L’avventura nella Grande Mela è iniziata in modo promettente per Denis Shapovalov, che ha superato vigorosamente Marton Fucsovics – fresco vincitore di Winston Salem – all’esordio, per poi mettere k.o in quattro set la wild card francese Valentin Royer. Il talentuosissimo canadese ha dunque raggiunto un terzo turno Slam che mancava dall’edizione 2024 di Wimbledon, e adesso ad attenderlo, tra le chiassose mura di Flashing Meadows, c’è il numero uno del mondo, Jannik Sinner. Ecco cos’ha detto Shapo in conferenza stampa:
D. Il prossimo avversario è Jannik. Hai già giocato contro di lui una volta agli Australian Open. Mi chiedo quali siano i tuoi ricordi di quella partita. C’è qualcosa in particolare che ti è rimasto impresso?
Denis Shapovalov: “Sì, ricordo che fu una partita molto difficile. Credo di aver vinto in cinque set, ma ci furono molti capovolgimenti di fronte e fu un primo turno molto difficile per entrambi. Sicuramente una grande partita da ricordare, ma ovviamente sono cambiate molte cose. Penso che anche Jannik sia migliorato moltissimo da allora, e credo di averlo fatto anch’io. Sono passati alcuni anni ormai. Non vedo l’ora di giocare un’altra partita contro di lui. Sono questi i tipi di partite per cui vivo. Mi piace giocarle, quindi non vedo l’ora“.
D. Hai detto che Jannik è migliorato molto da allora. Quali sono secondo te i suoi maggiori punti di forza e quali le sfide più grandi che devi affrontare quando giochi contro di lui?
Denis Shapovalov: “Beh, ha molti punti di forza, essendo il giocatore che è. Non ha molti punti deboli. Ovviamente è solido da tutte le posizioni. Dovrò dettare il gioco e provare a fare il mio gioco e, puntare sui miei colpi. Non mi concederà molto durante la partita. Devo solo prendere quello che posso da lui, cogliere le opportunità quando si presentano e cercare di rimanere aggressivo e non lasciargli dettare troppo il gioco”.
D. Gran parte di questo gioco è questione di fiducia. A che punto diresti che è la tua fiducia in questo momento e come è stata durante l’anno, a quanto pare a partire da Dallas?
Denis Shapovalov: “Ora penso, e lo si può vedere dai miei risultati, che la fiducia ci sia. Anche se ho qualche settimana negativa, sorteggi sfortunati o un paio di partite difficili, riesco a recuperare e a giocare ad alto livello la settimana successiva. Penso che sia per questo che sono riuscito a vincere tre titoli in meno di 12 mesi e che sia per questo che ho avuto così tante settimane fantastiche di recente. Penso decisamente di avere fiducia in me stesso. Sto giocando un ottimo tennis. Quella di oggi non è stata affatto una partita facile. È stata di altissimo livello e molto difficile, ma sono riuscito a superarla giocando un tennis incredibile, specialmente nel tie-break del terzo set. Sì, penso di avere una fiducia maggiore in me stesso. Credo che sia una cosa che viene con l’età, ma anche con la consapevolezza del lavoro che ho fatto e della squadra che mi circonda. Sai, tutti danno il 100%. Questo porta anche molta stabilità e molta fiducia reciproca”.
D. Quando ripensi agli ultimi due anni, in cui la tua posizione in classifica è scesa, non certo per mancanza di talento, ma a causa di numerosi problemi fisici, come ti senti? Quali lezioni hai tratto da quegli anni? Alla fine, aver vissuto quell’esperienza ti ha reso migliore?
Denis Shapovalov: “È stata una lunga strada per tornare. Anche quando ho ricominciato, ci sono state molte partite difficili, non riuscivo a vincere e quando ero in vantaggio il dolore al ginocchio tornava. Quindi è stato davvero molto difficile, ma sono molto grato, come ho detto, alla mia squadra e alle persone che mi sono vicine, perché mi hanno aiutato ad andare avanti e mi hanno rassicurato che i risultati e tutto il resto sarebbero arrivati. L’anno scorso ho dovuto essere molto, molto paziente. Ho ottenuto il risultato che volevo solo nell’ultima settimana dell’anno, vincendo a Belgrado. Ne è valsa decisamente la pena. Onestamente, quel titolo ha significato per me 100 volte di più del primo titolo che ho vinto a Stoccolma. È stato importantissimo. Sì, è stata dura tornare. Non è mai facile risalire la classifica. Ci sono molti nuovi giocatori giovani che stanno emergendo. Il tuo nome non incute più lo stesso timore di quando sei al 10° posto nella classifica mondiale, ha un po’ più di peso rispetto a quando stai risalendo la classifica. Ho sicuramente dovuto lavorare sodo per arrivare dove sono. Penso di essere in un’ottima posizione, avendo vinto due titoli quest’anno, giocando un ottimo tennis e arrivando al terzo turno qui. Ho una possibilità contro un giocatore come Jannik. È fantastico per me. Non vedo l’ora”.
