Italiano English Français
HOMEPAGE > > Bali o Fed Cup? Ecco il dilemma

14/10/2010 11:55 CEST - APPROFONDIMENTI

Bali o Fed Cup? Ecco il dilemma

TENNIS - Flavia Pennetta ancora una volta combattuta tra la finale di Fed Cup e i punti del Masters B di Bali. La scelta sembra ovvia, ma… Prima, però, c’è un Masters di doppio da vincere. Senza escludere una miracolosa qualificazione come riserva a Doha. Daniele Vitelli

| | condividi

Stacey Allaster, presidentessa della WTA, nella conferenza stampa di fine 2009 aveva assicurato che non sarebbe più successo: “Quando abbiamo finito il calendario 2009, sapevamo che la concomitanza del Masters di Bali e della finale di Fed Cup poteva diventare un problema. Bali è obbligatorio per le giocatrici che si sono qualificate, ma la regola non si applica per le giocatrici che vogliono rappresentare la loro naziona. Sapevamo che si trattava di un compromesso. Abbiamo comunque imparato che dovremmo evitare questo conflitto l’anno prossimo, e stiamo lavorando per riuscirci.” E invece eccoci di nuovo a discutere della concomitanza di due eventi nel calendario tennistico femminile, il mini-Masters di Bali, organizzato dalla WTA e la finale della Federation Cup, gestita dalla ITF. Commentando il calendario 2011, che riproporrà lo stesso problema, la Allaster ha minimizzato: “E' sempre rispettabilissima e onorevole la decisione di rappresentare la nazione in Fed Cup, per questo abbiamo cercato di ridurre le potenziali ragioni di conflitto: dall'anno prossimo, infatti, a Bali parteciperanno otto tenniste, e non più dodici e ci saranno meno punti in palio”. Lo stesso ha fatto Francesco Ricci Bitti, presidente della Federazione Internazionale: “Il Masters di Bali è stato ideato per accontentare le giocatrici di seconda fascia, ma noi non potevamo cambiare la data della finale di Fed Cup. Qualche passo in avanti è stato fatto. E’ stato diminuito il numero delle giocatrici da 12 ad 8, il montepremi ed anche i punti assegnati”. Ma, nonostante i punti per la vincitrice siano diminuiti (sono passati da 600 a 375), il problema resta e pare che Wta e Itf non abbiano intenzione di risolverlo. Ancora una volta una giocatrice di alto livello sarà costretta a scegliere se difendere i colori della propria nazionale o mettere al primo posto i propri interessi.

Lo sa benissimo lo stesso Angelo Binaghi, che in altri casi si è dimostrato molto più inflessibile e che su questo caso ha da sempre adottato una linea morbida nei confronti delle giocatrici. Durante un talk show nel maggio di quest’anno sulla tv federale, il presidente Fit ha criticato pesantemente il calendario, ma lasciato aperta ogni possibilità: ”E’ allucinante la concomitanza della finale del campionato del mondo a squadre femminile con il Masters – ha detto – Lo scorso anno abbiamo protestato ma non è cambiato nulla. Sono a disposizione delle giocatrici: devono essere loro a dirci che linea tenere. Nel 2009 la presa di coscienza del problema è avvenuta ad agosto: quest’anno siamo a maggio. Gli impegni presi l’anno scorso per provare a risolvere il problema non sono stati rispettati. Le nostre giocatrici hanno già dimostrato di essere delle grandi professioniste ed il loro attaccamento alla maglia azzurra”. E’ evidente che, nella realtà, per Binaghi la partecipazione della Pennetta alla finale contro gli Stati Uniti era, e probabilmente è, fuori di dubbio. Anche se la stessa tennista, intervistata ad agosto, lasciava aperta ogni possibilità: “La Fit ci è sempre venuta abbastanza incontro, si rende conto che noi ci teniamo, facciamo dei sacrifici, di conseguenza ci viene incontro. Giocare la finale di Fed Cup mi piace, ho lottato i primi due turni e lasciarla ora nella finale non mi farebbe piacere, però ci sono dei momenti in cui devi anche pensare a te stessa...”


A rimetterci lo scorso anno fu proprio Flavia Pennetta, che rinunciò a difendere un possibile numero 10 in classifica per portare in Italia la seconda Coppa delle Federazioni. E se quest’anno Francesca Schiavone non ha più questo problema, essendosi qualificata per il Master principale, l’unica che pagherà ancora per questo pasticcio sarà la brindisina, che potrebbe veder svanire la possibilità di chiudere l’annata tra le prime 20 e, quindi, iniziare la prossima con grosse possibilità di rientrare tra le prime 16 teste di serie negli Slam. Ma proprio questo finale di stagione potrebbe riservare qualche sorpresa per Flavia, che comunque sarà impegnata a Doha nel doppio, in coppia con Gisela Dulko, in virtù della posizione numero 1 che la coppia occupa nella classifica di specialità limitata all’anno solare. Sembra incredibile, infatti, guardando il 21° posto che occupa nella race, ma per lei c’è ancora qualche remota possibilità di qualificarsi anche per il Masters di singolare di Doha come seconda riserva. Questo perché gli spogliatoi della Wta sono diventati un’infermeria. Serena Williams a parte, altre giocatrici hanno già confermato che resteranno fuori fino alla prossima stagione. Tra queste Venus, Henin, Radwanska e Sharapova. Potrebbero aggiungersi anche la Clijsters, ancora ferma dagli US Open per un problema al piede e la Azarenka, infortunatasi a Pechino ed in forse per i prossimi tornei. Con questo scenario apocalittico la lista delle qualificate per Doha si estenderebbe fino alla numero 13 Shahar Peer, con Petrova e Rezai possibili riserve, come si vede dalla race di questa settimana.

 

Pos.  Giocatrice Punti 
1  Wozniacki Caroline  7680
2  Zvonareva, Vera  6096
3  Williams, Serena  5355
4  Clijsters, Kim  5295
5  Williams, Venus  4985
6  Schiavone, Francesca  4595
7  Stosur, Samantha  4572
8  Jankovic, Jelena  4236
9  Dementieva, Elena  4085
10  Li, Na  3540
11  Azarenka, Victoria  3535
12  Henin, Justine  3415
13  Peer, Shahar  3355
14  Radwanska, Agnieszka  3000
15  Petrova, Nadia  2702
16  Sharapova, Maria  2591
17  Rezai, Aravane  2570
18  Bartoli, Marion  2545
19  Pavlyuchenkova, Anastasia  2520
20  Kanepi, Kaia  2490
21  Pennetta, Flavia  2430


Considerando che Flavia è a 140 punti dalla Rezai e a 272 dalla Petrova, un exploit nel torneo di Mosca, l’ultimo Premier della stagione, che mette in palio 470 punti per la vincitrice e 320 per la finalista, potrebbe ancora permetterle questa piccola soddisfazione. Questi sono i freddi numeri. La realtà ci dice che la Pennetta non sta attraversando un buon momento di forma, è stanca, considerata l’enorme mole di match giocati, 70 di singolare e 60 di doppio, e non è in campo questa settimana, come, invece lo sono la Peer e la Bartoli che la precedono nella race. Forse la scelta di riposare per far bene negli ultimi due appuntamenti della stagione, Masters di doppio e finale di Fed Cup è quella più saggia.
 

Daniele Vitelli

comments powered by Disqus
TV Tennis
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Ubaldo parla della grande stagione di Jurgen Melzer - 14 Ottobre 2010

Quote del giorno

"Non so quale sia il segreto per vincere uno Slam; sai, non ne ho mai vinto uno".

Andy Murray dopo la sconfitta con Wawrinka agli US Open

Accadde oggi...

15 Ottobre 1983

 

Aaron Krickstein è il più giovane tennista ad aggiudicarsi un titolo Atp: vince il torneo di Tel Aviv all'età di 16 anni e 2 mesi battendo il tedesco Christophe Zipf con il punteggio di 7-6, 6-3.

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker