Da Madrid, il nostro inviato
Jack Draper continua il suo trionfale 2025 al Mutua Madrid Open. Dopo il ritiro di Berrettini arriva una prestazione super convincente contro Tommy Paul, a cui ha lasciato solo 4 game. Affronterà da favorito, nei quarti di finale, Matteo Arnaldi. Forte di uno storico di 12-1 contro tennisti italiani (chissà chi è stato l’unico a sconfiggerlo), ulteriore motivo di fiducia. E, ad una vittoria dall’approdo in top 5, è apparso in ottimo smalto nella conferenza post match.
D: “È ovviamente la vittoria più importante della tua carriera sulla terra battuta, quindi quanto è importante per la tua fiducia e per rassicurarti su quello che stai facendo fuori dal campo e in allenamento su questa superficie?“
Draper: “Credo che più partite giocherò a questo livello più crescerà la mia fiducia su questa superficie. Ovviamente una vittoria oggi, in questo modo, contro qualcuno che è n.12 al mondo, è una cosa importante per me. Sono contento del modo in cui sto affrontando le partite, gli allenamenti e tutto il resto, e sì, non vedo l’ora di continuare, sperando di migliorare sempre di più su questa superficie e in generale“
D: “Mi chiedo se la terra battuta sia una superficie su cui hai avuto bisogno della prova che ti saresti trovato bene, o se sapevi fin dall’inizio che sarebbe stata buona per te, se il tuo team ha cercato di convincerti che era buona per te, quale rapporto con la superficie?“
Draper: “Credo che professionalmente non ci abbia giocato molto, ma quando ero più giovane, sia nel Regno Unito che all’estero, giocando eventi europei, ho sempre fatto bene sulla terra battuta. Ho sempre pensato di essere un giocatore in grado di giocare bene su tutte le superfici. Credo che a questo livello sia un po’ diverso. L’anno scorso ho subito alcune sconfitte pesanti contro giocatori di alto livello quando non ero testa di serie. Quest’anno, invece, ho cercato di rimanere in forma, ma anche di dimostrare che mi sento bene su questa superficie. In allenamento mi sono sentita benissimo e voglio continuare così, e credo che questa superficie possa essere fantastica per il mio tennis“
D: “Quanto tu e James utilizzate i dati quando lavorate sul vostro gioco o sullo scouting degli avversari rispetto alle vostre sensazioni, e a come pensate che le cose debbano andare?“
Draper: “Non sono mai stato un tipo analitico. Ad esempio, osserviamo gli schemi di servizio, la posizione che uno preferisce per rispondere, il lato migliore e come posso adattare il mio gioco per mettere a nudo alcune cose. Ma principalmente si tratta di me. Cosa farò per essere il migliore in campo, per competere e giocare al meglio. Questa è la cosa principale: dare tutto in ogni punto, competere e giocare nel modo in cui so di poter giocare, e poi il resto dovrebbe andare da sé“
D: “Non so se hai letto del commento di Alcaraz nel suo documentario sul fatto che a volte dubita di essere pronto a fare i sacrifici necessari per essere il migliore, uno dei migliori di tutti i tempi. Qual è il tuo rapporto con i sacrifici necessari per essere ai massimi livelli? E a volte ti chiedi se è effettivamente quello che vuoi nella vita?“
Draper: “Non si può negare che qualsiasi sport professionistico, ma soprattutto il tennis, sia così incessante. Si gioca, si è lontani dalle proprie famiglie, si sacrificano le proprie vite. Penso che se si fa questo sport nel modo giusto e si dà il massimo ogni giorno, è dura. Ogni giorno dubito di me stesso. Quindi credo che se vuoi essere un grande giocatore, queste sono le cose che devi fare. Ci sono certamente cose più difficili là fuori, da fare per lavoro, mettiamo le cose in prospettiva. Faccio pur sempre uno sport che amo, viaggio con persone fantastiche e guadagno bene. Ed è davvero, davvero impegnativo mentalmente e fisicamente, ma penso che, in un certo senso, mi piaccia. Quindi non so per quanto tempo giocherò, non so se giocherò fino ai 30 anni, non so quando giocherò, quindi cercherò di trarre il meglio dalla mia carriera, sperando di realizzare il mio potenziale. So che per farlo devo dare il massimo“
D: “Cosa pensi di Arnaldi, il tuo prossimo avversario?“
Draper: “È un giocatore giovane, a cui piace la terra battuta. Ha ottenuto una vittoria importante contro Novak questa settimana, che è stata importante per la sua fiducia. Penso che stia bussando alla porta dei top 30 da un po’ di tempo. È un giocatore molto professionale. Ogni volta che l’ho visto in giro ha sempre fatto le cose giuste. Si dedica completamente a questo sport. Sarà un match molto duro. Anche lui è nei quarti, sta giocando bene e si sente in fiducia. Quindi sono sicuro che ci saranno pochi margini e una grande sfida per me, ma mi sento pronto“