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07/10/2011 16:47 CEST - Non solo tennis

Quel tram chiamato Italia

NON SOLO TENNIS - Torna lo spazio extra-tennistico, e si parla del possibile arrivo di Kobe Bryant. "A me piace poco l’idea che un giocatore possa rilanciare la nostra pallacanestro giocando qualche partita per prendere poi il primo aereo per gli Stati Uniti". Le riflessioni si aprono alla convocazione di Osvaldo: "La nazionale deve essere composta da italiani". Rino Tommasi

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L'indice della rubrica "Non solo tennis"

Opinioni fuori dal nostro giardino (Inter-Napoli, il "caso" Rocchi, i fratelli Manassero e Mondiali di rugby) - 3 ottobre 2011

Due argomenti extra tennis hanno attirato la mia attenzione in questi giorni e sono la possibilità che Kobe Bryant, stella della NBA, possa giocare qualche partita nel nostro campionato di basket e la convocazione per le prossime partite nella nazionale di calcio di Osvaldo l’attaccante della Roma che si è segnalato realizzando tre reti nelle prime cinque partite.

A me piace poco l’idea che un giocatore possa rilanciare la nostra pallacanestro giocando qualche partita (una o dieci non fa differenza) per prendere poi il primo aereo per gli Stati Uniti se da quelle parti i proprietari e l’Associazione Giocatori si metteranno d’accordo ed il loro campionato potrà in qualche modo iniziare.
L’equilibrio non è mai stato negli ultimi anni una prerogativa del nostro campionato dominato in modo imbarazzante dalla stessa squadra. C’è contemporaneamente molta confusione nel nostro basket che partirà con un formato (17 squadre) che non è certo l’ideale.

Qualche anno fa la Lega calcio ha deciso di allargare il campionato di serie B da 20 a 24 squadre e quello di serie A da 18 a 20 semplicemente perché bisognava risolvere un problema creato dalla presenza di un giocatore squalificato ad una partita del campionato primavera. Purtroppo i danni determinati da quelle situazioni che dovevano essere di emergenza li stiano ancora pagando anche se la serie B si è stabilizzata sulle 22 squadre mentre la serie A è rimasta a 20.

Si può discutere su quale sia il numero ideale delle squadre partecipanti ad un campionato ma è ridicolo che la formula sia determinata dall’incapacità a risolvere ordinari problemi da parte della giustizia sportiva.

E’ successa la stessa cosa nel basket. Il reclamo di una squadra (Venezia) ha modificato il formato del nostro campionato.

Se l’operazione Bryant dovesse andare in porto l’equilibrio cui facevo riferimento sarebbe turbato in modo preoccupante anche perchè si aprirebbe immediatamente la caccia, da parte dei nostri club, a qualche altro campione della NBA rimasto disoccupato.

Tra l’altro il basket è uno sport in cui un giocatore può davvero fare la differenza, molto di più che nel calcio. Nel 1970 i Milwaukee Bucks della NBA si sono classificati all’ultimo posto ed hanno avuto la possibilità di scegliere per primi nel successi draft. Hanno scelto Abdul Jabbar e l’anno dopo hanno vinto il campionato.

Capitolo oriundi in nazionale. Si può accettare il principio che in un mercato globale i nostri campionati di siano riempiti di giocatori stranieri ma la squadra nazionale deve essere composta da giocatori italiani. Credo che questo concetto debba essere applicato in tutti gli sport, sia quelli dove abbiamo grandi tradizioni (nel calcio siamo stati quattro volte campioni del mondo) sia in quelli dove non siamo altrettanto competitivi.

Nel 1968 mi sono schierato contro l’utilizzazione dell’australiano Martin Mulligan in Coppa Davis, più recentemente non mi è piaciuto che nella nazionale che ha vinto il campionato del mondo nel 2006 abbia trovato posto Mauro Camoranesi. Capisco ma non approvo che nella nazionale di rugby giochino giocatori che non parlano la nostra lingua ma nel rugby non abbiamo la tradizione e la scuola che abbiamo invece nel calcio.

Per quanto riguarda Osvaldo, l’ultima scoperta di Prandelli, trovo sbagliato che se ne discutano le qualità calcistiche. Voglio dire che sarei contrario anche se Osvaldo fosse più bravo di Messi.

LA RISPOSTA DI RINO AI COMMENTI

Non sono sicuro di aver fatto bene ad iniziare una nuova rubrica per dare un’occhiata fuori dal nostro giardino. A qualcuno ha dato fastidio che Ubitennis potesse occuparsi anche di calcio ed allora voglio chiarire la mia posizione al riguardo. Io amo il calcio, ma odio e non mi piace la differenza di interesse che nel nostro paese c’è tra il calcio e gli altri sport. Mi ha fatto piacere che un argomento come quello di Kobe Bryant abbia suscitato interesse. Ribadisco che ospitare una star come lui per qualche partita ci fa retrocedere a livello di colonia ma soprattutto disturberebbe il nostro campionato che sarebbe più bello se avesse 16 anziché 17 squadre. Al riguardo, per quel poco che vale, la mia opinione è che anche il campionato di calcio di serie A sarebbe più bello ed equilibrato se tornasse ad avere 16 squadre.
Leggo con interesse tutte le osservazioni ma preferisco quelle firmate con nome e cognome anziché con nomi di battaglia.
Non ho capito perchè qualcuno, a proposito degli oriundi, abbia tirato in ballo Balotelli che è italianissimo e parla il nostro dialetto. Il problema della lingua non è secondario e mi induce ad essere meno severo con gli africani che giocano con le nazionali francesi.

Rino Tommasi

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