ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Maggior sorpresa: Errani o Nishikori?.

24/01/2012 03:48 CEST - Australian Open

Maggior sorpresa: Errani o Nishikori?

TENNIS - Sara Errani entra nel club dei "Last 8",  dodicesima italiana nella storia. In Australia solo Serra-Zanetti e Schiavone hanno fatto quarti.   Lei, il ko di Serena, o di Tsonga con Nishikori? "Questa sala non l'avevo mai vista. Non m'aspettavo un risultato così netto. La Kvitova mi mangia se non l'aggredisco". Solo a  casa Sara si rilassa: "Passo dal sofà a tavola... a letto, " da Melbourne, Ubaldo Scanagatta

| | condividi
australian open: sara errani
australian open: sara errani

Dall’inviato
Ubaldo Scanagatta

MELBOURNE _ Nel giorno della grandi sorprese, quale deve essere considerata la più grande? Serena Williams che prende una stesa da Ekaterina Makarova, n.56? Kei Nishikori, 22 anni, che non solo sorprende Tsonga, ex finalista qui all’Australian Open, ma vince in 5 set e dopo 3 ore e 30 minuti pur essendo sempre stato considerato un giocatore con poco fisico? Saretta Errani che qualificata per la prima volta per gli ottavi vola nei quarti infliggendo una severissima punizione, 62 61 alla cinese Jie Zheng (cui aveva dato 61 62 a New Haven due anni fa) che avrebbe dovuto essere molto più esperta di lei a questi livelli ed aveva dominato Vinci e Bartoli?
Per quanto mi riguarda sono combattuto fra le ultime due…perché Serena è arrivata a Melbourne in condizioni penose, grassa quasi quanto me, e se non avesse incontrato tenniste in semi-disarmo come Paszek, Strycova-Zahlavova e Arn, non sarebbe mai arrivata nemmeno agli ottavi. “Se servivo con la sinistra era meglio…” è stato uno dei commenti della stessa Serena sulla propria prestazione. Nessuna donna serve meglio di Serena quando lei serve bene. Tirate voi le conclusioni. Un conto è giocare un’esibizione a Milano _ e mi viene da sorridere quando ricordo che qualcuno là arrivò ad enfatizzare, sia pure per ordini di…scuderia, mediatica o federale, che l’Italia aveva battuto gli Stati Uniti dimostrando la legittimità del successo in Fed Cup sulle riserve selle sorellone _ un altro è giocare uno Slam.
Viste le condizioni in cui si è presentata Serena trovo più serio l’atteggiamento di Venus che qui non è proprio venuta. E’ anche vero che il morbo di Sjogren, che perseguita Venus, non lo si combatte altrettanto facilmente come qualche chilo di troppo (e se lo dico io…).
Dunque Nishikori o Saretta? Confesso che alla vigilia dei due incontri non avevo nemmeno preso in considerazione l’ipotesi che vincessero. Confesso anche che non avevo controllato, però, i testa a testa: avessi visto che Tsonga aveva perso i due precedenti duelli, il dubbio mi sarebbe venuto. Ma oggi faceva un gran caldo, pensavo che un giapponese lo avrebbe patito più di un franco-congolese. E al quinto set poi! Quanto a Saretta di lei ricordavo la netta vittoria conquistata a New Haven due anni fa, ma proprio perché così netta e quando la Errani non giocava con l’aggressività attuale non pensavo _ dopo aver visto la Zheng quando arrivò in semifinale a Wimbledon (2008) e anche qui (2010) _ che ci si dovesse basare su quel risultato per un pronostico.
Inoltre temevo che Sara potesse essersi un po’ distratta, o deconcentrata, per aver raggiunto per la prima volta gli ottavi di finale di uno Slam. Arrivare ai quarti rappresenta quasi sempre una svolta nella carriera. Un risultato che si ricorda molto più di un ottavo. Per esempio di Lea Pericoli non si ricordano i risultati internazionali perché ai quarti d’uno Slam non c’è mai arrivata, mentre di Silvana Lazzarino che fece una semifinale al Roland Garros nel 1954 se lo ricordano tutti…anche se d’ora in avanti, dopo che Francesca Schiavone ha vinto un Roland Garros e conquistato una finale, probabilmente se ne perderà la storicità.
Sara, che ora è attesa da un match terribile ed inedito con la più forte giocatrice del mondo, Petra Kvitova, ha giocato un match perfetto per conduzione tattica e tenuta mentale. Al contrario della Vinci l’altro giorno ha tenuto sotto pressione la Zheng fin dalla risposta, sempre anticipando, sempre attaccando dal fondo. Risultato: la Zheng non ha vinto un solo game di servizio nel primo set, ne ha vinto uno soltanto nel secondo, ne ha persi due perfino quando conduceva 40-0.
Insomma il modo netto in cui Sara si è imposta anche questa volta secondo me è stato sorprendente.
Avreste dovuto vedere come saltellava Sara mentre aspettava la battuta di Jie Zheng, prontissima a fare un passo avanti, a spingere, spingere e spingere. Alte esattamente 1 metro e 65 entrambe (e chissà che sul media-guide della Wta non si siano aggiunte ciascuna un paio di centimetri) è chiaro che la risposta al servizio sarebbe stata più decisiva del servizio stesso. L’altro giorno Roby Vinci non era riuscita a tenerlo a mente e aveva fatto una brutta fine. E’ anche vero che non ha i colpi coperti e piatti della Errani, né riesce a giocare quei top-spin frullati che costringono una come la Zheng a giocare colpi sopra le spalle.
Ma dove Sara è stata efficacissima _ meno sorprendentemente _ è stato nel lottare punto per punto anche games nei quali una giocatrice meno attenta si sarebbe magari un tantino rilassata per via del punteggio acquisito.
Infatti nel primo set c’è stato un game sul 3-0 per Sara che è durato 16 punti e 13 minuti, dal 12mo al 25mo: un’altra avrebbe potuto ritenersi già appagata dal 3-0 d’avvio. Invece Sara è stata super-attenta e alla terza pallabreak ha colto il risultato che si riprometteva.

Soltanto quando è stata avanti 4-0, quindi comprensibilmente la ragazza che non regala nulla, e che si riposa solo due mezze giornate in una settimana, mercoledì e sabato, più tutta la domenica, si è concessa un attimo di relax. 4-1,5-2
Ma anche sul 5-2 con la Zheng avanti 40-0 è stata lì, a battersi punto dopo punto, fino a vincerne 9 di fila, cinque per vincere il set e i primi quattro del secondo. Non ha tremato, Saretta, quando la Zhenga è riuscita a tenere per la prima volta (e l’ultima) il proprio servizio per l’1 pari. Ha anzi conquistato i cinque games che hanno fatto seguito a quel momentaneo pareggio, inseguendo ogni palla, lottando su ogni punto, come se fosse stato un punto di un tiebreak decisivo.
Applausi. Applausi. Sinceri. Convinti. Un bell’esempio di abnegazione, di tenuta mentale, peraltro sottolineati da chi, come Pablo Lozano, il suo allenatore, la sveglia tutte le mattina alle 7,45 per portarla sui campi da tennis dell’accademia di David Ferrer, altro vincitore di giornata, a spese di Richard Gasquet (tre set a zero e rapidi). "Quando sono a casa però non faccio nulla, ma proprio nulla: sofà, tavola, letto, sofà, tavola, letto. Che cosa mangio a tavola? I tortellini e i passatelli che fa mia mamma, cucina bene lei...   "
 “Avevo prenotato il volo di ritorno per sabato, lo rimando di giorno in giorno, spero di rimandarlo ancora…anche se la Kvitova è strafavorita. Non avrò niente da perdere. Non ci siamo mai affrontate in gara, ma un paio di volte in allenamento. Se non riesco ad aggredirla, lei mi mangia! Nel senso che è una tennista potente…oggi non c’era bisogno di servire prime, meglio dei kick…tanto la Zheng non mi attaccava. Ma con la Kvitova è diverso…non è che potrò sfoggiare un servizio alla Sampras, eh _ e ride _ ma proverò a fare del mio meglio…intanto sono approdata qui alla sala più importante delle conferenze stampa, poi forse giocherò sulla Rod Laver Arena…e sono anche nei quarti in doppio contro Kudryatseva e Makarova, una coppia battibile, sono molto contenta anche per Roberta…E da Hantuchova-Radwanska avevamo perso all’US open quindi ci siamo presi la rivincita…”
“Con la Zheng è andata come due anni fa, quasi stesso punteggio, si vede che lei soffre il mio gioco, le palle alte e liftate, i cross stretti…”.
Ora Sara è entrata nel club dei “Last 8”, come Adriana Serra Zanetti anni fa, come Francesca Schiavone (per la prima volta) un anno fa. Solo che Sara ha 24 anni. Un’età nella quale le nostre migliori giocatrici della storia, Silvia Farina, Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, avevano tutte vinto piuttosto poco. Non sarà facile, per Barazzutti, escluderla dal team delle singolariste, adesso.

Note statistiche di Stefano Rosato e Guido Tirone

In totale le tenniste italiane, prima di Sara, avevano raggiunto 24 quarti di finale e giocato 23 vincendone 5 e perdendone 18.
In termini di frequenza la classifica è la seguente
7: Schiavone (2-5)
3: Ullstein Bossi (1-1; nel terzo caso il matches non si giocò per walkover e la Ullstein Bossi non passò, pertanto, il turno), Valerio (0-3)
3: Pennetta (0-3)
1: Cecchini (0-1), Farina (0-1), Golarsa (0-1), Lazzarino (1-0), Levi (1-0), Manfredi (0-1), Reggi (0-1), Serra Zanetti (0-1)

Infine, registriamo 5 casi di compresenza di almeno un giocatore e una giocatrice ai quarti di finale della stessa edizione di un torneo slam, tutti al Roland Garros: nel 1931 (De Stefani e Valerio), nel 1934 (De Stefani e Valerio), nel 1947 (Cucelli e Manfredi), nel 1948 (Marcello Del Bello, Cucelli e Ullstein Bossi), nel 1949 (Cucelli e Ullstein Bossi).


 

Ubaldo Scanagatta

comments powered by Disqus
Partnership

 

Quote del giorno

Roger ogni volta che impatta sembra in posa per una foto, io ho bisogno di photoshop.

Juan Ignacio Chela

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Ubi TV

Il fantastico lob di Federer contro Karlovic

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis

La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi 2010

Copertine di magazine e giornali