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20/11/2010 14:33 CEST - ATP Finals

Un Federer a tutto tondo

TENNIS - In un'intervista rilasciata all'Indipendent l'ex nr. 1 del mondo parla un po' di tutto. Della sua stagione:”E' stata una buona stagione,ma se non avessi sprecato alcune occasioni sarebbe stata fantastica”, dei suoi principali avversari, del suo stato di forma ed infine delle gemelline, “Non sempre mi fanno dormire e se lo fa una non è detto che lo faccia l'altra”. Ecco un Federer a 360 gradi. Stefano Tarantino
 

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La stagione che si sta per concludere con il Master di Londra è stata per Federer quella nella quale ha vinto il suo sedicesimo titolo dello Slam (agli Australian Open), ha raggiunto la semifinale agli Us Open ed ha perso nei quarti a Parigi ed a Wimbledon. La sconfitta con Soderling (peraltro battuto per ben dodici volte consecutive prima di Parigi) in terra francese ha però interrotto una striscia di 23 semifinali consecutive negli slam, raro esempio di continuità per un tennista e record difficilmente raggiungibile da chiunque altro. Inoltre Federer ha vinto altri tre tornei (Cincinnati, Stoccolma e Basilea) ed è giunto in finale in altri quattro (Madrid, Halle, Toronto e Shanghai), e chiuderà la stagione al nr. 2 della classifica Atp. Insomma un bilancio di tutto rispetto che un qualsiasi giocatore avrebbe sottoscritto ad inizio anno ma che ha lasciato un po' di amaro in bocca ai sostenitori dello svizzero.

In un'intervista al quotidiano Indipendent, nell'imminenza del Master di Londra, Roger ha parlato del suo 2010, del suo stato di forma, dei suoi avversari, dei suoi affetti familiari. Rivediamone i passaggi principali per analizzare ciò che ha detto Federer.

Innanzitutto, il giornalista parte dai match point falliti con Monfils a Parigi Bercy e si chiede se il Federer degli anni passati avrebbe mai tentennato così tanto in certe occasioni come accaduto la scorsa settimana (su di un match point un diritto a campo aperto è stato letteralmente affossato a metà rete). Roger parte da quest'episodio e prende in esame tutte le occasioni mancate in questo 2010.
Ho avuto un match point a Miami (sconfitto da Berdych), a Indian Wells (sconfitto da Baghdatis) e agli Us Open (sconfitto da Djokovic), inoltre ad Halle (sconfitto da Hewitt in finale) ero avanti 6-3 e 4-4 0-40 sul servizio del mio avversario. Se avessi vinto quei match la mia stagione sarebbe stata vista in maniera differente. Purtroppo ho fallito alcune opportunità che fanno sembrare la mia stagione fallimentare,ma non è così. Io penso sia stata una buona annata”.

A questo punto viene ricordato a Federer che prima di quest'anno l'ultima sua sconfitta in un incontro dopo aver avuto un match point a favore era stato nel 2006 in finale al Foro Italico con Nadal. Gli viene allora chiesto cosa secondo lui è cambiato quest'anno. “Non so, con Novak e Baghdatis i match point erano sul loro servizio e potrei sempre dire che sono stati bravi a gestire la situazione. Con Berdych era sul mio servizio ed è stato bravo lui ad annullarlo. La sola cosa che mi viene da pensare e che erano tre partite che avrei potuto vincere”.

Onestamente in questo passaggio lo svizzero non ci convince, probabilmente in passato non avrebbe fatto così tanta differenza avere il match point sul proprio o sull'altrui servizio.

Ho cercato di giocare sempre ogni punto al massimo delle mie possibilità (su questo non dubitiamo, il problema semmai è stata la sua forma fisica in alcuni match), ma non sempre è andata bene. Del resto non è la prima volta che perdo con match point a favore. Con Safin agli Australian Open (semifinale 2005) mancai un match point (veramente furono due, n.d.r.), ma quello fu un grande match dall'inizio alla fine”. Poi Roger continua, “A volte sei sfortunato quando si ripetono certi eventi, provi a far sì che non accadano più ma non sempre ti riesce. Anche a Roma ci ho provato quando ho perso 7-5 al terzo con Gulbis. Purtroppo quest'anno le cose sono andate così”.

Il numero 2 del mondo prosegue, “ Ad essere onesto non ricordo match giocati male (beh, il primo set e parte del secondo con Monfils a Parigi Bercy di sicuro non erano alla Federer). Il peggior momento è stato a Wimbledon, quando sono stato ad un passo dall'eliminazione al primo turno. Quello è l'unico match nel quale onestamente non sapevo più cosa fare. Ero ad un passo dal baratro e sapevo che non stavo giocando bene. Non sapevo come venirne fuori, ma alla fine l'ho spuntata”.

A questo punto il giornalista ricorda che dopo Wimbledon Roger ha sentito la necessità di inserire nuove varianti al suo gioco e per questo da Agosto ha scelto come allenatore Paul Annacone, ex coach di Sampras e di Henman.

L'americano lavora part-time con Federer al fianco di Severin Luthi, capitano non giocatore della squadra di Davis svizzera ed ormai membro chiave dell'entourage di Roger. E' da sette anni che lo svizzero non ha più un allenatore full time, dai tempi di Peter Lundgren.

Io penso che ogni tanto si avverta la necessità di sentire una voce diversa. Paul mi può aiutare a correggere alcune piccole cose. Probabilmente io so anche quali sono, ma me lo devo sentir dire in maniera differente. Per me è fondamentale che lui lavori veramente bene con Luthi e che ci sia una grande intesa tra noi tre”.
Sicuramente Roger è sembrato più efficace al servizio ed al contempo ha mostrato quando in giornata un gioco molto più aggressivo, che gli dovrebbe permettere in futuro un minor dispendio di energie all'interno di ogni singolo match che gli dovrebbe tornare utile vista l'età che avanza (l'anno prossimo compirà 30 anni).

Federer accenna poi anche agli infortuni che in alcune occasioni lo hanno tormentato e la cui assenza nell'ultimo periodo gli ha invece permesso di vincere a Stoccolma e Basilea e perdere solo con Murray e Monfils.

Penso che negli ultimi due anni ho avuto una serie di infortuni (infezione virale prima degli Australian Open 2008, problemi alla schiena durante il 2009 e poi un'altra infezione nel febbraio di quest'anno). Quest'anno però dopo Wimbledon e anche dopo gli US Open mi sono potuto allenare duramente. Sono convinto che ne raccoglierò i frutti”.

Mancanza di infortuni che Roger ritiene la chiave della stagione esaltante e per certi versi inimitabile di Nadal, che ha vinto tre prove dello Slam ed al contempo lo ha scalzato dalla vetta della classifica ATP. Vediamo ciò che Federer ha detto di Nadal.

Non ha solo dominato nelle prove dello Slam, ma ha vinto anche altri tornei (sette trofei in tutto)”, dice Federer. “In alcuni tornei sembrava imbattibile, irraggiungibile, è stata una grande stagione per lui. Aveva già avuto altre buone annate, ma questa va oltre, perché ha raggiunto i suoi migliori risultati nelle prove dello Slam”.

Si passa poi a parlare di Murray, un giocatore che ha sconfitto Roger negli ultimi due match e che ha con lo svizzero un bilancio positivo fatto di otto vittorie e cinque sconfitte.

Lui ha i suoi punti di forza ed io ho i miei, per questo quando ci affrontiamo alla fine la spunta chi gioca meglio. Ho cercato di giocare in maniera più offensiva a Shanghai, ma non mi è riuscito. Lui ha giocato veramente bene ed ha tenuto molto alto in ogni momento il suo livello di gioco. Mi ha spinto a commettere molti errori ed era quello di cui aveva bisogno per battermi”.

Continua poi l'analisi dei suoi avversari in vista del Master. “Non penso che in questo momento io e Murray siamo superiori agli altri, vi sono altri ottimi giocatori, tipo Djokovic. In questo momento credo che tra i top players ognuno può battere l'altro. Personalmente sono contento di arrivare a Londra avendo vinto tre degli ultimi quattro match disputati con Novak negli ultimi due mesi. Non ho un buon record con Murray e non ho giocato con Rafa ultimamente, ma penso che siamo tutti sullo stesso livello e questo è importante. Non credo che qualcuno di noi pensi di avere un piccolo vantaggio sugli altri”.

Si chiede poi a Federer se non sia troppo tardi per l'esplosione di Murray, che a 23 anni non ha ancora vinto una prova dello slam (Roger c'è riuscito a 22).

Ha ancora molto tempo davanti a sé per fare il salto di qualità, l'importante è che lui creda di poterlo fare ed ha il gioco per farlo. Se dovesse vincere un titolo dello Slam potrebbe sciogliersi, ma sino a quando non lo farà non sapremo mai se ciò sarà possibile”.

Alla fine il discorso cade sugli affetti familiari, visto che le gemelline (15 mesi) erano presenti con Mirka alla premiazione durante il torneo di casa a Basilea. Viene naturalmente chiesto a Federer che possibilità ci sono di vederle all'Arena di Londra, sede del Master. “Non so se potranno venire all'Arena”, dice Federer, “dipende anche un po' da come sono strutturati gli spazi”. Viene allora fatto notare a Roger che probabilmente dipenderà – al di là delle sue chances di vittoria finale- anche da quante notti le bimbe passeranno tranquille in albergo, e allora la domanda (per dirla alla Lubrano) sorge spontanea:”Le bimbe ti fanno dormire?”.

Non sempre, e poi sono gemelle. Quindi se lo fa una non è detto che poi lo faccia anche l'altra. Però è fantastico, ci attendono tanti altri momenti meravigliosi”.

Insomma un Federer sicuro di sé, molto tranquillo dal punto di vista personale e che sembra come al solito avere la situazione sotto controllo.

Forse vista l'ineluttabilità delle cose non possiamo pretendere dallo svizzero la continuità di risultati e di forma fisica che sino a qualche tempo fa faceva letteralmente strabuzzare gli occhi a tutti gli appassionati di tennis. Giusto per ricordare alcune statistiche, tra Agosto 2004 e Marzo 2007 Roger aveva perso solo nove incontri, mentre quest'anno è stato sconfitto ben tredici volte, perdendo soprattutto da Gulbis a Roma e da Montanes all'Estoril.

Probabilmente anche il campione elvetico è alla ricerca di un nuovo equilibrio con il suo fisico ed il suo gioco e l'aiuto di Annacone in tal senso potrebbe essere determinante.

Vedremo se al Master arriveranno i primi segnali in tal senso.
 

Stefano Tarantino

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