10/09/2011 03:26 CEST - Us Open 2011
E chi lo ferma questo Federer?
TENNIS - Roger nella serata americana va ancora una volta come un treno. Lo svizzero ha regolato in tre set J.W.Tsonga 6-4 6-3 6-3 in 1h e 53m. Il francese lo aveva battuto negli ultimi due scontri diretti. Federer ora affronterà per la quinta volta in stagione Novak Djokovic, quattro mesi dopo la storica semifinale di Parigi. Da New York, Riccardo Nuziale
No, niente Wimbledon 2. Stavolta la legge di Federer è tornata a farsi sentire. Una vittoria strameritata, schiacciante, in cui lo svizzero ha dominato lo scambio dall’inizio alla fine, imperioso al dritto (la frustata liquida è tornata in tutta la sua sublimità), rovescio solido, puntuale a rete, buono al servizio (72% di prime, con rese del 77 e del 42)…stavolta il Cassius Clay del tennis Tsonga, comunque piuttosto falloso, nulla ha potuto di fronte alla superiorità di Federer, che ora attendiamo sabato per la semifinale stellare con Djokovic.
Tsonga è partito con grande sicurezza, tenendo a zero il servizio; ha fatto un po’ più di fatica Federer, cedendo due punti. Nel terzo gioco lo svizzero ha trovato più continuità nella risposta e nella profondità dei colpi, breakkando a 30 Tsonga, che sulla palla break ha tirato lungo un dritto su pressione di Federer.
Nel quinto gioco, preoccupato della pioggia che andava intensificandosi, il fuoriclasse di Basilea ha chiesto al giudice arbitro il controllo del campo, ma questi l’ha giudicato agibile. Almeno per qualche minuti dato che sul 3-2 0-15, ad una nuova, sacrosanta richiesta di Federer, il gioco è stato fermato e i due tennisti fatti rientrare negli spogliatoi.
Ritornati in campo in condizioni ancora ai limiti della praticabilità (vento e ancora qualche goccia), Federer ha restituito immediatamente il servizio, sprecando tre palle del 4-2 con errori dovuti a mancanza di concentrazione. Nel settimo gioco sul 30-30 ha attaccato il dritto di Tsonga e si è buttato a rete, per farsi però infilare dal francese che si è portato avanti 4-3.
Lo svizzero si è rifatto sotto nel nono gioco, dove Tsonga non è stato troppo assistito dalla prima ed ha quindi dovuto subire la pressione di Federer e, andato 0-40, cedere il servizio a 15, portando lo svizzero a servire per il parziale, il quale non si è fatto pregare e ha chiuso 6-4 in 38 minuti.
Nel primo game, a conferma di quanto siano pericolose le righe del campo quando umide, Federer si è scivolato nell’apprestarsi ad una risposta, senza per fortuna conseguenze.
Il pentacampione del torneo non ha smesso di spingere e nel terzo gioco si è procurato con un passante di dritto una palla break che Tsonga ha regalato schiacciando in rete un comodo dritto (sebbene basso).
Federer, indemoniato, ha conquistato anche un quinto gioco che Tsonga, sotto 0-40, stava rimontando con la prima di servizio , ma quando lo svizzero tocca certi livelli non c’è prima che tenga.
Il francese non ha dato però per perso il set e ha recuperato uno dei due break grazie anche ad una strenua difesa sul 30 pari. Ma lo svizzero non ha minimamente allentato la tensione e si è ripreso il doppio break di vantaggio nel nono gioco, chiudendo il set alla seconda possibilità.
La domanda a quel punto era ovviamente spontanea: si sarebbe rivisto il quarto di Wimbledon, con un Federer totalmente rilassato e incapace di cambiare marcia?
Il quinto gioco non sembrava un bel segnale: due superbi passanti di rovescio di solo polso di Tsonga, un doppio fallo sul 30-40 e un’accelerazione di dritto ancora di Tsonga hanno portato quest’ultimo a palla break, comunque annullata brillantemente dall’elvetico.
Ma nell’ottavo gioco c’è stato il momento chiave, il no di Federer al dubbio di tutti: Wimbledon non si sarebbe ripetuto. Portatosi avanti 15-40 con tre straordinarie accelerazioni, si è poi complicato la vita come suo solito nelle palle break ma, grazie anche ad un paio di disastri a rete di Tsonga, ha ottenuto il break decisivo alla quarta palla utile e, seppure faticando ai vantaggi, ha poi tenuto il servizio e chiuso la partita.
La sfida a Djokovic è stata lanciata.
Riccardo Nuziale
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