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04/11/2011 13:39 CEST - ATP Valencia

Fognini e Tsonga salutano Valencia

TENNIS - Dopo un primo set altalenante, Fabio Fognini si arrende 6-3 6-1 a Juan Monaco in poco più di un'ora. L'azzurro paga il modesto 41% di punti conquistati con la prima. Jo-Wilfried Tsonga perde una ghiotta occasione di salire al numero 6 della Race e avvicinarsi al Masters di Londra. Il francese regge solo per un set, dominato dal servizio: Querrey si impone 7-6 6-2. Perde anche Cilic, battuto da Granollers, finalista nel 2010. Massimiliano Di Russo

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J. Monaco b. F.Fognini 63 61
Chissà cosa doveva aver pensato Fabio Fognini una volta saputo saputo che il suo avversario negli ottavi di finale del Valencia Open non sarebbe stata la quarta testa di serie Nicolas Almagro, bensì l’argentino Juan Monaco.

Già perché il tennista di casa a partire da questa estate aveva dimostrato, complice un comprensibile logorio fisico procuratogli da mesi di lotte furenti con quelli che Agassi chiamava “ratti da fango”, di essere avversario più che abbordabile su questi lidi.

Al suo posto c’è invece Juan Monaco, vincitore due volte su due nei confronti diretti con l’italiano e sempre ostico se il tuo nome non fa parte del gruppo dei migliori venti di questo sport, nonostante quest’anno si sia messo in luce più come sparring partner di Nadal in allenamento nonché compagno di playstation del maiorchino, piuttosto che come temibile milite dell’armata argentina chiamata a fine mese alla conquista della Davis.

Il primo set parte bene per Fognini, che mantiene agevolmente i primi due turni di battuta e si procura subito un paio di palle break, poi annullate dall’argentino. Dopodiché il black out: tre game consecutivi persi con due break subiti portano Monaco a servire per il set. Qui un ottimo game giocato dall’italiano determina il recupero di un break, ma nel gioco successivo si fa rimontare da 40-15 con Monaco che al secondo set point chiude per 6-3 in 37 minuti. Si conclude una prima frazione dall’andamento altalenante, come spesso capita al tennista ligure, con i tre break subiti che si spiegano anche con un misero 45% di realizzazione con la prima di servizio e 4 doppi falli a fronte di un solo ace.

Nel secondo set la musica non cambia: se Monaco non incontra difficoltà nel mantenere i propri turni di battuta, Fognini ogni volta che si trova 40-15 non riesce a chiudere, subendo il break nel quarto gioco e di fatto consegnandosi all’avversario: solo tre punti realizzati negli ultimi due game regalano il secondo break prima e il match poi a Juan Monaco in poco più di un’ora. Le statistiche di fine gara sono sconfortanti, con la percentuale di punti ottenuti con la prima scesa ulteriormente al 41% e 43 punti realizzati da Fabio contro i 60 subiti. Ancora una volta, come avviene ormai da troppo tempo, non possiamo fare altro che archiviare malinconicamente questa stagione del tennis maschile giocata dai nostri portacolori e sperare nella prossima.

S. Querrey b. J.W. Tsonga 76(5) 62
Soltanto un anno fa sembrava dovesse essere una presenza stabile tra i top 20, in virtù dei quattro titoli conquistati su altrettante superfici diverse: oggi Sam Querrey, complice un inizio 2011 disastroso e un infortunio al gomito destro riportato durante lo svolgimento del Queen’s – torneo che lo vedeva nei panni di campione in carica – che lo ha obbligato a saltare gli ultimi due Slam, si trova catapultato fuori dai primi cento giocatori del mondo e costretto a setacciare punti nei challenger statunitensi.

Pronostico chiuso contro Tsonga verrebbe da dire, anche alla luce della brillante vittoria della scorsa settimana in terra austriaca, laddove l’americano, di ritorno dopo quasi cinque mesi nel circuito maggiore, aveva rimediato una sconfitta al primo turno contro il modesto ceco Hajek. Eppure se si illumina il fondale ci si può imbattere in qualche motivo di interesse: vuoi solo per poter apprezzare i miglioramenti di Querrey, vuoi perché ti immagini uno Tsonga tutt’altro che irresistibile dopo il dispendio di energie patito negli ultimi tempi e probabilmente con il pensiero al prossimo Master di Bercy, evocatore sì di dolci ricordi ma anche custode del biglietto aereo – e non solo – per Londra.

Nel primo set per i primo otto giochi si assiste a un lungo monologo da parte di chi serve: un solo punto concesso da Querrey e due da Tsonga, tutti nel quarto game, con entrambi i tennisti in grado di conquistare ogni punto giocato con la prima. Negli ultimi due turni però qualcosa si inceppa nella battuta di Querrey, fino a quel momento ottima, e solo la sportività di Tsonga, bravo a concedere un ace all’avversario sul 30 pari nel nono gioco e una tattica troppo attendista dello stesso nel game successivo, consentono al primo set di trovare un giusto epilogo nel tie break.

Chi pensava che l’inerzia del match stesse passando inesorabilmente nelle mani del francese viene subito smentito: uno Tsonga improvvisamente distratto concede subito un minibreak e poi un secondo con un doppio fallo. Al primo set point a disposizione sulla propria battuta, Querrey chiude la prima frazione in 40 minuti per 7 punti a 5. Scorrendo le statistiche del set ci si sorprende della percentuale di prime palle del californiano, scesa addirittura al 47%, nonostante di fatto abbia concesso pochissimo con il servizio.

Nel secondo set continuano gli errori non forzati di Tsonga, costretto nel game di apertura ad annullare una palla break . Nel terzo però nulla può quando sparacchia fuori un facile dritto: il francese avrebbe subito due possibilità consecutive del contro-break, ma Querrey è bravo a ritrovare la prima di servizio e ad annullarle. Il match, notevolmente calato di qualità, si avvia all’epilogo dopo che sul 4 a 2 per l’avversario uno Tsonga ormai sotto la doccia regala a zero il proprio turno di battuta. Nel game successivo Querrey chiude al secondo match point a disposizione per 7-6, 6-2.

Per il tennista californiano una vittoria importante soprattutto sul piano del morale, in vista della scalata di posizioni che lo attende il prossimo anno. Per Tsonga una sconfitta indolore, se si pensa ai punti ben più “pesanti” in palio a Bercy. Resta tuttavia il rimpianto per non aver saputo approfittare del vistoso calo al servizio dell’americano, assai efficace nei primi game ma sempre meno sicuro con l’avanzare del match fino ad attestarsi su una percentuale di prime palle di poco inferiore al 50%.

Negli altri match di giornata si segnala la vittoria in tre set di Marcel Granollers su Marin Cilic, vincitore la scorsa settimana a San Pietroburgo. Il tennista di casa, finalista qui lo scorso anno, è bravo a rimontare un set al più quotato avversario prima di chiudere per 7 giochi a 5 nel terzo. Curiosamente entrambi i tennisti hanno totalizzato lo stesso numero di punti, 90 per l’esattezza. Juan Carlos Ferrero, che nella comunità autonoma Valenciana è nato e ivi ha mantenuto la residenza, ha impiegato due set prima di prendere il largo contro Bogomolov Jr: dopo aver vinto il primo al tie break e perso il secondo, si è imposto nel parziale decisivo conquistando cinque giochi consecutivi prima di chiudere per 6-2. Da valutare comunque quanto il match di oggi, durato due ore e cinquanta minuti, peserà sulle gambe dell’ex numero uno del mondo che domani affronterà nei quarti Juan Monaco.

In serata è sceso in campo Juan Martin Del Potro, impegnato contro il sudafricano Kevin Anderson. I due si sono affrontati quest’anno già due volte, compresa la semifinale della scorsa settimana a Vienna dalla quale “Delpo” è uscito vincitore non senza qualche difficoltà. All’argentino basta un break conquistato nel terzo gioco per chiudere il primo set con il punteggio di 6-4, con soli tre punti concessi sul proprio servizio nonostante il 52% di prime in campo e appena un ace. Nel secondo set sul tre pari Del Potro strappa la battuta all’avversario, subisce il contro break immediato ma è bravo nel turno successivo a trasformare la seconda palla break a disposizione che lo manda a servire per il match, che di fatto si conclude con un duplice 6-4 dopo un’ ora e mezza di gioco. Prossimo avversario del numero 14 del mondo sarà il redivivo Sam Querrey, che sconfiggendo nel pomeriggio Tsonga ha evitato la riproposizione della finale di domenica scorsa a Vienna.

M. Granollers b. M. Cilic 36 63 75
J.C. Ferrero b. A. Bogomolov Jr 76(3) 46 62
J.M. Del Potro b. Kevin Anderson 64 64
 

Massimiliano Di Russo

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