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06/10/2010 22:22 CEST - Trofeo Lagardère

Un evento memorabile

Il trofeo Jean Luc Lagardère raccontato da un inviato d'eccezione: Cino Marchese. McEnroe fenomeno con la racchetta e...la chitarra. Balli e canti per Leconte, Forget...e non solo. Ma è possibile organizzare eventi del genere in Italia? Difficile, non impossibile. Ma un Team Lagardere in Italia, purtroppo, non c'è ancora. Da Parigi, Cino Marchese

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Lo scorso week-end si è svolto a Parigi il Trofeo Jean Luc Lagardère ormai diventato un classico appuntamento di inizio autunno.

La partecipazione era eccellente: John Mc Enroe, Ivan Lendl, Stefan Edberg, Mats Wilander, Yannik Noah, Guy Forget e Cedric Pioline. Inoltre, per ogni giornata era previsto un doppio per riscaldare l’ambiente cui hanno partecipato anche Mansur Barhami, Arnaud Boetsch, Arnaud Clement, Sebastien Grosjean e Amelie Mauresmo, con Noah sempre in campo e grande protagonista di gag e scherzi di enorme fantasia, ma capace anche di giocare ancora un tennis eccezionale.

L’organizzazione era dell’ufficio francese di IMG diretto da Regis Brunet e nei tre giorni sono passati tutti i tennisti francesi delle ultime 5 generazioni. Io ero invitato con la mia Signora e devo dire che ho passato 3 giorni fantastici e sono stato accolto da tutti i giocatori con un calore ed un affetto che mi ha sinceramente commosso. Erano anni che non vedevo così tanta gente che è stata parte della mia vita ed insieme abbiamo ricordato situazioni ed episodi che insieme abbiamo vissuto.

Il sabato sera, dopo i match, il villaggio è stato stravolto da Cathrine Bedel moglie di Dominique e architetto di successo, ed è stato montato un palco dove si è esibito Yannick con la sua band e la partecipazione straordinaria di John Mc Enroe alla chitarra elettrica e con Henry Leconte e Guy Forget scatenati a cantare e ballare. Tutti in sala sono stati contaminati ed è stato bello vedere giovanissimi e anziani partecipare all’evento.

Si è festeggiato un po’ in ritardo i 50 anni di Noah ed era evidentemente una scusa per unire diverse generazioni. 400 persone hanno partecipato e si è respirato un aria di altri tempi in maniera naturale e genuina. La gente era contenta di essere là e nessuno voleva più andarsene incluso Mc Enroe che il giorno dopo doveva incontrare Lendl e finalmente misurarsi con il suo acerrimo nemico che ancora oggi gli suscita strani sentimenti. A 26 anni di distanza dalla famosa finale del Roland Garros ancora tutti e due covavano un reciproco odio sportivo che nemmeno il tempo ha saputo mitigare.

Il giorno dopo John stava conducendo 64 32 e break quando Ivan si è dovuto ritirare e poi John ha vinto la finale contro Forget al meglio di 3 tie-break giocando un tennis inimmaginabile. Ovviamente il ritmo è un po’ più lento, ma la qualità del gioco è sempre sublime e lo spettacolo è di altissimo livello.

Purtroppo il costo di questo tipo di evento è notevole e tutti vorrebbero un evento in Italia che però per il momento nessuno si è sentito in grado di rischiare di organizzarlo. In passato si è fatto qualcosa nell’ambito degli Internazionali, ma giocare insieme ai grandi del tennis attuale non è tanto gradito da questi leggendari campioni ed i gestori del Senior Tour preferiscono queste formule autonome anche con diversi format come a Parigi. Molti mi hanno chiesto informazioni al riguardo e forse qualcosa si sta muovendo in questo senso, ma bisogna trovare per incominciare a parlare qualcuno come Lagardère che sovvenziona in maniera decisiva l’organizzazione.
Personalmente mi sono emozionato ed ho vissuto dei momenti bellissimi. I “ragazzi” non smettevano di farmi raccontare storie del torneo di Palermo e di altre cose che succedevano in Italia quando il tennis era quello di Panatta, Barazzutti e di tutti quelli di quel periodo. Chissà se riusciremo a mettere insieme qualcosa di simile. Difficile, ma si può provare.

Cino Marchese

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker