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31/01/2012 17:12 CEST - Tennis italiano

Quinzi, che regalo! E' numero 6 ITF

TENNIS - Il 1° febbraio, Gianluigi Quinzi compie 16 anni. Ma il regalo se l'è fatto in anticipo. Con i due successi di fila al grade 1 di Barranquilla (guarda il video della finale) e al grade 2 di Manta, sale al numero 6 del ranking under 18. Era da oltre un anno che un tennista così giovane non entrava in top-10. Le scommesse di Bollettieri, Infantino e della Lotto stanno dando frutti. Alessandro Mastroluca

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Non poteva pensare a un modo migliore di festeggiare il suo sedicesimo compleanno. Gianluigi Quinzi si fa un regalo con 48 ore di anticipo e sale al numero 6 della classifica ITF, suo nuovo best ranking. Era da oltre un anno che un giocatore così giovane, è nato il 1° febbraio 1996, non compariva nella top-10 della classifica under-18.

Un traguardo raggiunto dopo due settimane trionfali, con i successi “back to back” sulla terra di Barranquilla (Grade 1) e sul cemento di Manta (grade 2). In entrambi i casi, Gianluigi ha battuto avversari di due anni più grandi. In Colombia ha chiuso in finale sull’argentino Mateo Nicolas Martinez 75 57 63 dopo oltre due ore e mezza. Ha mancato qualche palla break sul 4-4 e 5-5 del secondo set, ha perso il servizio nell’ultimo game del parziale, ma ha brekkato due volte negli ultimi tre game. Ha avuto vita più facile nella finale del torneo ecuadoriano contro Hugo Cesar Dojas. C’è stata partita fino al 5-5, poi Quinzi ha brekkato e facilmente allungato sul 75 51 prima di chiudere 6-2 il secondo set.

Grazie alle due vittorie ha superato anche Adam Pavlasek, di cui si parla si più in quanto fidanzato di Petra Kvitova, che per i risultati tennistici. Che pure non sono niente affatto disprezzabili: il diciassettenne di Bilovec arriva dalla semifinale agli Australian Open. Ha perso dal numero 1 del mondo, e già campione a Wimbledon nel 2011, Luke Saville, che vincerà anche il titolo a Melbourne.

Sono altri quattro i classe ‘96 tra i primi 100: lo statunitense Noah Rubin (n.28), il croato Borna Coric (n.40), il cileno Christian Garin (n.45) e il coreano Hyeong Chung (n.70).

Nonostante l’età il suo nome è già altisonante” ha spiegato Mosè Navarra, tecnico federale che ha seguito Donati e Napolitano (altro talento di grande prospettiva, classe 1995 e n.12 del ranking ITF). “L’attesa per ogni suo match è davvero tanta e credo che senta un po’ questa pressione”.

È tanta anche l’aspettativa degli sponsor, come la Lotto, che ha scelto di investire e di scommettere sul suo futuro. Una scommessa che sta pagando i primi dividendi. A ottobre di quest’anno è arrivato anche il primo punto ATP al Futures di Mazatlan, in Messico: dopo aver perso due game nei due match di qualificazione, ha rimontato e vinto 46 64 63 contro Luca Margaroli, di quattro anni più vecchio. Quinzi entra in classifica a 15 e 8 mesi, come Del Potro, principale giocatore nella scuderia di Infantino, manager anche di Gianluigi, che proprio a Tandil si è allenato spesso.

Gianluigi è uno che brucia le tappe. E’ stato il primo italiano a vincere il Master Internazionale del Nike Junior Tour under 12 (dove la Sharapova vinse nel 1999, dove Nadal ha conquistato tre titoli e in finale sono arrivati Murray nel ‘99 e Del Potro nel 2000) e il secondo dopo Luzzi a conquistare il titolo europeo under-14. E’ stato il primo a conquistare il Grand Slam Kids, che raggruppa i più importanti tornei di categoria. A 13 anni è diventato il più giovane classificato nel ranking Itf junior. A gennaio 2011 è stato eletto Giocatore dell’anno della Federazione europea, come già Gasquet e Djokovic.

Per fortuna” prosegue Navarra, “tutte queste voci sul suo futuro gli scivolano via di dosso. Gianluigi pretende molto da stesso, probabilmente troppo. Pretende di far vedere il suo valore in ogni match, quando invece dovrebbe pensare di più a giocare e meno al contorno. Dal punto di vista tecnico è un giocatore di pressione, mancino, che muove benissimo la palla e sa trovare con grande facilità gli angoli. Ma è sbagliato e controproducente parlarne già, a 15 anni, come di un futuro numero uno”.

Mancino come Nadal (″ma io lo sono in tutto, lui solo a tennis″ tiene a specificare), rispetto al maiorchino ha colpi più piatti perché cresciuto giocando sul duro. Il suo coach, Eduardo Medica, ex tennista da tornei Challenger allenato dal padre di Puerta, dice che "Gianluigi è più forte quando attacca lui che quando deve difendersi".

Sarà perché sono sette anni che si allena alla Bollettieri Academy di Bradenton. Papà Luca e mamma Carlotta decidono di portarlo in Florida dopo che Adriano Panatta lo nota, quando Gianluigi ha sette anni, durante un evento benefico a Porto San Giorgio. Ma è il parere dello storico maestro del circolo di Porto San Giorgio a convincerli: “E’ un fenomeno, vede la palla prima”.

Un talento che gli ha permesso di vincere tante partite e tanti tornei contro avversari più grandi e dalla muscolatura più sviluppata. Anche Nick Bollettieri si entusiasma per Quinzi e decide di assegnargli una borsa di studio. La strada è segnata. Gianluigi vuole lavorare su un sogno. E i genitori, che pure hanno abbastanza disponibilità economiche per sostenere le ambizioni e la carriera del figlio, sognano con lui. Luca, ingegnere e proprietario di un’azienda di costruzioni, è stato un tennista di modesto livello; la mamma un’aspirante campionessa di sci tradita da un ginocchio troppo fragile, poi diventata nazionale di pallamano.

Gianluigi ha talento e dovevamo dargli questa possibilità. Non provarci sarebbe grave″, hanno spiegato qualche tempo fa in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Il più bel complimento gliel’ha fatto Nick Bollettieri parlando con Charles Bricker: ″Quel ragazzino è uno che non ha paura″.

Alessandro Mastroluca

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