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03/10/2011 00:41 CEST - L'INTERVISTA

Barbadillo, l'ombra di Rafa Nadal

TENNIS - Breve chiacchierata con l’uomo che segue Nadal come un ombra per difenderlo dalle "giornaliste impiccione" (tipo quella del Sunday Times). Benito Perez Barbadillo fino a poco tempo fa gestiva anche l’immagine di Djokovic, ma da qualche mese il rapporto si è chiuso. Insieme a Rafa, anche Seppi, Fognini e Tipsarevic fanno parte della b1pr. Nei commenti alcune risposte di Barbadillo ai lettori e un aspro rimprovero di Ubaldo a... Teo Gallo

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C’è un uomo che per un periodo di tempo ha avuto tra le mani i due piú forti giocatori del pianeta, Rafa Nadal e Novak Djokovic. Non è un “grande vecchio” e nemmeno Luciano Moggi. Si chiama Benito Perez Barbadillo ed è il fondatore di una agenzia, la b1pr, che si occupa dell’immagine di diversi sportivi, molti dei quali tennisti. Barbadillo ha fondato questa azienda insieme a Carlos Moya e a Giorgio Di Palermo, e anche se il rapporto con Djokovic si è chiuso questa primavera prima del torneo di Montecarlo (cui Nole non ha partecipato) , nuovi tennisti come Tipsarevic sono entrati nella sua scuderia, di cui fanno parte anche Fognini e Seppi. Barbadillo ha lavorato per 11 anni nella Atp prima di “mettersi in proprio” e prima ancora si è fatto le ossa nell’ambiente dei motori iniziando come addetto stampa nel circuito di Jerez de la Frontera. Noi gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Perchè avete chiuso il rapporto con Djokovic?
Con Nole abbiamo chiuso prima del torneo di Montecarlo. Per quanto mi riguarda è stata una scelta di vita, era impossibile avere un impegno così grande come seguire il numero1 e il numero 2 del mondo; seguire Nadal è impegnativo e stiamo con lui, è sempre un grande giocatore. Non voglio passare i prossimi 10 anni in giro per il mondo, ed è quello che ti aspetta se vuoi rappresentare due giocatori del genere. Anche Nole è un grande campione, ha bisogno di lavorare tranquillo e va bene cosí.

Piú difficile lavorare con un top player come Rafa o con un giocatore emergente?
Si tratta ovviamente di un lavoro diverso ma con i giocatori che devono uscire è piú difficile perché è complicato fargli avere spazio nei grandi media. Per fare un esempio, se Fiorello fa una trasmissione in Italia e gli propongo di avere Nadal come ospite non c’è problema, se invece gli propongo Tipsarevic mi dice di no. Quindi sono faticosi entrambi, ma stare con Rafa significa avere uno dei top players e il lavoro consiste nel seguirlo e nel dire di no molte volte. Con gli altri invece il problema è farsi dire di sí. Noi lavoriamo anche con calciatori e la situazione è la stessa anche lí, lavoriamo perché i meno conosciuti abbiano spazio nei grandi media.

Come nasce il rapporto fra un tennista e la sua agenzia?
I giocatori interessati a farsi rappresentare ci vengono a cercare e per averli con noi per me è importantissimo che abbiano voglia di dedicare tempo e fatica a questo aspetto della professione. I rapporti con la stampa fanno parte del lavoro di un tennista, vanno seguiti, bisogna dedicargli tempo e professionalitá. Quando un giocatore firma con noi , per me l’aspetto piú importante è questo, che sia pronto a fare la sua parte. Ci sono tennisti che non hanno voglia, e con loro preferisco non lavorare.

Credi che la Atp funzioni bene? Cosa pensi della possibilità di uno sciopero?
Ci sono problemi anche importanti nella Atp e io sono pronto a parlarne con chi mi chiede dei consigli, con i miei giocatori, ma non con la stampa. Ci sono problemi ben piú seri del calendario, peró è vero che il calendario non va bene cosí come è adesso, e per i giocatori secondo me è arrivato il momento di agire oltre che di lamentarsi.

Qual è il suo apporto con l’italia del tennis?
Ovviamente il rapporto con l’Italia è ottimo (Barbadillo è sposato con un'italiana, ndr), per uno spagnolo l’Italia è un posto familiare e lo stesso vale per gli italiani in Spagna. Quello che manca all’Italia del tennis è il campione che altri paesi hanno. Non abbiamo partnership commerciale con il torneo di Roma, peró anche con loro i rapporti sono molto buoni.

Carlos Moya fa parte da poco della vostra agenzia.
Si, è un tennista che ha smesso da poco quindi deve abituarsi a una nuova vita. E’ una persona squisita con un’ottima immagine e quest’anno giocherá il senior tour.

Ci sono paesi emergenti dove vede la possibilità di un buon movimento tennistico?
Devo dire la verità, sono un po’ pigro e non viaggio troppo verso paesi emergenti, come dici tu. Quando un giocatore ci chiede di rappresentarlo comunque non mi interessa da dove viene, mi interessa la persona e il tennista, mi interessa sapere quali sono i suoi progetti e la sua attitudine.

Teo Gallo

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