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23/11/2010 20:23 CEST - Atp finals

Federer, prove di umiliazione

TENNIS - Roger arrivava al Masters con la voglia di dimostrare di poter essere ancora il numero. I due ostacoli più grossi sono sicuramente Nadal e Murray contro cui lo svizzero ha dei bilanci negativi. Contro lo scozzese si è assistita ad una mattanza con Andy che nel secondo set ha rischiato il 60. Ora Federer è davvero da considerare il favorito anche se Nadal... Rino Tommasi

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Forse stimolato dalla verifica che Rafael Nadal, senza giocare il suo miglior tennis, fosse riuscito a superare l’insidiosa sfida con Andy Roddick nell’ultimo match della seconda giornata, Roger Federer ha affrontato l’incontro più difficile del suo girone, quello con Andy Murray, con lo spirito di uno che vuol provare di essere ancora il numero uno. Teorema difficile da dimostrare per uno che con tutti i trofei che ha raccolto in carriera si è presentato a questo Masters con bilanci negativi nei ccnfronti di due altri convitati.

Federer è infatti 7 a 14 contro Nadal ed era, fino a ieri, 5 a 8 con Murray. Un bilancio da non crederci per chi ha visto Federer dominare l’eroe di casa, lo scozzese Murray, ai limiti della umiliazione. Basti ricordare che se Federer fosse riuscito a trasformare due palle break (15-40) sul 4 a 0 del secondo set il punteggio sarebbe stato ancora più pesante per lo scozzese e per i suoi sostenitori. Avendo visto giocare Federer da quando aveva 19 anni ed aveva esordito in Coppa Davis a Neuchatel contro il nostro Sanguinetti ho imparato che il suo stato di forma non ce lo rivelano il dritto ed il servizio, compagni fedeli della sua splendida carriera, ma il rovescio, il suo colpo meno naturale e, di conseguenza, meno sicuro.

Invece oggi il rovescio di Federer, contro uno specialista di quel colpo come Murray, ha tenuto splendidamente ed è stato alla base di un primo set giocato dallo svizzero ai limiti della perfezione. Naturalmente è stato determinante anche il servizio (tre punti ceduti in cinque turni di battuta) ma per sfondare da fondo campo Murray era costretto a cercare soluzioni troppo difficili ed a sbagliare.

Sfruttato l’unico break ed incamerato il primo set da Federer il secondo stava, come ho detto, per sformarsi in una mattanza, evitata da Murray solo per un moto di ribellione o di orgoglio. Se Federer continua a giocare così forse hanno ragione i bookmakers che lo danno favorito ma non si può trascurare Nadal che alla prova di Roddick si era salvato la sera prima con il coraggio che lo distingue.

Rino Tommasi

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