La coppia che non ci si aspetta. Valentin Vacherot e Arthur Rinderknech. Il 26enne monegasco e il 30enne francese si sono qualificati a sorpresa per le semifinali del Rolex Shanghai Masters. Il primo da numero 204 ATP, il secondo dalla 54^ piazza mondiale. Vacherot arriva addirittura dalle qualificazioni e prima di questo 1000 aveva vinto una sola partita in un tabellone principale del circuito maggiore. In Cina, dopo essersi qualificato con due successi in tre set, ha sconfitto tennisti come Sascha Bublik, Tallon Griekspoor e Holger Rune. Ha quindi staccato il pass per il penultimo atto e ha conquistato per la prima volta l’ingresso nella top 100.
Storia differente, invece, per suo cugino Rinderknech, giocatore già entrato in passato tra i primi 50 della classifica. E che da Wimbledon sta dimostrando di essere sempre più letale contro i top 20. Dai Championships in poi, infatti, ha catturato 6 vittorie e solamente 2 sconfitte quando si è trovato di fronte tennisti con questa classifica. A Shanghai ne ha superati tre: Sascha Zverev, Jiri Lehecka e Felix Auger-Aliassime. Affermazioni che, una dietro l’altra, hanno regalato anche a lui la prima semifinale in un 1000 e il miglior piazzamento in classifica al numero 37 ATP.
Valentin e Arthur sono dunque diventati i primi due giocatori fuori dalla top 50 a essere approdati al penultimo atto nella stessa edizione del torneo di Shanghai, evento che va in scena dal 2009. La categoria denominata ora ‘ATP Masters 1000’ esiste però dal 1990. E, come ha riportato Luca Brancher sul suo profilo X, in questi tornei la casistica appena citata si era verificata già dieci volte prima che accadesse in questa stagione nel torneo cinese più prestigioso.
Masters 1000, gli altri casi di due top 50 in semifinale
Amburgo – dove si è svolto un ATP Masters 1000 sino al 2008 – è stata la città in cui questa dinamica è andata in scena le prime due volte. Nel 1993 si sfidarono in semifinale Andrej Chesnokov (74) e Bernd Karbacker (76). Vinse il primo, che però si fermò poi in finale contro l’idolo di casa Michael Stich. Tre anni dopo, nel 1996, fu la volta degli spagnoli Alex Corretja (66) e Roberto Carretero (143), i quali si sfidarono addirittura nel match valevole per il titolo, che alla fine agguantò Carretero, partito dalle qualificazioni. Sempre ad Amburgo, nel 2005, fu il turno di Richard Gasquet (56) e Christophe Rochus (66), entrambi provenienti dal tabellone cadetto. Il belga venne battuto dal francese in semifinale. Poi, all’ultimo atto, il transalpino fu sconfitto da Roger Federer.
Spostandoci in un altro continente, a Toronto questa curiosa dinamica si verificò nel 2000, quando Jiri Novak (55) e il qualificato israeliano Harel Levy (144) battagliarono uno contro l’altro in semifinale. Vinse il secondo, che però in seguito venne dominato da Marat Safin nella partita conclusiva dell’evento. Rimanendo in Canada, a Montreal nel 2017 Robin Haase (52) e un diciottenne di casa chiamato Denis Shapovalov (143) – a cui fu affidata una wild card (sfruttata battendo tra gli altri anche Rafael Nadal) – si issarono sino al turno dei migliori quattro. Ma qui entrambi uscirono di scena in due set.
Masters 1000, Parigi-Bercy terra di outsider
Oltre al 1000 di Amburgo, anche quello di Parigi Bercy ha visto ben tre volte due semifinalisti fuori dalla top 50 nella stessa edizione. Nel 2004, quando i qualificati Max Mirnyi (71) e Radek Stepanek (63) si sfidarono al penultimo atto (vinse il ceco, che poi non poté nulla in finale sempre contro il solito Safin). Nel 2012, anno in cui riuscì l’impresa alla wild card di casa Michael Llodra (121) e al qualificato Jerzy Janowicz (69). Con il polacco che poi fu bloccato in finale da David Ferrer (giustiziere anche di Llodra). E infine nel 2017, edizione nella quale furono in grado di compiere questa cavalcata un’altra wild card francese, Julien Benneteau (83), e Filip Krajinovic (77), proveniente dal tabellone cadetto (nell’ultima partita del torneo il serbo si arrese a Jack Sock, che prima aveva sconfitto anche il transalpino).
I casi di Montecarlo e Madrid
Per concludere questa carrellata di risultati, anche nel torneo di Monte Carlo 2005 due giocatori fuori dalla top 50 raggiunsero il turno dei migliori quattro. Un giovanissimo qualificato, Richard Gasquet (101), e una wild card prestigiosa, Juan Carlos Ferrero (69), che vennero entrambi bloccati (il primo da Rafael Nadal, il secondo da Guillermo Coria). Prima di Shanghai 2025, l’ultima volta capitò a Madrid 2023. Nella capitale spagnola la semifinale della parte bassa del tabellone vide incrociarsi il qualificato Aslan Karatsev (121) e il lucky loser Jan-Lennard Struff (65). Vinse il tedesco, che in seguito all’ultimo atto rubò un parziale a Carlos Alcaraz, poi vittorioso al set decisivo. A Indian Wells, Miami, Roma e Cincinnati, invece, questa particolare situazione non si è mai verificata dal 1990 in poi.