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02/12/2011 14:09 CEST - Coppa Davis

Aprono Nadal e Monaco

TENNIS - Completato il sorteggio della finale di Coppa Davis tra Spagna e Argentina. La cerimonia si è svolta al teatro Lope de Vega di Siviglia. La Spagna si presenta nella stessa formazione che ha trionfato nella finale 2009 contro la Repubblica Ceca, segnata dall'incredibile rimonta di Ferrer contro Stepanek. Apre Nadal-Monaco, poi Del Potro-Ferrer. Riccardo Bisti e Alessandro Mastroluca

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C’era molto rumore intorno al Teatro Lope de la Vega di Siviglia. Ma non erano i tifosi di Spagna e Argentina accorsi per la cerimonia del sorteggio della finale di Coppa Davis numero 99. Erano lavoratori in sciopero che protestavano. Ma da venerdì, allo Stadio Olimpico di Siviglia, l’incertezza sul futuro di una nazione che si è messa alle spalle l’era Zapatero, e ha iniziato la stagione del ritorno al potere del Partito Popolare con più domande che risposte, lasceranno il posto all’entusiasmo e alla passione per il tennis.

Lo stadio è stato già teatro della finale del 2004 vinta contro gli Usa, decisa dal successo in tre set di Moya su Roddick nel primo singolare della domenica. Quel giorno David Ferrer era davanti alla tv, in autogrill, insieme al collega Calatrava, di ritorno dal matrimonio di un’amica. Cinque anni dopo, con una rimonta epica da uno svantaggio di due set contro Stepanek, ha dato un punto chiave contro la Repubblica Ceca.

Per la sesta finale nelle ultime 12 edizioni, Albert Costa ha scelto lo stesso quartetto che ha costruito il trionfo di due anni fa. Il sorteggio ha stabilito che la finale sarà aperta da Rafa Nadal e Juan Monaco: Rafa è in vantaggio 2-1 e ha vinto entrambi i precedenti sulla terra, anche se datati 2005 e 2007. Il secondo singolare vedrà protagonisti David Ferrer e Juan Martin Del Potro (2-2).

Questo il programma della finale numero 99 nella storia della Davis:

Venerdì
Nadal v Monaco
Del Potro v Ferrer

Sabato
Lopez/Verdasco v Nalbandian/Schwank

Domenica
Nadal v Del Potro
Ferrer v Monaco

A questo punto vediamo come arrivano le due nazionali a questa finale.

CASA ARGENTINA (di Riccardo Bisti)

Le sensazioni della vigilia sono state confermate. Sulla carta c’era qualche dubbio, ma nella testa di Modesto “Tito” Vazquez la squadra argentina era già fatta. Juan Ignacio Chela fuori dal quartetto, al suo posto Eduardo Schwank. Juan Monaco in campo nel primo singolare al posto di David Nalbandian. Tutto normale, tutto logico, tutto tattico. L’idea di Vazquez era nota da tempo: per fare il miracolo a Siviglia bisogna scippare il doppio e i due singolari a David Ferrer. Allora, per tenere fresco David Nalbandian per il doppio e per un eventuale match sul 2-2 contro Ferrer, ha deciso di “immolare” Monaco alla causa albiceleste, spedendolo in campo nel match d’apertura contro Rafael Nadal. “Pico”, reduce da un ottimo finale di stagione (e galvanizzato dal recente fidanzamento con la splendida Zaira Nara) non ha praticamente chance contro Nadal. Terraiolo puro, il suo tennis non dà fastidio a quello di Rafa. Per batterlo dovrebbe sperare in un Rafa versione Londra, magari ancor più sfiduciato e depotenziato. I precedenti dicono 2-1 per Nadal, ma la vittoria di Monaco è giunta per ritiro sul cemento di Cincinnati. Gli altri due match, sul rosso e un po’ datati, sono stati un massacro. Difficile, molto difficile sperare in un miracolo. Di certo Juan Martin Del Potro dovrà battere David Ferrer, magari facendo fondere il motorino che “Ferru” ha al posto delle gambe. I precedenti (2-2) non sono troppo indicativi, perché si sono giocati sul cemento o sull’erba, e comunque sono tutti a cavallo tra il 2008 e il 2009. La sensazione è che un Del Potro al 100% abbia le armi per “spaccare” Ferrer, ma che Del Potro avremo? Quello devastante del 2009 o quello ancora così così del 2011 (anche se alla fine è giunto a ridosso dei top 10)? Il primo vincerebbe, il secondo perderebbe. Una via di mezzo se la giocherebbe alla pari, ed è questo lo scenario più probabile.

Dilemma Nalbandian
Una vittoria dell’argentina passa certamente dal doppio. E per questo è stato scelto Eduardo Schwank, quest’anno finalista al Roland Garros (insieme al colombiano Juan Sebastian Cabal). In questi giorni, “Edu” ha provato intensamente insieme a Nalbandian. E saranno proprio loro due a scegliere in campo contro Lopez e Verdasco. Non è una coppia affiatata, ma Nalbandian ha giocato (e vinto) in Davis con una marea di compagni: Lucas Arnold, Mariano Puerta, Agustin Calleri, Horacio Zeballos…e poi, si sa, in Davis contano la testa e il cuore. Il “Rey David” dovrà essere bravo a tenere su il compagno e sorreggerlo nei momenti difficili. Domenica sono annunciati Nadal-Del Potro e Ferrer-Monaco. A risultato ancora in bilico, tuttavia, è possibile che Vazquez mandi in campo Nalbandian. Per il cordobese, ossessionato dalla benedetta-maledetta insalatiera, sarebbe il match della vita. Di certo sarebbe disposto a morire sul campo. Un capitano, tuttavia, deve vedere le cose sul piano razionale. E i precedenti dicono che Monaco è in vantaggio 4-3 su Ferrer (3-2 sulla terra battuta, con i due successi dello spagnolo che sono arrivati al termine di match molto combattuti). Al contrario, Nalbandian è in svantaggio 5-7 contro “Ferru”, che diventa un preoccupante 0-4 sulla terra (un solo set vinto contro otto persi). Detto che il buon “Tito” firmerebbe con il sangue per trovarsi 2-2 dopo quattro match, non vorremmo essere nei suoi panni nel caso dovesse scegliere il giocatore da mandare in campo nel catino dello Stadio Olimpico.

Antidoping e scaramucce tra giornali
La giornata del sorteggio non è stata semplice per gli argentini, che nella mattinata – ancora prima di fare la foto ufficiale in alberto – si sono sottoposti al controllo antidoping a sorpresa predisposto dall’ITF. Tra le 6.45 e le 7 del mattino, gli ispettori hanno bussato nelle stanze di Juan Monaco, Juan Martin Del Potro e David Nalbandian ed hanno effettuato anche un prelievo di sangue. Non è stato fatto niente di analogo per la squadra spagnola, e questo ha causato un certo malessere (rabbia?) tra gli argentini. L’albiceleste si è poi recata presso il Teatro Lope de Vega, dove la conduttrice Eva Gonzalez (ex fidanzata di Iker Casillas) ha condotto la cerimonia del sorteggio, la cui unica curiosità era sapere l’ordine dei singolari di venerdì. Come detto, si comincerà alle 14 con Nadal-Monaco e si chiuderà con Del Potro-Ferrer. Nel frattempo, i giornali spagnoli e quelli argentini si stanno punzecchiando a suon di frecciate. Hanno iniziato gli spagnoli: il giornale sportivo “Marca” ha scritto che Nalbandian e Del Potro non si parlano e che in seno al team argentino c’è un clima pessimo, tanto che persino Juan Monaco sembra avere più relazioni con gli avversari che con i compagni. E si è sottolineato il fatto che Del Potro e Nalbandian utilizzano auto diverse anche solo per andare dall’hotel allo stadio. Affermazione smentita, almeno per oggi, poiché Monaco, Del Potro e Nalbandian sono andati al sorteggio nello stesso veicolo. La verità è che i due galli nel pollaio non saranno mai amici, ma negli ultimi anni hanno saputo accettare la convivenza, comportandosi da veri professionisti. La stampa argentina ha risposto dalle colonne de “La Nacion”, in cui è uscito un articolo in cui si è tirata fuori la storia della “bolla” di Nadal, lo strumento creato dall’impresa spagnola Zonair3D portato a Siviglia e in cui Nadal va a riposarsi dopo ogni allenamento, facendo esercizi di allungamento muscolare. Dentro la bolla, il recupero è più facile è consente una riduzione del 22% dell’acido lattico e del 10% di glicemia. L’articolo de “La Naciòn” chiude dicendo che, se gli argentini sperano in un calo di Nadal, devono augurrsi che sia sul piano tecnico e mentale, perché su quello fisico non c’è possibilità di vederlo in difficoltà. Tipiche scaramucce da Davis. Ci sta.

CASA SPAGNA (di Alessandro Mastroluca)
La Spagna arriva alla finale con le stimmate della grande favorita. Con il numero 2 e il numero 5 del mondo che giocano sulla loro superficie preferita, potremmo dire con un’espressione cruyffiana che l’Argentina non può vincere ma la Spagna può perdere. La Spagna è la vera dominatrice dei Noughties: ha vinto la Davis nel 2000, 2004, 2008 e 2009, ha perso in finale nel 2003.

L’edizione del 2008, quella del “Marplatazo”, ricordata con la consueta passione dal nostro Riccardo Bisti, unico inviato italiano alla Islas Malvinas Arena, tutt’altro che benaugurante per l’Albiceleste, è stata probabilmente la vittoria iberica più sorprendente e il punto più alto toccato con la “Roja” da Fernando Verdasco: migliore in campo in doppio, Nando costrinse Acasuso a perdere per la seconda volta in carriera il singolare decisivo in finale di Davis, dopo la resa contro Safin nel 2003.

Sulla terra, la Spagna è praticamente imbattibile. Non perde sul rosso, e in casa, dal 1999: 2-3 contro il Brasile di Guga Kuerten, già vincitore del Roland Garros che quell’anno avrebbe raggiunto i quarti a Wimbledon e agli Us Open. Nell’era Open, hanno perso solo 12 tie su 69 sul rosso, in totale 36 su 120 (metà delle quali arrivate prima del 1958).

Nadal non arriva a questa finale nelle migliori condizioni. Nei giorni del Masters si è passati dal “ho meno passione per il gioco perché sono anche più stanco” di venerdì, al “ma aveva un dolore alla spalla” dello zio per finire con il “ma che avete capito, sono solo un po’ stanco”, come ha ben analizzato il nostro Karim Nafea.

E negli allenamenti all’Olimpico ha più volte mancato di colpire una lattina con il suo servizio, come ha raccontato Clive White, giornalista del Sunday Telegraph che cura il blog dalla finale per il sito ufficiale della Coppa Davis.

Ma la Davis ha spesso “salvato” Nadal, che nella Plaza de Toros di Cordoba ha dominato la semifinale contro la Francia battendo Tsonga e Gasquet cui ha lasciato complessivamente dieci game. In Davis ha perso un solo singolare, al debutto nella manifestazione contro Jiri Novak nel 2004, e sul rosso è stato battuto solo una volta in un match al meglio dei 5 set, da Soderling al Roland Garros 2009. E a Siviglia, dove nel 2004 è diventato il più giocatore più giovane ad aver vinto la Davis, a 18 anni e 187 giorni, potrebbe ritrovare stimoli e motivazioni.

Arriva in tutt’altre condizioni, invece, David Ferrer, capace di piegare Murray, benché infortunato, e Novak Djokovic, anche lui non al meglio, in due set al Masters prima di cedere in semifinale contro Roger Federer. Ma “Ferru” è anche il terzo giocatore con più vittorie sulla terra battuta nel 2011 dietro Almagro e Nadal, e questo dovrebbe garantire sonni tranquilli a Albert Costa e ai suoi giocatori, imbattuti da 22 tie consecutivi su questa superficie.

Il doppio è essere l’unico match in cui la Spagna è sfavorita. Lopez e Verdasco, che hanno debuttato come coppia sette anni e mezzo fa con una sconfitta contro il brasiliano Antonio Prieto e l’argentino Mariano Hood, hanno perso 10 degli ultimi 11 match giocati, compreso il doppio della semifinale contro la Francia.

Lo stadio: l’Olimpico “La Cartuja” di Siviglia
Per la Spagna, l’Olimpico di Siviglia resta legato alla finale di Davis del 2004. Sugli spalti c’erano 27 mila persone, il più vasto pubblico mai registrato per un match ufficiale di tennis (e superato solo dai 40 mila che hanno assistito alla “Battaglia dei sessi” tra Billie Jean King e Bobby Riggs nel 1973).

Non si vedeva una folla così numerosa per un incontro di tennis dalla finale di Davis del 1954, quando Vic Seixas e Tony Trabert regalavano agli Usa la 17ma Insalatiera contro Lew Hoad e Ken Rosewall, di fronte ai 25.578 tifosi accorsi al White City Stadium di Sydney

Ma lo stadio è una sorta di cattedrale nel deserto. È stato costruito per i Mondiali di atletica del 1999, che gli appassionati italiani ricordano per l’oro di Fabrizio Mori nei 400 ostacoli con la rimonta sul rettilineo finale nei confronti del polacco Januszewski e del francese Diagana: i transalpini tenteranno un inutile ricorso accusando il livornese di invasione di corsia.

Ma avrebbe, soprattutto, dovuto lanciare la candidatura di Siviglia alle Olimpiadi, ma è stata bocciata sia nel 2004, sia nel 2008. Dato che le due squadre di calcio locali, Siviglia e Betis, hanno il loro stadio di proprietà, e i tifosi hanno disapprovato la proposta di trasferirsi alla Cartuja, l’Olimpico viene usato poco. Ha ospitato la finale di Coppa Uefa del 2003 (vittoria del Porto di Mourinho sul Celtic per 3-2) e i concerti di Madonna, nel 2003, e degli U2 (con gli Interpol come gruppo spalla) per il 360° Tour del 2010: l’evento raccolse 76 mila spettatori, il pubblico più folto di sempre per un’esibizione musicale a Siviglia.

Secondo il presidente della federazione spagnola José Luis Escanuela, questa finale può generare 40 milioni di introiti per la città e superare i 37 che ha guadagnato Barcellona grazie alla finale del 2009.
 

Gli head to head della prima giornata

NADAL - MONACO 2-1
2007 ATP Masters Series Cincinnati OH, U.S.A. Hard R32 Monaco 7-6(5), 4-1 RET
2007 Stuttgart Germany Clay Q Nadal 6-1, 6-3
2005 Bastad Sweden Clay R32 Nadal 6-1, 6-1

FERRER - DEL POTRO 2-2
2009 ATP World Tour Masters 1000 Miami FL, U.S.A. Hard R16 Del Potro 6-3, 6-2 Stats
2008 Tokyo Japan Hard Q Del Potro 6-1, 7-5 Stats
2008 s-Hertogenbosch The Netherlands Grass S Ferrer 7-6(4), 6-1
2008 Australian Open, Australia Hard R64 Ferrer 6-3, 6-4 RET

Riccardo Bisti e Alessandro Mastroluca

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