26/10/2011 20:11 CEST - WTA CHAMPIONSHIPS

Stosur spezza l'incantesimo

TENNIS - Dopo 9 sconfitte consecutive l’australiana batte 6-1 7-5 una discontinua Sharapova e si candida da subito ad un posto in semifinale. Decisivo il vantaggio di 3-0, 0-40 non sfruttato dalla siberiana nel secondo set. Domani, Maria avrà la possibilità di rifarsi contro Na Li, mentre Azarenka attende la Stosur. Più che i meriti di Sammy, onestamente, hanno fatto le differenza gli errori di Maria (addirittura 30!). Roberto Paterlini

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Sbalordito, come già prima della finale di Roma, leggevo i precedenti tra Maria Sharapova e Sam Stosur – 9 a zero per la siberiana, 18 set a 2, l’ultimo smarrito addirittura nel 2005 – e mi chiedevo: come è stato possibile? Certo, rispondevo però subito: il rovescio! La chiave tecnico-tattica nelle sfide tra le due doveva necessariamente essere passata dalla serratura di quel colpo: il rovescio di Maria indifferente al kick di servizio di Samantha (così vincente contro tutte le altre), e troppo più forte rispetto al timoroso backetto dell’australiana sulla diagonale sinistra. Dall’ultimo confronto diretto (Cincinnati, lo scorso Agosto) a questa partita inaugurale del gruppo bianco al Master di Istanbul ne era certo passata di acqua sotto i ponti, rappresentata soprattutto da uno Slam vinto a sorpresa dalla Stosur, ma l’unica incertezza riguardo al pronostico – quote dei bookmakers alla mano – sembrava essere legata alle condizioni atletiche e agonistiche di Sharapova, infortunatasi a Tokio e da allora inattiva.

Ha vinto la Stosur con il punteggio di 6-1 7-5, assicurandosi la prima vittoria nel Gruppo Bianco. Il primo set, conclusosi in 27 minuti, 6 game a 1 e 35 punti a 12 a favore della sfavorita, è parso essere una conferma della forma non ritrovata di Maria, mai in campo, mai davvero competitiva e mortalmente discontinua, soprattutto in risposta e al servizio, ormai divenuto barometro del suo tennis. A prescindere dalla sua condizione, però, se c’è un colpo di Sharapova sul quale si può sempre contare, questo è il cuore, non nell’accezione anatomica del termine, e nemmeno in quella sentimentale, ma sotto forma di determinazione, rifiuto della sconfitta… attributi, insomma. Maria ha iniziato infatti con un'altra marcia il secondo set, portandosi in un lampo avanti 3-0, addirittura con un ace, e poi 0/40 sul servizio della sua avversaria per uccidere ufficiosamente il parziale. Di nuovo, però, la mancanza di incontri e fiducia si è palesata, e Stosur, con più di qualche merito, è riuscita a cancellare quelle palle break e a recuperare il servizio di svantaggio, sino al 3-3. Sharapova è stata brava ad uscire da una situazione pericolosa – resa da lei tale con due doppi falli – quando si è trovata sotto 0/30 sul 4-4, ma dopo essersi lasciata sfuggire la medesima occasione a ruoli inversi sull’ancor più delicato 5-4, ha ceduto la battuta nel game successivo, mandando la sua avversaria a servire per il match. Al momento della verità, Sam, probabilmente maturata e resa fiduciosa dalla vittoria a New York, non ha tremato nemmeno di fronte a tre palle del contro-break, ed è riuscita a chiudere al suo primo match-point.

Nonostante la buona prova della Stosur, le precedenti 9 sconfitte fanno sì che questa prima vittoria dell’australiana getti più ombre sulla forma di Sharapova che non altro. A questo punto, tuttavia, nonostante qualsiasi discorso relativo allo scenario del girone sia prematuro dopo appena un incontro, si riaprono le speranze per Sam giungere alle semifinali, dopo essere sembrate nulle o quasi alla vigilia del torneo, a fronte del bilancio ultra negativo dei confronti diretti anche con Azarenka (0-4), che l’australiana affronterà domani. Per Sharapova, invece, il cammino verso la qualificazione che sembrava dover iniziare in discesa, si presenta ora quanto mai irto, e ad attenderla c’è Li Na, già capace di sconfiggerla quest’anno nella ventosa semifinale di Parigi. Viste, però, le ultime uscite della cinese non resta che da chiedersi: quale delle due sarà la meno fuori forma?

Roberto Paterlini