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20/11/2011 14:52 CEST - ATP Finals

Nole: un tè a Wimbledon

TENNIS - I giocatori del gruppo A delle ATP World Tour Finals hanno incontrato la stampa sabato pomeriggio (ascolta anche gli audio raccolti dal nostro inviato). Ferrer vuole gustarsi l'evento e vincere almeno una partita. Berdych ha detto di sentirsi molto meglio mentalmente. Novak Djokovic invece si è portato a casa la rete della finale di Wimbledon e Murray spiega che è stato intimidito solo da Safin. Da Londra, Paul Sassoon

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Sabato alla O2 Arena a Londra è il turno dei giocatori del gruppo A delle World Tour Finals di incontrare i media. L'incontro si è svolto sempre dentro l'Alphabet City Lounge in un ambiente da pub tra divani e poltrone.

David Ferrer è il primo a presentarsi davanti ai giornalisti. “Penso che sto giocando il miglior tennis della mia carriera, ma per vincere le partite qui devo giocare il mio tennis migliore e iniziare contro Andy Murray sarà difficile.” Ferrer è spesso entrato e uscito dai top 10, ma quest'anno è stato molto costante nei risultati (per 13 volte almeno ai quarti di finale) portandolo ad essere il numero 5 delle classifiche. “Forse è la mia esperienza. Ogni giorno miglioro un po il mio gioco, a volte il mio tennis, ma sono più veloce degli anni scorsi. Il mio obbiettivo ad inizio anno era di qualificarmi per questo evento. Adesso voglio gustarmi questo evento e cercare di vincere una partita e fare del mio meglio.”

Per il numero uno del mondo Novak Djokovic le aspettative sono alte vista la sua stagione. “E' stato un anno molto lungo, ma è stato il miglior anno della mia carriera. Sono molto fiero di quello che ho raggiunto quest'anno, ma non è ancora finita.” Parlando della stagione che sta finendo Nole parla del suo successo a Wimbledon che è stato il momento più esaltante: “E' stato molto importante tanto che pensavo di andare a prendere una tazza di tè al All England Club come membro, perché è il più prestigioso, più importante evento nel nostro sport. Poi vincere Wimbledon pochi giorni dopo essere diventato il numero 1 è stato fantastico. Per me e per il mio team perché abbiamo lavorato molto negli ultimi due anni. Mi sono anche portato dietro dei souvenir. Ho chiesto ai giardinieri di avere una zolla del campo centrale, ma non era possibile, allora mi sono portato a casa la rete della finale. La tengo in un posto molto speciale a casa.” Djokovic ha poi parlato della sua condizione fisica. “La spalla sta bene. Da 2 o 3 giorni sto servendo al 100% quindi per quanto mi riguarda la spalla è a posto e pronta per la competizione.”

Berdych ha parlato del suo allenamento con Federer di stamattina.E' stato utile. Quest'anno mi sento molto meglio dell'anno scorso. Era una sessione tranquilla, tutti e due colpivamo la palla in modo pulito. E' importante sentirsi sciolti, specialmente verso la fine della stagione. Per quanto mi riguarda sono fiducioso. Mi piace la superficie e mi piacciono le palline e non vedo l'ora di iniziare.” Parlando dello stato di forma Berdych ha paragonato l'anno scorso a questo “Quest'anno sto meglio fisicamente, ma la vera differenza è che mi sento mentalmente più forte quest'anno rispetto all'anno scorso, specialmente grazie a dei buoni risultati verso la fine dell'anno.”

Andy Murray, ha invece parlato della rivalità con gli altri tre giocatori ai primi posti della classifica e ha spiegato con chi si sente più in difficoltà. “L'altro giorno uno dei doppisti mi ha fatto la stessa domanda. Dipende dalla superficie. Sulla terra con Rafa faccio molta fatica. Con Novak sulla terra faccio meno fatica, ci ho giocato una volta e dovevo vincere quella partita.Con Federer mi diverto a giocare sul cemento. Su questa superficie Roger gioca molto bene, ma è anche la mia superficie preferita visto che sono cresciuto giocando indoor.” Murray ha poi analizzato i miglioramenti che ha fatto rispetto alla scorsa stagione e durante l'anno “Dopo l'Open di Francia mi sono rimesso sulla strada giusta. Sono riuscito a capire come dovevo giocare e dove dovevo migliorare, ma non è mai una sola cosa che ti fa fare la differenza. La fiducia è fondamentale, il tennis è un gioco molto mentale.” Lo Scozzese ha poi spiegato che non ha mai avuto paura degli avversari tranne una volta “L'unica volta in cui ero intimidito era quando ho giocato contro Safin per la prima volta quando avevo 18 anni a Cincinnati. Mi ricordo che lui si era arrabbiato molto dopo un paio di game, non so perché. Poi è cosi grosso, e non lo conoscevo, era uno dei miei primi eventi sul tour. Lo sempre detto che è stato l'unico che mi ha intimidito.”

Paul Sassoon

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