Flavio Cobolli è entrato in una nuova dimensione. I risultati conseguiti nel 2025, primi fra tutti i quarti di finale a Wimbledon e i due titoli tra Bucarest ed Amburgo nel giro di un mese e mezzo, gli hanno fatto capire che può ambire ai piani alti del ranking ATP e che è in grado di impensierire anche chi in classifica sta sopra di lui. Questo gli ha permesso, tra le altre cose, di issarsi fino al n° 17 e di diventare il trascinatore dell’Italia nella Coppa Davis 2025.
Negli ultimi giorni, intanto, si è allenato con Carlos Alcaraz, fresco di separazione dallo storico coach Juan Carlos Ferrero, e ai microfoni del ‘TG1’ ha avuto modo di raccontare questa esperienza: “Le due ore di allenamento con Alcaraz sembrano 20′, quando le fai con qualche altro giocatore sembrano 2 ore. Lui ovviamente mi sta dando tanti consigli e anche se non me li dice io li apprendo“.
Cobolli: “Secondo il mio team devo migliorare su tutto”
Nonostante la grande crescita, in ogni caso, Flavio Cobolli non ha la presunzione di sentirsi arrivato, ma d’altronde avendo imparato a conoscere il romano in questi suoi primi anni nel circuito, non sorgeva nemmeno il dubbio che questo potesse accadere: “In cosa devo migliorare nel 2026? Secondo il mio team su tutto. Mi reputo molto forte in alcuni aspetti, ma so che ho tanti margini di miglioramento e tante cose su cui devo migliorare molto”.
Infine la chiosa su Jannik Sinner, connazionale e punto di riferimento per il romano, che comunque rimane ben ancorato con i piedi per terra e sa di essere ancora molto distante dall’ex n° 1 del mondo: “Nella vita bisogna essere anche un po’ realisti. Uno ci prova, io lavoro tutti i giorni per arrivare dov’è lui, però riconosco che lui adesso è molto lontano da me“.
