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12/11/2011 11:47 CEST - MASTERS 1000 PARIGI BERCY

Federer in semi
Fuori Murray

TENNIS - Uno sprecone Andy Murray esce sconfitto da Thomas Berdych in tre set 4-6 7-6 6-4. Lo scozzese ha accennato una polemica su un cambio, non previsto, di palline del ceco durante l'ultimo set. Il numero 7 del mondo affronterà Federer che in meno di un'ora e mezza ha piegato Monaco 6-3 7-5. Per lo svizzero è l'800ma vittoria in carriera. Tsonga in semifinale affronterà Isner. da Parigi Bercy, Davide Zirone

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Isner b. Ferrer 6-3 3-6 6-3

Ha concluso i quarti di finale, il match Ferrer-Isner, con la maggior parte del pubblico andata via dopo il match di Federer. Per John era il primo quarto di finale in un Masters 1000, e non aveva mai battuto Ferrer in carriera (tre sconfitte, tutte su duro).
Ma quest’oggi il nativo di Greensboro è stato fenomenale al servizio, sfruttando ogni singolo centimetro dei suoi 2,06 metri di altezza. Proprio grazie ad uno dei tanti ace messi a segno nell’arco del match, l’americano ha concluso il terzo set. Ferrer si è ritrovato costantemente schiacciato sulla linea di fondocampo, tranne quando Isner decideva di piazzare delle smorzate millimetriche a fil di rete. Allo spagnolo non rimane che concentrarsi sulle Finals di Londra alle quali prenderà parte come testa di serie numero 5.
L’americano numero 25 nel mondo, invece, domani (not before 17:00) affronterà il riposato Jo-Wilfried Tsonga (ed il pubblico francese), per accedere alla sua quarta finale stagionale. Va detto che l’ultimo americano ad aver vinto il torneo è stato André Agassi nel lontano 1999.

In conferenza stampa, l'americano si è mostrato felice per la vittoria ma un pò preoccupato per il match di domani dato che Tsonga basa il suo gioco sulla potenza del servizio, proprio come lui. Infine John si è detto contento della superficie, migliore rispetto a quella "ingiocabile" dello scorso anno.

Federer b. Monaco 6-3 7-5

Federer batte Monaco per la quarta volta in altrettanti confronti diretti. Ha giocato mediamente bene, senza vette di eccezionalità come dimostrano i 35 errori gratuiti a 25, certo inusuali per lo svizzero in un match durato 84 minuti. Ha chiuso con 7 ace e l'82% di punti con la prima, contro il 68% di Monaco, e ha comandato il gioco nei momenti importanti. Determinanti i 25 vincenti di Federer contro gli 8 del tandilense.

E' l'argentino, reduce dalla finale di Valencia (la prima sul duro e la più importante raggiunta in carriera) a strappare il primo break del match nel terzo game. Lo svizzero si ritrova 0-40 con Monaco che firma il primo allungo alla seconda occasione: spinge Federer in un angolo e lo costringe all'errore di rovescio. Ma il disequilibrio dura lo spazio di tre game. Lo svizzero accelera da fondo e Monaco, bravo ad annullare una prima palla break con un lungolinea vincente di dritto, non evita l'errore nel punto successivo. Un po' sfiduciato, incappa nel secondo doppio fallo del match e subisce il secondo break di fila.

Federer non gioca al massimo, ma fa il necessario per tenersi avanti. Con una buona volée di rovescio matura il primo set point, che svanisce insieme a un rovescio affossato a rete. Un ace gli regala una nuova chance, che scappa a seguito di un dritto largo. Si appoggia ancora al servizio (non a caso chiude il parziale con il 78% di punti con la prima) a una prima esterna per procurarsi una terza opportunità. Ed è quella giusta perché Monaco sotterra un rovescio e Federer chiude 6-3 in 31 minuti sulla scia di 10 colpi vincenti contro i 2 di "Pico".

Nel secondo set Monaco alza la resa del servizio, soprattutto della seconda, riesce a spingere meglio di dritto, anche aggirando il rovescio e giocando lo sventaglio. Concede poco nei turni di servizio ma non trova spiraglio nei game di risposta. La prima mezza occasione capita sul 3-3 30-30, ma prima sbaglia l'esecuzione di una palla corta, che corta resta solo di nome, poi risponde al passante di Federer con un'indefinibile volée di rovescio in cross larga di un buon mezzo metro. Il punteggio segue i servizi fino al 6-5.

Sul 5-4, Monaco ricorre a tutto il suo repertorio ma non riesce a fare altro che a produrre il game più lungo del match. Federer emerge da una battaglia di 12 punti, in cui comunque non concede palle break, con un ace esterno da sinistra. L'effetto-rimbalzo è dietro l'angolo e "Pico" si ritrova subito 15-40 nel game successivo con lo svizzero che chiude lo smash a campo aperto. Il tandilense riesce a rifugiarsi ai vantaggi; Federer si procura una terza palla break con un back di rovescio bassissimo e velenosissimo cui Monaco non trova risposta. Federer spinge ancora nell'angolo sinistro e l'argentino affossa lo sventaglio di dritto in diagonale. Dopo un'ora e 20 il numero 4 del mondo serve per il match.

Monaco fatica a tenere gli scambi medio-lunghi, che pure dovrebbero essere la sua specialità, e va fuori giri di dritto: match point Federer che chiude con stile, con una prima centrale vincente. Lo svizzero è a un solo match dal raggiungere un altro degli obiettivi che ancora gli mancano. Parigi Bercy è infatti l'unico Masters 1000 in cui non è mai arrivato in finale. Quella contro Monaco è la vittoria numero 800 per Federer a livello ATP. La prima nel 1999 a Tolosa contro Guillaume Raoux. "Ti ricordi in generale tutte le partite come Lendl" hanno chiesto a Federer in conferenza stampa. "No per niente, mi ricordo una volta durante gli US Open dicevo sempre che ero preoccupato perchè non avevo mai giocato contro Muller (è successo nel 2008, NdR) e poi dopo due giorni che ho sostenuto questa tesi poi mi sono accorto che l'avevo già affrontato due volte (ride)"

"Se vinci il torneo e anche tutti gli incontri a Londra, finisci a 807 vittorie superando il record di 806 di Lendl, sarà una motivazione in più?" domandano. Roger ridendo risponde: "No anche perchè sinceramente penso che nella mia carriera riuscirò a vincere altri 6 match... quindi se non vinco qui o a Londra non passerò delle brutte vacanze"

Il suo prossimo rivale sarà Tomas Berdych.

Berdych b. Murray 4-6 7-6 6-4

I quarti di finale si sono aperti con la sfida fra Andy Murray e Thomas Berdych, rispettivamente testa di serie numero 2 e 5. Entrambi non hanno ancora perso un set nel torneo. Il ceco, acquisita la qualificazione per le Finals di Londra, ha il duro compito di interrompere la serie di 17 vittorie consecutive dopo Flushing Meadows del britannico. La vittoria non è tuttavia impossibile, lo confermano le statistiche che vedono proprio il numero sette del mondo avanti 2 a 1 negli head-to-head, anche se l’ultimo scontro risale al Roland Garros 2010 e l’unico su cemento, addirittura al 2006 ad Adelaide, entrambi persi da Murray. L’inglese proverà, per la prima volta, a spingersi oltre i quarti: sa bene come si fa il suo avversario che ha vinto qui sei anni fa.

Il match mantiene le sue promesse sin da subito: i primi giochi sono combattuti da entrambi e Murray è bravo a sfruttare la seconda palla break concessa da Berdych sul 3 pari con il ceco che, mandando una difficile volée a rete, è costretto ad inseguire lo scozzese avanti 4-3. Nel game successivo Berdych ottiene a sua volta due palle break ma non è altrettanto abile ad approfittarne ed è costretto a servire per restare nel set (3-5). Nel suo turno di servizio, il ceco concede ben sette set-point a Murray. Solo dopo quasi 10 minuti, grazie un dritto a lato dello scozzese, Berdych esce da un gioco critico. Mentre gran parte del pubblico faceva il suo ingresso sul centrale, il numero 2, alla seconda occasione, è riuscito a chiudere il set 6-4 dopo 62 minuti.

Berdych inizia la seconda frazione di gioco vincendo il game sul proprio turno di servizio e procurandosi pure tre palle break, con l’ultima buona per portarsi sul 2 a 0. Il ceco gioca meglio e commette meno errori. Sul 4-2 ottiene due palle break ma non riesce a sfruttarle, al contrario di Murray che, sotto 3-5, vince il gioco sul servizio avversario riaprendo il set. Con i due protagonisti che mantengono il servizio sul proprio turno, si arriva al tie-break dopo poco più di due ore di gioco. Il punto prima del cambio di lato, consente a Berdych di prendere un mini-break di vantaggio grazie ad un preciso rovescio da fondocampo. Ma grazie ad una volée clamorosamente sbagliata ed ad un rovescio incrociato, Murray riprende lo svantaggio precedente. Di lì a poco, però, concederà la palla set decisiva che permette al ceco di conquistare il secondo set.

Murray inizia in battuta, il suo primo terzo set del torneo, dopo oltre 2 ore e 20 minuti di gioco. Lo scozzese mantiene senza problemi il servizio e riesce pure a procurarsi una palla break nel game successivo, senza però convertirla a causa di uno splendido gesto di spalle in volée di Berdych. Ma le occasioni non mancano e lo scozzese si procura altre due palle break qualche minuto dopo sul 2-1, ma ancora una volta non riesce ad approfittarne. A metà terzo set, quando Murray ha avuto un paio di palle break, Berdych ha chiesto di cambiare palle anche se erano state appena cambiate, Murray si è infastidito perchè non gliel'ha fatto notare e poi secondo lui, l'ha fatto solo per spezzare il gioco.

"Ho detto bollocks all'arbitro" ha spiegato Murray in conferenza stampa. "Avevo due palle break e Tomas ha deciso che le palle erano troppo morbide, ma non lo erano. Lui però insisteva e l'arbitro gli ha dato tre palle nuove, io nemmeno mi ero accorto che le stava cambiando. Questo ha completamente cambiato il modo in cui le palle viaggiavano. Mi chiedo: non è normale far vedere le palle anche all'avversario prima di chiedere di cambiarle?"

La situazione si ribalta completamente nel nono game, quando Murray va sotto 0-40 sul proprio servizio e finisce per perderlo. Al servizio per il match, Berdych, concede una palla break e butta a rete il match-point. Poi succede di tutto: Murray conquista una seconda palla-break e si arrabbia con Berdych che gli aveva buttato una palla potente addosso, chiede il sostegno del pubblico che cambia idea e regala l'ovazione all’inglese. Il ceco butta l’ennesimo dritto a rete e permette al numero 3 del mondo di collezionare un secondo break-point poi non sfruttato. Quando la platea chiede di continuare lo spettacolo, Berdych sfrutta il suo servizio per ottenere un secondo match-point: è quello buono. Sarà lui ad affrontare il vincente di Federer-Monaco in semifinale. Murray ancora una volta non giocherà di sabato, forse è per questo che si è presentato in conferenza stampa immediatamente dopo il match, ancora sudato e bagnato di rabbia e frustrazione.

Davide Zirone

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