23/09/2011 13:38 CEST - Tennis Flash

I coach argentini parlano della finale di Davis

23 settembre 2011

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In vista della finale di Coppa Davis che si disputerà dal 2 al 4 dicembre in Spagna, alcuni ex tennisti argentini hanno analizzato per il Clarìn la sfida che vedrà opposta ‘Albiceleste ai padroni di casa. Martin Jaite incalza: “Con i tennisti a nostra disposizione sono gli spagnoli a doversi preoccupare”. Gli fa eco Hernan Gumy: “Se Nalbandian e Del Potro sono ispirati nulla è precluso. D’altra parte, da quello che si è potuto osservare contro la Serbia, il clima che si respira nel gruppo è buono e questo aiuta”. Secondo Javier Frana “Se i nostri singolaristi stanno bene fisicamente, non c’è alcuna differenza tra Argentina e Spagna: pertanto il punto assegnato il sabato diventa fondamentale. Occorre quindi preparare specificamente il doppio e non provarlo solo negli ultimi cinque giorni. E’ necessario che la coppia si conosca e che giochi insieme il maggior numero possibile di tornei prima della finale”. Anche Tony Pena si affida al doppio: “Gli spagnoli stanno giocando molto male, con Schwank e Chela l’Argentina parte favorita. Viceversa Monaco e Chela non danno affidamento”. Per quanto riguarda la possibilità di vedere Nalbandian impegnato nel doppio e non contro Nadal molto dipenderà dalla riunione tecnica con Tito Vazquez, “ma se David se la sente deve giocare”(Jaite). Infine fari puntati sul calendario, che potrebbe favorire l’Argentina: come spiega Frana , “così come nel 2008 il Master privò di energie preziose Juan Martin prima della finale di Mar de la Plata, allo stesso modo a Londra si presenteranno Nadal e Ferrer, cosicchè i tennisti argentini potranno approcciarsi alla sfida più riposati”. Chiosa Marcelo Gomez:” Rafa parteciperà al Master dove sarà impegnato per tutto il tempo su una superficie diversa da quella dove si disputerà la finale di Coppa Davis. Occorrerà approfittare del la stanchezza di Nadal e provare ad affondare il colpo in virtù del maggior tempo a disposizione da dedicare alla preparazione”.