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21/10/2011 20:34 CEST - PROFILI

Gilles Muller: servizio vincente

TENNIS - Breve viaggio nella carriera e nella storia del lussemburghese Gilles Muller, esempio di coraggio, determinazione e tenacia. Nonostante l'infortunio e la caduta in classifica è stato in grado di rialzarsi ottenendo, il 3 ottobre, il suo best ranking. Col suo gioco fatto di servizio a uscire e volée ha collezionato qualche scalpo importante, tra cui Nadal, Roddick e il suo idolo Agassi. Francesco Pagani

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Iniziare a correre. Poi fermarsi. Il tuo mondo viene spazzato via. Ripartire da zero. Ricominciare a correre. Servizio a uscire e volée, servizio vincente, ace, servizio a uscire e volée. Poi di nuovo il buio. Cancellare tutto. Toccare il fondo e non vedere più niente. Poi risalire un po' alla volta, con lenta saggezza e dolci volée. Scalare costantemente le pareti del grattacielo senza chiedere nulla se non di stare bene. E trovarsi al 42esimo piano d'altezza, best ranking a 28 anni.

La prima volta che ho visto giocare Gilles Muller dal vivo è stata nel challenger di Bergamo del 2010. Semifinale: Lussemburgo contro Slovacchia, Muller contro Hrbaty. La partita è avvincente, il livello è ottimo e Gilles, dopo aver perso il primo set, vince il secondo 6-3 e il terzo 7-6. Esulta. Sa che sta uscendo dall'inferno un centimetro alla volta, un passo dopo l'altro. E lo sta facendo consolidando il suo gioco mancino fatto di ace, servizi vincenti e discese a rete con volée delicate, appoggiate là dove l'avversario non può arrivare. Rimango affascinato dal modo in cui gioca il suo classico schema: servizio a uscire e volée. E mi domando la sua storia.

Gilles Muller nasce nella città di Lussemburgo il 9 maggio del 1983 e inizia a giocare a tennis all'età di cinque anni. Dopo aver passato i primi sedici anni di vita in Lussemburgo, Gilles si trasferisce in Francia, dove frequenta un altro anno di scuola prima di dedicarsi completamente al tennis. Dal 2001 i risultati nel mondo junior sono eccezionali: arriva secondo a Wimbledon e in seguito, sul cemento americano si aggiudica gli US Open, risultati che gli portano la posizione di numero uno mondiale a livello junior.
Lo stesso 2001, all'età di 18 anni, è l'anno in cui Gilles Muller passa effettivamente nel mondo dei professionisti giocando prevalentemente tornei Futures e vincendo il suo primo titolo in Kuwait. Inizia così una discreta scalata in classifica che lo porta nei due anni successivi ad arrivare intorno alla 255esima posizione. Nel 2003 inizia a ottenere buoni risultati anche nei tornei challenger e vince il primo titolo a Valladolid, in Spagna, sconfiggendo Ivan Navarro in finale in due set. Ma il vero e proprio salto di qualità avviene nel 2004 dove Gilles, oltre a conquistare due challenger (Napoli e Cordoba) arriva in finale nel torneo di Washington, sconfiggendo in semifinale il suo idolo ed esempio Andre Agassi 6-4 7-5. Con questa vittoria, che lui ha definito una delle sue migliori in carriera, si issa all'88esima posizione del ranking. L'anno successivo Muller fa tre grandi risultati: raggiunge la finale a Los Angeles, questa volta perdendo da Agassi e sconfigge al primo turno degli US Open Andy Roddick, allora numero 3 al mondo. La partita, che si decide su tre tie-break tutti vinti dal lussemburghese, è epica. Inoltre, al secondo turno di Wimbledon, sconfigge in quattro set un Rafa Nadal ancora acerbo di dieta erbivora, mostrandogli quale sia il vero gioca da "grass". A parte questi picchi l'annata è stazionaria, il ranking non sale ma, grazie ai buoni risultati ottenuti, non diminuisce.
Quella del 2006 si rivela una stagione anonima, così come l'anno seguente, fortemente negativo. Nel 2007 Muller non riesce a replicare i risultati del 2004 e del 2005 ed è costretto a passare tutta la stagione e gran parte della successiva fuori dai primi 100. Ma è questo il momento in cui accade quello che non ti aspetti, l'evento su cui nessuno scommettitore avrebbe mai puntato un centesimo. È fine Agosto del 2008 e iniziano gli US Open, uno dei tornei preferiti da Gilles. Dopo essere partito dalle qualificazioni e aver trovato posto nel tabellone principale, il lussemburghese stupisce tutti: arriva ai quarti di finale sconfiggendo, dopo un facile primo turno, Haas e Almagro (in rimonta da due set sotto) e l'allora numero 5 del mondo Davydenko (7-6 al quarto set). Nei quarti di finale incontra Roger Federer che lo sconfigge in tre combattuti set. L'inaspettato risultato lo rilancia alla 63esima posizione del ranking, dove mancava ormai da tanto tempo. Della situazione vissuta dice: “Ci sono stati momenti in cui ho pensato se era giusto continuare a giocare, perché a livello challenger perdi dei soldi ogni settimana, hai più spese che guadagni. È stato un periodo difficile, ma sono contento di non aver mollato.”

Il 2009 spazza via tutto. Dopo metà stagione giocata su livelli discreti, Muller è costretto a fermarsi ai box per un infortunio alle ginocchia che gli impedisce di difendere i punti degli US Open. Il crollo in classifica è inevitabile (280esima posizione) e continuo, fino a quando Gilles non si rialza e ritorna a giocare, a gennaio 2010 da 459esimo giocatore al mondo. Inizia così la risalita, partita dopo partita, challenger dopo challenger, che gli permette di raggiungere la 91esima posizione dopo un anno esatto dal rientro dall'infortunio.
Il 2011 inizia così sotto i migliori auspici. Gilles Muller ritrova il suo gioco, è competitivo e nel corso della stagione ottiene ottimi risultati: terzo turno a Wimbledon, dove viene fermato da Nadal, semifinale nel 250 di Atlanta, ottavi di finale agli US Open, dove viene sconfitto nuovamente dallo spagnolo e semifinale nel recente torneo 250 di Metz.

Con questa serie di ottimi risultati Gilles Muller raggiunge la 42esima posizione ATP, suo best ranking. Ed è un esempio per tutti. È un vincente, anche se da domani dovesse perdere tutte le partite. Ha sofferto, è caduto ed ha saputo rialzarsi. Non è per nulla facile, rialzarsi. Con la faccia nelle sabbie mobili dei challenger, i piedi ancora più sotto, gli dei del tennis che neanche ti guardano, rialzarsi è quasi un miracolo. Di forza di volontà, di coraggio. Vai, Gilles, corri verso la rete. Servizio a uscire e volée. Servizio a uscire e volée. Servizio a uscire e volée.

Francesco Pagani

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