz: “Non ricordo. Non ricordo nemmeno… se è successo a me o no. Forse, ma non ricordo”
D. Quando si gioca contro qualcuno come lui, c’è una grande differenza tra la velocità della prima e della seconda servizio, a volte può essere quasi ingannevole quando hai una seconda di servizio che ti arriva molto più lenta e hai più tempo per pensarci?
Taylor Fritz: “No, non direi. Penso che fosse più che altro un rallentamento quando lui si è contratto un po’. Mi è sembrato per la maggior parte della partita che colpisse la seconda di servizio in modo importante. Sì, voglio dire, il primo punto del tie-break non ho avuto nessuna esitazione. Ho visto la palla. Ho pensato: “Posso farcela”. Sono sorpreso di averla mancata. Di solito, quando prendo una decisione veloce, vedo la palla e so esattamente cosa fare. decisione molto rapida, vedo una palla e so esattamente cosa voglio, di solito non la manco. Di solito la sbaglio quando inizio a pensare troppo alle cose. Quella palla, il primo punto del tie-break, è un peccato che l’abbia mancata.”
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D. Il fatto che eri così vicino e che non hai mai ceduto il servizio, ti allevia un po’ il dolore per questa sconfitta? Quanto è speciale questo ragazzo?
Taylor Fritz: “Non mi allevia molto il dolore. Tra i due tie break, avrei dovuto vincerne uno. Devo giocare un po’ meglio. Penso che quando sto giocando bene, vinco i match, è quello che faccio. Mi sono trovato in queste situazioni, quindi essere sconfitti in due tie break, fa schifo. Ho fatto il mio lavoro, non sono stato brekkato. Non ho affrontato palle break fino al terzo set quindi… sì, fa schifo. Per quanto riguarda Mensik, è molto bravo. Ho giocato contro di lui nel diciottesimo compleanno all’US Open. Ovviamente è migliorato tanto da lì. Credo sia migliorato in modo naturale, come quasi tutto sia migliorato nel suo gioco. Quando sei così giovane, devi migliorare. Il suo servizio è un enorme passo in avanti. L’ultima volta che giocammo aveva un grande servizio, ma non sapeva dove piazzarlo. I punti dove serviva oggi, invece, erano pazzeschi. Ho dovuto battezzare un lato del campo sempre più spesso invece di rispondere come faccio di solito. Sembrava come se o mancasse il servizio o lo mettesse a uno o due centimetri dalla linea”
D. Come valuti le possibilità di Mensik contro Djokovic?
Taylor Fritz: “Forse parlo come uno scottato dall’aver perso dieci volte contro di lui, ma io prendo sempre Djokovic come favorito, a prescindere. Sarà interessante vedere, non ne sono sicuro. Giocheranno di giorno?”
D. Sì
Taylor Fritz: “Questo gioca a favore di Mensik. Lo aiuterà molto rimanere al top sul proprio servizio, ricavare molti punti facili dal servizio. Onestamente, non sono sicuro. E’ una questione di quanto bene riuscirà a servire. Penso che se Novak riesce a rispondere e mettere tante palle in gioco, poi diventerà difficile riuscire a batterlo”.