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06/02/2012 03:07 CEST - Fed Cup

Nel bene e nel male
decide Francesca

TENNIS - Francesca Schiavone, che aveva determinato le difficoltà azzurre presentandosi in condizioni non ottimali, era l'unica che poteva rimediare. E dopo tre ore ha risollevato l'Italia in Fed Cup. La fragilità psicologica della Bondarenko ha indubbiamente aiutato. L'infortunio di Sara Errani ha tolto a Barazzutti ogni dubbio sulla formazione da schierare in doppio. Rino Tommasi

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E’ andata bene perché l’unica giocatrice italiana che poteva rimediare una situazione quasi disperata era quella che questa situazione aveva determinato presentandosi a questo incontro in condizioni che non potevano nemmeno far sospettare che fosse in campo la vincitrice del Roland Garros di due anni fa, la finalista dell’anno scorso e la numero 11 della classifica mondiale.

In breve (mica tanto perché l’incontro della Schiavone è durato poco meno di tre ore) è successo che Francesca dopo aver perso al tie-break il primo set si è trovata 1 a 5 nel secondo ed ancora 2 a 4 nel terzo. Per sua e nostra fortuna Francesca, senza riuscire a trovare il suo tennis migliore (altrimenti sarebbe stato troppo facile) è rimasta aggrappata alla partita e nella volata finale ha vinto senza rischiare più di quanto il punteggio lasciasse immaginare.

L’impressione è che la Schiavone fosse consapevole della responsabilità che si era assunta nel reclamare il suo posto in squadra pur sapendo di essere ben lontana da una condizione accettabile per una giocatrice del suo livello.

Era l’unica qualità, oltre all’esperienza che le poteva consentire di salvare la partita ed il punto. Ovviamente è stata aiutata dalla fragilità, non atletica ma psicologica, della sua avversaria al punto che sul 4 pari del terzo set non ci sono stati più dubbi sull’esito del match.

Meglio non chiedersi some sarebbe andato a finire il secondo singolare se Sara Errani fosse stata in grado di giocarla al meglio. L’impressione è stata che questa Tsurenko sia una giocatrici di notevoli possibilità anche se di limitata esperienza.

La stanchezza della Schiavone e l’infortunio della Errani hanno tolto ogni dubbio a Barazzutti sulla formazione da mandare in campo nel doppio decisivo.

Malgrado un vistoso passaggio a vuoto nel secondo set il doppio lo ha vinto l’unica specialista in campo, Robertina Vinci, che ha difeso il proprio record di imbattibilità in doppio. In certi momenti la partita mi ha ricordato certi doppi di Coppa Facchinetti ma l’importante era vincere, a giocar meglio le nostre ragazze ci penseranno un’altra volta.

Rino Tommasi

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