Esordio vincente per Matteo Berrettini al Rolex Monte-Carlo Masters contro l’ostico argentino Mariano Navone, battuto 6-4 6-4 con il brivido di un breve passaggio a vuoto nel secondo parziale, quando sul 4-1 e servizio uno smash azzurro non chiuso ha propiziato il rientro dell’avversario. Ritrovatosi in tempo per evitare il terzo set, Matteo dovrà vedersela martedì con il numero 2 del mondo e primo del seeding Alexander Zverev, contro il quale ha vinto due volte in sei confronti diretti. Ecco cosa ha detto il nostro sul match con Navone, su Sascha e altro ancora.
D. 6-4 4-1 e servizio, cosa è successo? Io mollo il campo in quel momento dico dai, è fatta. Me ne sono andato: non dovevo?
Berrettini: “È successo che era la prima partita sulla terra, che la terra è così e che non ho chiuso uno smash che probabilmente avrei dovuto chiudere e poi per due punti prendi un break e si riapre tutto, la terra è così. Ho continuato a fare gioco e a fare le cose giuste. Poi non non ha non ha funzionato come avrei voluto, però l’unica cosa che puoi fare è lottare e stare lì e provare a creare le le occasioni per vincere, perché la cosa che vuoi di più è vincere. Quindi molto contento di come ho reagito perché non era non era facile 0 40, poi 40 pari sul 4 pari. Mi sono ricordato di una partita che ho giocato a Budapest contro Kukushkin [nel 2019]. E per due volte ero 4-1 e servizio sia al primo che al secondo e mi ero un attimo incastrato. Pure lì era una delle prime partite sulla terra, avevo perso qui con Dimitrov poi ero andato lì e quindi mi sono detto, Va bene, normale, ci sta, lo sappiamo com’è sto sport e si va avanti.”
D. Hai vinto più tornei sulla terra rossa che sulle altre superfici. Ma è la terra rossa la superficie sulla quale credi di avere maggiori picchi rendimento o tutti quelli che dicono, Ah, Berrettini sull’erba, Berrettini sull’erba, ha lo slice, il rovescio. Qual è la la tua sensazione?
“La mia sensazione è che sono competitivo per fortuna un po ovunque. Sicuramente il fatto di essere cresciuto sulla terra mi ha mi dà una mano e mi piace. Poi anche il fatto di dove si gioca sulla terra no? Comunque Montecarlo, Madrid, Roma, Parigi sono tutte città, tutti i posti in cui mi piace proprio giocare e anche i tornei che ho vinto hanno tutti comunque la caratteristica di essere terra, spesso altura, quindi si sposa bene con con le mie caratteristiche. Sull’erba credo di aver espresso un nella mia carriera fino ad ora un livello molto, molto alto, però credo che ci siano anche meno specialisti, cioè ci sono più specialisti della terra e più persone che secondo me giocano meglio sulla terra rispetto all’erba e quindi poi si crea quel divario. La cosa molto positiva che ha sempre caratterizzato la mia carriera, secondo me che su tutte le superfici sono riuscite sempre a fare abbastanza parecchi punti e quindi non c’è veramente un periodo dell’anno in cui dico che adesso non si vince un match.”
D. [Ubaldo Scanagatta, Ubitennis] Contro Zverev hai giocato sei volte, perso quattro vinto due. Le due che hai vinto hai vinto senza perdere un set. 6-3 7 6 7-6 a Wimbledon 2023, 7-5 7-5 a Roma 2019 dopo che ci avevi perso nel 2018. Hanno un qualche significato o contano zero?
“Contano, nel senso che so che posso farlo di nuovo e so che sarà molto, molto difficile. I risultati delle vittorie lo testimoniano, sono sempre state partite durissime, è il numero 2 del mondo e quindi sarà sicuramente una battaglia, però mi alleno per questo tipo di partite qui. Il fatto di ricordarsi le vittorie e le sconfitte mi aiuta perché so che tipo di giocatore è, però non abbiamo mai giocato qui e sarà per lui anche il primo match sulla terra. Quindi secondo me, ci sono le condizioni buone per provare a fare il colpaccio.”
D. Zverev sembra un giocatore un pochettino in difficoltà da questo punto di vista. Credi a questo periodo negativo suo oppure è una cosa che non ti tange, non guardi mai? Lui è venuto a vederti oggi.
“Immaginavo ci fosse. Ovvio che vedo i risultati e vedo che ha vinto meno partite di quelle che avrebbe voluto, ma ha fatto finale all’Australian Open. È un giocatore che ha sempre comunque fiducia nel suo gioco, nel suo tennis. Mi ha battuto quattro volte, quindi entrerà in campo sicuramente con tanta voglia di di far bene. È ovvio che quando non vinci tantissime partite un pochino di dubbi c’è l’hai. Però i grandi giocatori sono quelli che nonostante quello nei momenti che conta tirano fuori, quindi mi aspetto comunque una buona prestazione da parte sua.”
D. Quella fascia al braccio?
“Mi da un po’ fastidio il gomito, quindi proviamo a contenere.”