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14/10/2011 18:16 CEST - Shanghai Masters 1000

Continua il sogno di Nishikori

TENNIS - Ferrer batte Roddick 6-7 6-2 7-6 e riscatta così la sconfitta subita agli Us Open, nel match rinviato prima per la pioggia poi per le crepe sul Louis Armstrong che ha scatenato le minacce di sciopero. Affronterà Feliciano Lopez, 62 64 a Mayer Nishikori doma Dolgopolov 64 63 e conquista la prima semifinale in un Masters 1000. Sfiderà Murray: 63 62 a Ebden. Alessandro Mastroluca

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Dopo gli Us Open, dopo il "match dello scandalo", della pioggia, delle televisioni che premono e delle crepe sul Louis Armstrong, si ritrovano Ferrer e Roddick. Allora l'americano era uscito battendo il cinque a ogni tifoso o quasi presente nelle prime file. Stavolta Ferrer firma la sua "vendetta", vince 6-7 6-2 7-6 ma Roddick non esce certo battuto alla fine di una battaglia di resistenza e corse, di muscoli e nervi durata 2 ore e 34.

Ferrer serve appena meglio, 61% a 60, e ricava di più: 81% con la prima e 57% con la seconda (Roddick rispettivamente il 78 e 50%), e detta l'andamento del match. Chiude con 49 vincenti a 24 e 37 errori a 30.

In semifinale sarà derby spagnolo contro Feliciano Lopez. Florian Mayer, dopo aver piegato Nadal, cade contro un altro mancino spagnolo a 24 ore di distanza. Più solido al servizio, "Deliciano", con il 79% di punti con la prima e il 76% con la seconda, e capace di brekkare tre volte il tedesco cui ha concesso una sola palla break, salvandola alla grande in avvio di secondo set: finisce 62 64.

Nei precedenti Ferrer è sotto 4-6 con Feliciano Lopez, ma ha vinto 2 degli ultimi 3, sempre a Montecarlo nel 2009 e 2011. Si sono già affrontati a Shanghai, al secondo turno nel 2009: vinse Lopez.

Vince con merito Kei Nishikori, 64 63 a Dolgopolov, grazie al 76% di punti con la prima e al 57% con la seconda. Anche con meno della metà dei vincenti, 10 a 25, approfitta dei 31 errori del Guru, oggi in versione decisamente spenta e poco incisivo al servizio: 47% di prime in campo e solo il 37% di punti con la seconda.

Il giapponese, alla prima semifinale in un Masters 1000 in carriera, affronterà Andy Murray che ha interrotto nei quarti, 63 62, la corsa di Matthew Ebden. Resta così Benneteau l'unico capace di raggiungere la finale partendo dalle qualificazioni nel 2011, a Winston-Salem.

C'è stata partita solo per i primi sette game, a parte un tentativo di rientro nel finale dell'australiano, che paga i 32 errori gratuiti ma può indubbiamente consolarsi con i 19 punti conquistati a rete su 25 discese. troppo più solido Murray al servizio, 77% di punti con la prima e 78% con la seconda, troppo poco il 52% di prime messe in campo da Ebden per arginare le 120 posizioni di differenza in classifica.

Non ci sono precedenti tra i due.

Ma entriamo nel dettaglio dei match.

Ferrer b. Roddick 67 62 76

Equilibrio e scambi rapidi dominano il primo set. Roddick firma il punto più bello del parziale (5-5 15-15) con un ben mascherato passante lungolinea di dritto e si procura anche due set point, che Ferrer annulla approfittando primav di un errore di dritto e trovando poi un vincente lungolinea.

Il tiebreak si mantiene in sintonia con l'andamento del set, con poche chance per chi risponde. Il primo minibreak lo conquista Ferrer con un gran passante lungolinea di rovescio che gli vale il 5-3. Ma il valenciano affossa un dritto dal centro e rimette tutto in equilibrio prima di regalare un altro minibreak con una stecca di dritto a sventaglio da sinistra. Stavolta Roddick non spreca la sua chance: segue a rete il servizio e dopo una prima, profonda, volée di rovescio chiude con la seconda, di dritto, a campo aperto.

Nel primo set Ferrer fa la partita, con un bilancio di 18 errori e 15 vincenti, contro il 7-7 di Roddick, che però ricava di più dal servizio nonostante i 5 ace a 1 per lo spagnolo: 83% con la prima (contro l'81) e il 65% della seconda (contro un modesto 44)

Quando gli scambi si allungano oltre gli 8-10 colpi, quasi sempre Ferrer porta a casa il punto. Sorretto da maggiore solidità, Ferrer infila 15 vincenti a 2 da fondo nei primi sei game del secondo set. Un periodo del match chiuso con un parziale di 9 punti a 2 per lo spagnolo, che approfitta di un brutto dritto di Roddick e di una prima robusta che costringe A-Rod a una risposta troppo morbida e facilmente attaccabile.

Roddick è abbastanza sfiduciato, vuole accorciare l'agonia nel secondo set. Solo così si spiega un chip and charge con approccio di rovescio con poco sidespin che invita Ferrer al passante di dritto in cross. A-Rod, chiuso nell'angolo sinistro, non trova il rovescio e regala allo spagnolo il secondo set: 6-2, con "Ferru" che non perde un punto con la prima e Roddick che non ne fa nemmeno uno con la seconda. Decisamente migliore il bilancio vincenti-errori dello spagnolo rispetto al primo set (13-5) e finale in crescendo per il numero 5 del mondo che porta a casa 17 degli ultimi 21 punti del parziale.

Roddick, che non è certo uno che si lascia mettere alle corde senza tentare di reagire, ha tre palle break nel primo game del terzo set, ma Ferrer, che pure non mette la prima fronteggiando le ultime due, evita il break nel game più lungo del match (16 punti). Lo spagnolo spinge col servizio piatto esterno, la soluzione che preferisce quando serve da sinistra, e salva la prima palla break. E' pigro, però, un paio di punti dopo, su un rovescio non irresistibile che invece mette lungo: palla break numero 2, che annulla con un attacco profondo nell'angolo destro: Roddick non trova il passante di dritto in corsa. Arriva anche la terza, ma Ferrer ancora una volta entra con i piedi dentro il campo e chiude il punto prima di portare a casa il game, dopo oltre 10 minuti, con un profondo dritto in diagonale da sinistra.

A-Rod annulla una palla break potenzialmente devastante nel game successivo e continua a giocare un match tutto grinta e "counterpunch". Si procede così seguendo i servizi, e senza più palle break fino al 5-4 Ferrer. Roddick incappa in un doppio fallo (0-30), il secondo del match, e subisce il vincente lungolinea di dritto che vale il match point per lo spagnolo. Ma A-Rod gli serve in kick sul rovescio e la risposta muore al di là della riga.

La tensione è evidente negli sguardi e nelle insistite richieste di verifica tecnologica del segno, soprattutto da parte dello spagnolo che almeno in un caso chiama il Falco davvero senza alcuna ragione. L'equilibrio, però, non si spezza, e un passante di dritto appena largo di Ferrer, che magari avrebbe potuto chiedere l'Hawk-Eye, porta al secondo tiebreak del match.

Il primo minibreak lo firma Ferrer con un gran passante centrale di rovescio, Roddick si incarta nella volée di rovescio, peraltro non facile, e lo spagnolo gira avanti 4-2. Il secondo minibreak consecutivo lo porta a servire sul 5-2. Insiste a giocare alto sul rovescio di Roddick, e fa bene: il terzo scappa largo e gli regala quattro match point. Come nel punto precedente, serve la seconda, con il secondo colpo trasforma la difesa in attacco e con un dritto a sventaglio da sinistra costringe Roddick all'errore.

Nishikori b Dolgopolov 64 63

Nishikori era già certo di aver raggiunto l'obiettivo del "Project 45" per cui era andato all'Academy di Bollettieri a Bradenton. Arrivare più in alto della posizione n.45 del mondo, il best ranking di Matsuoka, e diventare così il miglior giapponese nella storia del tennis.

L'uscita ai quarti l'avrebbe proiettato al n.38, un gradino sopra Fognini. La vittoria lo lancia alla posizione numero 30, scavalcando Kevin Anderson. Ora l'obiettivo stagionale cambia: Nishikori può puntare ad essere testa di serie agli Australian Open.

Dolgopolov si trova sotto 0-30 nel primo game ma ha le prime due palle break del match nel secondo game: Nishikori le annulla con altrettante prime vincenti. Il giapponese è il primo a strappare il servizio, a zero, nel quinto gioco, chiudendo con un drop mascherato di dritto.

Il giapponese, tutto ritmo, costanza e geometrie consolidate, in avvio fatica un po' a venire a capo del "caos", ad arginare l'imprevedibilità paradigmatica del gioco dell'ucraino che, avanti 0-40, tenta un approccio in back con poco senso e ancor meno angolo e si espone al passante lungolinea di Nishikori che salva la prima delle tre palle del controbreak. E' uno dei limiti dell'ucraino, che più volte cerca la rete ma finisce trafitto da passante prima ancora di essere arrivato a prendere posizione proprio per la debolezza del colpo d'approccio. Nishikori salva anche le altre due palle break, senza farsi ingolosire dai rovesci affettati del "Guru", e conferma il break con 5 punti di fila.

Ma col passare del tempo l'imprevedibilità finisce per danneggiare un Dolgopolov senza lampi. Un suo rovescio a mezza rete porta Nishikori al primo set point (5-4 40-30, ma era stato sotto 15-30): e Kei lo trasforma con un perfetto passante lungolinea di rovescio su un attacco non troppo incisivo dell'ucraino, che paga il42% di prime in campo, il 45% di punti con la seconda e i 14 errori gratuiti a 9.

Nel secondo set Nishikori inizia ancora meglio. Strappa il primo break nel terzo gioco, al termine di un gioco interminabile e zeppo di errori, chiudendo con una risposta vincente e allunga a 4-1 con il secondo break di fila gentilmente concesso dall'ucraino che conclude con il terzo doppio fallo del match.

Qui, però, per la prima volta, Nishikori regala qualcosa, e il suo spirito combattivo cede alla comprensibile tensione per l'avvicinarsi della prima semifinale in carriera in un Masters 1000. Il giapponese restituisce uno dei due break di vantaggio, con Dolgopolov che ritrova smorzate e soluzioni brillanti e si riporta sotto 3-4.

Ma l'effetto dura poco, l'ucraino continua a sbagliare, il giapponese spinge, muove Dolgo da un angolo all'altro e con un gran dritto lungolinea da sinistra si procura i primi match point sul 5-3 0-40 e servizio dell'ucraino.

Insiste sulla diagonale sinistra, Nishikori, e fa bene: al quarto rovescio Dolgo affetta troppo il back che quasi non arriva a rete. La miglior settimana della carriera di Kei non è ancora finita.

Lopez-Mayer 62 64
Il dj sceglie Highway to Hell per accompagnare l'entrata in campo di Florian Mayer e Feliciano Lopez.

Mayer lavora bene col dritto e si proietta a rete cercando spesso il rovescio di Lopez, che però si difende bene e con un passante di dritto si procura le prime palle break del match nel quarto game, ma mette in rete il rovescio successivo.

Mayer, non troppo convinto del Falco che dà sulla riga un dritto di Lopez, va un po' in confusione e concede il break. Prima ritarda l'approccio a rete e non ha il tempo per chiudere la volée, poi si fa chiudere nell'angolo sinistro e non trova il passante in diagonale di rovescio. "Feli" sale 4-2.

Lopez sale di livello sulla diagonale sinistra e Mayer moltiplica gli errori, saranno 17 a fine set: un dritto scentrato vale a Lopez il secondo break di fila, stavolta a zero, e il 6-2 con cui chiude il primo set. Feliciano, che ha il 70% di punti con la prima e il 90% con la seconda, chiude il parziale con 12 vincenti a 5 e e portando a casa 12 degli ultimi 15 punti.

Il primo test per Lopez arriva nel terzo game del secondo set con il tedesco che si procura la palla break del match. Ma "Deliciano" supera la prova con un perfetto schema servizio e diritto.

Dopo quattro turni di servizio abbastanza agevoli, sul 5-4 Lopez si ritrova sotto 0-40. Salva alla grande il primo match point con una volée di dritto a campo aperto, ma alla seconda chance Mayer manda fuori di dritto. Ancora una volta, per l'ultima volta, l'Hawk Eye gli dà torto. Così l'autografo sul vetro della telecamera è quello di Feliciano Lopez, che chiude con 25 vincenti a 14 e meno della metà degli errori: 13 a 29.

 

 

Murray-Ebden 63 62

 

Murray tiene a zero il primo turno di battuta e ha subito una palla break nel terzo game, che l'australiano annulla con una robusta prima tenendo poi il servizio.

Ebden, ritratto nel bel profilo a firma di Francesco Pagani, ricorda un po' Tomic nel modo di preparare il rovescio, soprattutto se eseguito col taglio in back. Cerca abbastanza bene gli angoli, ma contro Murray non basta e si ritrova di nuovo a remare controcorrente sul 2-2. Va 0-40, ma dimostra una buona personalità salvando tutte le tre palle break. Regge bene sulla diagonale sinistra, prende la rete e costringe Murray a steccare un dritto da sinistra e mettere a rete due passanti.

Già partono i monologhi di Murray, frustrato dall'inefficacia del suo rovescio, sempre attaccato quando l'avversario cerca di avanzare e accorciare lo scambio. Ebden tiene alla fine, dopo un game durato 12 punti e 11 minuti, e sale 3-2.

Nel settimo gioco, per il terzo game consecutivo, Murray si procura una palla break. Stavolta è quella buona: dritto lungolinea vincente da sinistra e sorpasso sul 4-3. Da qui al 6-3 finale il passo è breve, con Ebden che chiude con il suo terzo doppio fallo. Murray, che non perde un punto con la prima, pur servendo col 42% nel set, si limita a un record di 7 vincenti e 7 errori, mentre l'australiano paga i 19 errori non forzati.

All'australiano manca un po' di punch al servizio e contro uno dei migliori "risponditori" del circuito è un difetto che pesa. Aggiunto alle 120 posizioni di differenza in classifica, dà come risultato un parziale di 7 giochi a 0 per Murray che da 2-3 allunga 6-3 3-0 aprendo il secondo set conquistando 12 punti su 14.

Fa sempre più fatica Ebden a tenere il campo ma riesce almeno ad arginare l'emorragia di game ed evitare il "bagel" con Murray che colpisce male un dritto dal centro e permette all'australiano di tenere il servizio nel quarto game, dopo quattro break subiti di fila: 1-3.

Sogna il controbreak, Ebden, che sale 0-30, ma Murray riprende il comando sulla diagonale del dritto e tiene il servizio. Ebden si fa spesso trovare in contropiede nonostante lo scozzese sia notoriamente restio a giocare il dritto in lungolinea.

Ma la voglia di lottare certo non gli manca, e il pubblico lo capisce e lo incita con sempre maggiore convinzione. Attacca bene sull'angolo destro e si apre la porta del controbreak nel settimo game. Murray, però, la richiude con un ace. Con un secondo mette il punto esclamativo sul 5-2.

Un dritto colpito con il busto troppo rigido e sotterrato a rete dà a Murray il primo match point. E appena l'avversario accorcia, lo scozzese entra e chiude con lo sventaglio di dritto da sinistra.

Alessandro Mastroluca

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