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09/02/2012 13:33 CEST - Rassegna nazionale

Djokovic vuole tutto: "Olimpiade e Roland Garros" (Martucci). Litigio Francia-Spagna per uno sketch su Nadal (Valesio)

9-2-2012

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Djokovic vuole tutto: “Olimpiade e Roland Garros” (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport 9-2-2012)

Il grande tennis torna con la coppa Davis, ma con soltanto uno dei «Fab Four», Roger Federer. Gli altri, il numero 2 del mondo, Nadal, e il 4, Murray, si leccano le ferite. E l'1, re Novak Djokovic, dopo la trionfale battaglia di Melbourne, ha fatto passerella a Londra, per diventare l'«Atleta dell'anno Laureus» (estasiato dal contatto con campioni di altri sport, «a cominciare da Mark Spitz»), quindi è tornato a casa, a Belgrado («non vedevo i miei da oltre un mese»), ha salutato i compagni di nazionale ed è scappato sui monti, a Kopaonik, dov'è cresciuto, con la sua Jelena. «Un po' di sci, molta quiete, un tuffo nella natura». La prossima settimana ricomincia gli allenamenti, a Montecarlo, per il cemento: Dubai, il 27 febbraio, poi Indian Wells e Miami.

Novak, meglio n.1 a fine anno, con l'oro olimpico, o il sesto Slam?

«Meglio vincere tutti gli Slam, più l'Olimpiade».

Quali sono le sue tre priorità della stagione?

«Roland Garros, l'unico Slam che non ho ancora vinto, Olimpiade, Wimbledon».

Qual è il rivale più pericoloso fra Nadal, Federer e Murray?

«Tutti e tre. Ho un rispetto micidiale per Federer e Nadal, che hanno dominato tutti questi anni. Io ho fatto un bel salto mentale nei momenti e nei tornei più importanti, e sono salito al loro livello. Ma Roger, in qualsiasi momento, può giocare partite straordinarie, come al Roland Garros l'anno scorso, e Rafa è... Rafa. Eppoi ci sono le enormi potenzialità di Murray, che è mio coetaneo».

Tsonga, Berdych, Monfils, Gasquet, Raonic, Dolgopolov: su chi punta?

«Tsonga e Berdych sono già lì. Raonic, Tomic e "Dolgo" sono da primi 10 del mondo, ma per fare il salto di qualità devono reggere la pressione, tenere alta la motivazione, avere sempre dedizione, cura dei particolari e costanza. Il successo dipende da loro».

Dipende soprattutto da lei quanto vincerà ancora quest'anno?

«Io so solo che devo restare ottimista, credere in quello che posso fare, nelle mie capacità, nella capacità di vincere tutte le superfici dello Slam».

Ma dovrà anche centellinare le energie: a Montecarlo ci sarà?

«Sì, ci sarò. L'anno scorso ho dovuto rinunciare all'ultimo momento, perché avevo un problema al ginocchio. Ma Monte-carlo è un torneo importante, uno dei primi sulla terra battuta. Non lo dico solo perché vivo lì ma perché non ce ne sono altri nel mondo che possono offrire quella tradizione, quei partecipanti, quella vista e il circolo più bello del mondo, il Country Club. Poi, nel Principato, e ti fanno sentire a casa quando giochi perché quelli che vivono lì, poi lavorano anche al torneo e tifano per te».

Perché risiede a Montecarlo?

«C'è pace, serenità, tranquillità, mi ricarica e mi dà energia positiva. Ha un modo di vita rilassante, mi sento a mio agio perché posso camminare come uno qualsiasi e nessuno mi disturba. Il 90% delle persone ci trovano tranquillità, sicurezza e pulizia».

Che cos'è per lei Montecarlo, che amici ha, tennisti a parte?

«Tutto è vicino, organizzato e molto semplice. Ecco, la semplicità di Montecarlo e della vita che faccio lì mi manca quando sono in giro per tornei. Ho amici normali che vivono e lavorano sul posto. Io sono cresciuto in una piccolo paese in montagna, e quindi, natura, silenzio, aria pura. E, quando non viaggio per il mio tennis, tengo un ritmo di vita basso, e adoro fermarmi a guardare la vista, dalla terrazza di casa, sopra Avenue Princess Grace. Mi mette serenità e tranquillità (…)

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Litigio Francia-Spagna per uno sketch su Nadal (Piero Valesio, Tuttosport 9-2-2012)

CIO' che non è chiaro è se Yannick Noah sia fra gli sceneggiatori. Lo sketch che ha causato una mezza crisi diplomatica fra Francia e Spagna (il giorno dopo la squalifica di Con-tador) sembra proprio figlio delle dichiarazioni che Yannick rilasciò qualche mese fa («Gli spagnoli sono caduti nel pentolone della bevanda magica») e che scatenarono un bel putiferio. Nel siparietto un Nadal gommoso beve a garganella, poi fa la pipì nel serbatoio e schizza via alla velocità della luce -. tanto da essere fermato dalla polizia perché andava 280 l'ora.

A mandarlo in onda è stato Canal Plus nel programma satirico «Les Guignols» (gli «Sgommati» locali) e ieri la federtennis spagnola ha querelato Canal Plus sulla falsariga di quanto successe nel 2008 quando il Barcellona querelò «Le Monde» perché aveva osato adombrare con sospetti di doping il club azulgrana. Certo se Atene piange Sparta non ride (dr questi giorni piangono tutte e due): ieri il signor Patrice Ciprelli, marito di Jeannie Longo, è stato arrestato per aver acquistato Epo da destinarsi non già al suo gatto ma alla coniuge che, a 52 anni, è ancora una ciclista a tutti gli effetti. E questo a Noah non avrà fatto piacere.

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I grandi eventi si identificano nel luogo in cui si svolgono. Wimbledon si identifica con l’All England Club. Se spostassero lo stesso torneo in un altro luogo, non sarebbe Wimbledon. Il successo di un evento è legato a quei luoghi nei quali la gente vuole andare, perché sa che lì accadono cose “magiche”.

Jerry Solomon

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