Felipe Meligeni Alves, 27 anni e da oggi tra i primi 120 giocatori dell’ATP, conferma il suo ottimo momento di forma e conquista il titolo al Mexico City Open ATP Challenger 125, disputato sulla suggestiva terra battuta del Centro Sportivo Chapultepec, splendida location incastonata ai margini del celebre Bosco di Chapultepec, autentico polmone verde della capitale messicana. Una vittoria importante per il tennista brasiliano, testa di serie numero 4 del torneo, che bissa così il successo ottenuto nel mese di marzo a Mérida, e si porta a quota cinque titoli nel
circuito Challenger.
Il Messico, evidentemente, porta fortuna a Meligeni Alves, che ha trovato ancora una volta le condizioni ideali per esprimere al meglio il suo tennis solido, potente e combattivo. In finale ha superato con autorità il giovane francese Luka Pavlovic, battuto con un doppio 6-3 in poco più di
un’ora e mezza di gioco :“Luka è un grande giocatore, soprattutto un grande battitore, ma io sono riuscito a sfruttare le occasioni che ho avuto, sono rimasto lucido mentalmente per tutto il tempo. Sapevo che ci sarebbero stati momenti in cui avrei avuto delle chance e altri in cui avrebbe servito molto bene, ma quelle che ho avuto le ho sapute cogliere. Sono molto contento, in quattro settimane due titoli, non mi era
mai successo in realtà, sono molto grato a tutta la gente che è venuta a fare il tifo, è stato molto bello, un’atmosfera meravigliosa” ha dichiarato Meligeni, che è il primo brasiliano a conquistare il titolo di
singolare al Mexico City Open.
L’obiettivo immediato di Meligeni è chiudere il suo tour in Messico con la
partecipazione al torneo challenger di San Luis Potosí (categoria 75, terra) prima di volare in Europa per proseguire con la serie di tornei sulla terra battuta iniziando con le qualificazioni a Roma. Pavlovic, classe 2004 e numero 295 ATP, ha vissuto la sua prima finale Challenger in carriera,
mostrando evidenti segni di emozione. Il suo potente servizio – in diverse occasioni oltre i 225 km/h – non è bastato a scalfire la solidità del brasiliano. Il francese, autore comunque di un torneo di spessore, ha ammesso nel discorso post-match: “Oggi non ero qui, e questo è dovuto al fatto che è la mia prima finale. Complimenti a Felipe, ha giocato un grande match.” Il percorso verso il titolo di Meligeni Alves non è stato privo di ostacoli: al primo turno ha dovuto salvare due match point contro il kazako Zhukayev, mentre in semifinale ha affrontato e superato dopo una dura battaglia lo svizzero Marc-Andrea Huesler, ex numero 47 del mondo e settima testa di serie, con il punteggio di 3-6 6-3 7-6. Dall’altra parte del tabellone, Pavlovic ha impressionato per solidità e personalità, eliminando al primo turno l’unico italiano presente nel tabellone principale, Stefano Napolitano (ex numero 121 ATP, oggi 225), e battendo in semifinale il connazionale Adrian Mannarino, ex top 20 ATP, con il punteggio di 6-4 7-6.
Nel doppio, il messicano Santiago Gonzalez e l’americano Austin Krajicek hanno battuto la coppia americana Ryan Seggerman–Patrik Trhac, vincitori dell’edizione 2024, con il punteggio di 7-6 3-6 10-5. Il messicano Gonzalez è al suo trentesimo titolo nel Challenger Tour. Il Mexico City Open ATP Challenger, che quest’anno ha ricevuto il premio come miglior torneo Challenger del 2024 grazie ad un sondaggio fatto tra i tennisti dell’ATP, si conferma non solo una tappa fondamentale per i giocatori in cerca di consacrazione, ma anche un evento impeccabile dal punto di vista organizzativo. Il merito va al team diretto da Adhemar Rodriguez, al timone della manifestazione da quattro anni, e a tutto lo staff, che ha saputo costruire un ambiente professionale, accogliente e altamente competitivo. Con un livello sempre più alto e una location tra le più belle del circuito, il Mexico City Open ATP Challenger ha tutte le carte in regola per continuare a essere un punto di riferimento del calendario ATP Challenger. Ce lo auguriamo di cuore, perché tornei così – organizzati con passione, cura e competenza – fanno bene al tennis.
Massimo Volpati