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13/11/2011 14:55 CEST - Rassegna nazionale

Seppi diventa ingordo, a Bercy due successi di prestigio (Giua)

13-11-2011

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Un paio d'anni fa il consiglio provinciale altoatesino (o sudtirolese, dipende se lo si guarda da sud o da nord) discettò su come consentire ai principali atleti locali, in gran parte inquadrati nelle squadre dei carabinieri e della Guardia di Finanza, di non cantare l'Inno di Mameli in occasione di competizioni internazionali. In sovrappiù Sven Knoll della SudTiroler Freiheit chiese che fosse loro data una bandiera da sventolare all'uopo, "come fanno gli sportivi bavaresi", spiegò. Dopo lungo dibattito, intervenne saggiamente il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, che tranciò corto: "Abbiamo cose più serie di cui trattare".

Chissà se della vicenda si interessò, ai tempi, il bolzanino Andreas Seppi, che nel 2010 dichiarò di voler rinunciare alla nazionale di Davis per dedicare una stagione solo ai tornei (come ha chiesto e ottenuto quest'anno Francesca Schiavone: che però può vantare ben tre Fed Cup già conquistate per l'Italia). Quando Andreas capì che la questione stava per essere strumentalizzata, tornò sui suoi passi. Ragazzo intelligente.

Seppi è un onesto globetrotter della racchetta che non appassiona le folle. In questo, forse, non l'aiuta - era accaduto ad altri pur straordinari atleti altoatesini/sudtirolesi come Gustav Thoeni e Klaus Dibiasi - l'italiano parlato, segnato da un forte accento tedesco. Eppure Andy è uno dei nostri giocatori in grado di impegnare severamente qualsiasi avversario grazie a un diritto molto efficace, un rovescio a due mani molto preciso, una visione strategica non comune. Suo tallone d'Achille i troppi errori gratuiti che gli hanno finora impedito di entrare stabilmente tra i 20/30 migliori del mondo, come i fondamentali gli permetterebbero. Il 2011 è stata la sua stagione migliore, con la vittoria nell'ATP 250 di Eastbourne, ultimo torneo sull'erba prima di Wimbledon, sul serbo Janko Tipsarevic. In febbraio aveva già portato a casa il challenger di Bergamo, a inizio ottobre s'è ripetuto in quello di Mons in Belgio.

A Parigi Bercy, finalmente, due vittorie di grande prestigio. Superate le qualificazioni, Andy al primo turno ha battuto Nicolay Davidenko (7-6 7-5), che resta comunque un signor giocatore. Nel secondo non ha dato alcuna chance a Nicolas Almagro, numero 11 al mondo: 6-3 7-5 in poco più di un'ora e venti. Aggressivo, determinato, nel secondo set ha conquistato il break sul 5 pari, poi ha chiuso la pratica senza correre alcun rischio. L'arma vincente è stata la sicurezza alla battuta, con sette aces, il 71 per cento di punti conquistati sul primo servizio e il 56 sul secondo.

L'obiettivo di Seppi, cha a 27 anni e otto mesi è piazzato al posto 46 nel ranking ATP, è duplice: arrivare a fine stagione come numero 1 azzurro, superando quindi Fabio Fognini (42, è uscito dal Masters 1000 parigino al primo turno per mano del croato Ivan Dodig); raggiungere nella prossima stagione una posizione migliore della ventisettesima conquistata dopo il terzo turno a Wimbledon nel 2008. Ce la facesse e, poi, magari cantasse a squarciagola l'Inno di Mameli, lo perdonerebbero anche a Bressanone e nelle valli. Danke.

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