31/10/2011 15:24 CEST - L'opinione di Rino

Masters WTA: ha vinto la più forte

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Ha vinto la più forte come spesso succede in uno sport i cui meccanismi concendono al migliore ampi margini di sicurezza. Tuttavia pur vincendo il suo primo Masters Petra Kvitova ha confermato, insieme alle sue qualità, certe lacune che qualche volta le impediscono di esprimere con continuità il suo tennis aggressivo e moderno.

Come le era già successo in semifinale contro la Stosur, la Kvitova ha accusato alcuni passaggi a vuoto che spesso la frenano nei momenti in cui sta travolgendo la sua avversaria. Non è un caso che anche nella finale contro la Azarenka si sia bloccata sul 5 a 0 in suo favore nel primo set. E’ stata brava ed anche un po’ fortunata a vincere comunque il set ma solo nel terzo , dopo aver subito nel secondo la reazione della bielorussa, è riuscita a riprendere il controllo del gioco e del punteggio senza tuttavia dominare la partita come sarebbe stato nelle sue possibilità.

La vittoria garantisce alla Kvitova il secondo posto nella classifica mondiale ma il titolo di Wimbledon e questo del Masters consentono di considerarla, con tutto il rispetto che si deve a Serena Williams ed a Caroline Wozniacki, la giocatrice dell’anno.

Non solo ma la Kvitova potrebbe aggiungere ai trofei conquistati anche la Fed Cup che la Repubblica Ceka potrebbe conquistare battendo in finale la Russia.

Si è temuto che la finale potesse risolversi in una passeggiata della Kvitova che si è portata rapidamente in vantaggio per 5 a 0. Non è però riuscita a sfruttare sul 5 a 2 un paio di set point ed è stata raggiunta sul 5 pari.

Non sapremo mai come sarebbe andata a finire la partita se la Kvitova avesse perso quel primo set. Invece è riuscita a vincerlo senza bisogno di ricorrere al tie break ma il match è cambiato perché la Azarenka, che aveva rischiato il k.o., ha preso fiducia ed è diventata competitiva.

Non al punto però di poterne cambiare il destino perché nel terzo set la Kvitova ha trovato i suoi colpi migliori ed ha preso un vantaggio di 3 a 0 che ha poi difeso con buona sicurezza, arrivando al match point sul 5 a 2 e chiudendo per 6-3.

Complessivamente il Masters femminile ha confermato che in assenza di una dominatrice come le erano state in passato Evert, Navratilova e Graf, ed poi le Williams, ha messo in evidenza un buon gruppo di giocatrici in grado di compensare certi limiti di talento tennistico con grandi risorse sul piano atletico.

E’ un tennis più muscolare ma tutto sommato più rappresentativo dei paesi che da qualche tempo costituiscono il motore del tennis e forse dello sport femminile.

Rino Tommasi