Nel sabato che assegnerà il titolo femminile degli Internazionali BNL d’Italia 2025, parallelamente in Germania e Svizzera sono scattate le qualificazioni dei due tornei che saranno protagonisti da lunedì 19 maggio: l’ATP 500 di Amburgo e l’ATP 250 di Ginevra. Andiamo ad analizzare quanto è stato detto dal primo turno del tabellone cadetto, e lo facciamo partendo dall’Hamburg European Open.
Il cinquecento tedesco, per la prima volta collocato nelle penultima settimana di maggio da quando nel 2009 fu declassato (fino al 2024 si è disputato nella terza settimana di luglio) con l’introduzione dei Masters 1000, nella sua nuova versione rappresenta l’ultimo evento preparatorio prima del Roland Garros. Difatti, la sequela di Big che all’ultimo hanno deciso di rinunciare è decisamente corposa: Sinner, Musetti, Paul, Tsitsipas e Rune. Chi perché è arrivato in fondo a Roma, chi per motivi precauzionali onde evitare di rischiare infortuni pre-Parigi. Fortunatamente per gli organizzatori, potranno quantomeno consolarsi con l’idolo di casa Alexander Zverev: in gara grazie ad un wild-card “richiesta” al foto-finish, devono in tal senso ringraziare Lollo dalla Toscana per aver eliminato il ventottenne di Amburgo dai quarti del Foro. Sascha è finalista uscente, come dimenticare la finale dello scorso anno persa per mano di Fils dopo 3 ore e 33 minuti sciupando 21 delle 22 palle break avute a disposizione.
Subito una sorpresa scuote l’inizio del programma teutonico: la testa di serie n°3 Christopher O’Connell è sconfitto dallo svedese Elias Ymer col punteggio di 6-2 3-6 6-4 in 2h17‘. Per il maggiore dei fratelli nordici, il fratello Mikel si è ritirato in seguito alla querelle relativa ai mancati controlli antidoping, al turno decisivo ci sarà la wild-card di casa Marko Topo (ventun anni, n. 402 ATP) che ha eliminato un’altra testa coronata: il n°5 del seeding Emilio Nava, lo statunitense si è arreso 6-3 3-6 6-2 in 1h52‘. Ovviamente non c’è due senza tre, terzo incontro di giornata è terza vittoria contro classifica: il bulgaro Dimitar Kuzmanov (n. 269 ATP) estromette la prima testa di serie Alexsandar Vukic, battuto abbastanza nettamente con lo score di 6-4 6-2 in 1h34‘. Al round finale sarà il croato Borna Gojo l’avversario del n. 2 di Bulgaria: il Davisman della Croazia ha avuto infatti vita facile, in chiusura di giornata, contro la terza wild-card tedesca impegnata in questo primo turni di quali, un certo Mika Petkovic (classe 2006, diciott’anni. Di poco fuori dai primi 1000 al mondo). Il ventisettenne di Spalato, testa di serie n°7, si è imposto 6-3 6-2 in 1h08‘.
Bisogna attendere la quarta partita per vedere finalmente un favorito che rispetta i pronostici: il tennista statunitense, e testa di serie n°2, di origini serbe Aleksandar Kovacevic riscatta l’altro Aleksandar (australiano ma anche lui di origine balcanica) superando non senza soffrire il giocatore di casa – ai nastri di partenza grazie ad una wc – Max Wiskandt (ventitré anni, n. 377 ATP) per 7-6(1) 6-4 in 1h40‘ di gioco. Il ventiseienne newyorchese trova ora l’ucraino Vitaliy Sachko, ottava testa di serie, che ha superato in modo netto il kazako Denis Yevseyev per 6-2 6-1 in 1h13‘. Bene anche il belga Raphael Collignon, che da quarto favorito, gestisce tutto sommato con pochi patemi il tedesco (classe ’99) Patrick Zahraj: sopravanzato 6-3 7-6(3) in un’ora e trequarti di partita. Per uno dei nuovi prospetti della generazione belga del presente e del domani, ora ci sarà Daniel Dutra da Silva. Il veterano del Brasile, trentasei anni e n. 346 ATP, ha sfruttato la maggiore esperienza per pungere l’eccessiva emotività della testa di serie n°6 Max Hans Rehberg: il classe 2003 tedesco si è consegnato con doppio 6-4 in 1h44‘.
Sprofondo rosso dei canguri, onorevole la prestazione dell’unico azzurro in gara
Spostiamoci invece adesso al ‘250’ elvetico – in cui saranno ai blocchi di partenza Fritz, Ruud, Dimitrov e soprattutto la wild-card Djokovic – dove passando in rassegna i vari risultati ci si accorge immediatamente di come ci siano molti meno match dall’esito sconvolgente. Vince e convince Sebastian Ofner: l’austriaco, n°6 del tabellone, fa fuori Leo Borg per 6-3 7-5 in appena 1h15‘ di gioco ed ora si appresta a vivere l’esperienza di fronteggiare su terra un grande battitore. Questo perché si ritroverà di fronte, nello scontro che decreterà a chi andrà uno dei pass per il main-draw, Reilly Opelka: il gigante del Michigan, ahi noi, si è sbarazzato dell’unico italiano impegnato nelle qualificazioni ATP del weekend in corso, ovvero il ventisettenne ravennate Enrico Della Valle (n. 292 ATP) che ha comunque ben figurato perdendo onorevolmente con un doppio 6-4 in 1h29‘.
Batte un colpo anche il campione di Houston Jenson Brooksby che tiene a bada la vivacità fisica – anche se oramai le primavere sono 35 – di un contro-rematore come Radu Albot, sprofondato nel ranking quasi fuori dalla Top 300 (n°277 della classifica mondiale) è stato n. 39 ad agosto sei anni fa, mandato al tappeto per 6-3 4-6 6-2 in poco più di un paio d’ore di sfida. L’ottava testa coronata attende per giocarsi le sue chances di accesso al tabellone principale, il n°2 del seed Cameron Norrie che ha maramaldeggiato sul carneade turco Ergi Kirkin (n. 429 ATP, ventisei anni) 6-1 6-3 in 1h19′.
Deludono invece i due giocatori Aussies Tristian Schoolkate e James Duckworth. Deludono in realtà fino a certo punto, da australiani più vicini ai loro padri fondatori che al De Minaur odierno, si sono dimostrati dei pesci fuor d’acqua sul rosso. Il serve&voller che strappò un set a Sinner in Australia è riuscito sì a portare a casa un parziale ma alla fine ha ceduto contro un rivale che è situato la bellezza di 385 posti più indietro di lui: la wild-card rossocrociata, di diciannove anni, Kilian Feldbausch (n. 514 ATP) impiega 2h04′ per superare 6-4 2-6 6-4 la quinta testa di serie in terra svizzera. Mentre James, da ex n°46 del mondo (Best ranking ottenuto a gennaio 2022) nonché testa di serie numero 1 e attuale Top 100 – n. 90 ATP, si è arreso 7-6(4) 6-4 al ventiseienne di casa Remy Bertola (n. 297 ATP). Secondo e decisivo turno che avrebbe potuto mettere di fronte colui che porta il nome del celebre topino chef (capace di intrufolarsi nelle cucine di un ristorante parigino) della Disney, proprio con un francese: il n°7 del seeding Pierre-Hugues Herbert, il pluricampione Slam in doppio è stato però costretto a soccombere al brasiliano Karue Sell. Il sudamericano, n. 299 ATP, l’ha spuntata per 6-2 4-6 6-4 in 2h16‘ di match.
Per un tennista verdeoro che gioisce, fa da contraltare la sorprendente sconfitta di Thiago Monteiro, n°4 del tabellone, contro il russo Ivan Gahkov (conosciuto dal grande pubblico un paio di anni fa, quando entrato quasi per caso nelle quali monegasche superò Mannarino e Van Assche prima di costringere addittura Djokovic ad un tie-break): vittorioso ribaltando l’iniziale risultato con lo score di 4-6 7-6(3) 6-3 in 2h29‘ di accesissima contesa. E il viaggio del n. 317 ATP potrebbe anche proseguire, visto che nel prossimo incontro non dovrà fronteggiare Schoolkate ma un’acerba wild card casalinga che il moscovita precede in classifica di 197 posti.