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11/02/2012 15:02 CEST - COPPA DAVIS

Bravi entrambi
ma ora è dura

TENNIS - Seppi ha giocato bene e con coraggio, ma Stepanek, proprio quando sembrava per cedere, ha vinto tenendo fisicamente e variando alla grande il gioco. In conferenza stampa ha dichiarato dichiara: stanotte sono stato male, mi sono svegliato alle 2.30 per prendere delle medicine. Restano gli applausi per Bolelli, che ha fatto match pari con Berdych fino al 5-5 nel terzo set. Da Ostrava, Ubaldo Scanagatta

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OSTRAVA - E’ finita come si temeva che finisse, 2-0 a fine prima giornata per la Repubblica Ceca contro l’ItalDavis. Ma questo 2-0 non è un 2-0 umiliante. Stepanek e Berdych, soprattutto Berdych, erano più forti e hanno vinto con merito senza che né Seppi né Bolelli demeritassero.
Anzi, forse hanno perfino giocato meglio di quanto ci potessimo attendere. Soprattutto Bolelli che, quando non c’è nulla da perdere, ha dimostrato ancora una volta che il suo tennis non è certo quello del n.130 del mondo.
Il problema, per lui, per noi, è che nel tennis i colpi non contano più dei nervi. E fare un match brillante contro un top-ten che gioca pure bene come Berdych serve a poco se poi si perde nelle quali contro il n.150.
 

Certo c’è il rimpianto per l’occasione sfiorata da Seppi, che ha fatto match pari con uno Stepanek che ha avuto un’infinità di pallebreak non sfruttate (ne ha prese soltanto 6 su 25 il 24%) e alla fine pareva parecchio provato, ma anche in questo caso come di fa a gettare la croce addosso a Andreas che ha giocato, nel complesso, piuttosto bene.

Non ho ancora sentito Barazzutti, ma posso già immginare che dirà: “I ragazzi hanno dato tutto, il cento per cento, e più di così non potevano fare”.

E stavolta non si può dargli torto. Non credo, per la verità, che Starace _ se anche fosse stato bene _ avrebbe potuto giocare meglio di quanto ha fatto Bolelli stasera, rimasto in partita fino al 5 pari al terzo set. Vale a dire per circa due ore.

Come Simone ha sentito che poteva forse aspirare al grande exploit ecco che, sul 5 pari, il servizio gli è venuto a mancare. Quasi prevedibile.

Peccato che nel quarto Bolelli abbia smesso anche di credere quel poco in sé stesso. E abbia perso 6-2, sciupando un pochino il suo match.

 

In attesa di aggiungere qui le dichiarazioni dei protagonisti del secondo singolare mi riattacco a quel che avevo scritto in precedenza.

Avevo scritto che si può perdere benissimo da Radek Stepanek a Ostrava. Senza giocare male, senza farsela addosso come accadde ad Andreas Seppi a Tel Aviv con Dudi Sela quando il nostro era avanti 3-1 al quinto.
Solo che adesso temo si possano già preparare le valigie per il ritorno, perché se c’era un punto da vincere era questo.

Quello che Stepank ha vinto rimontando un set di handicap, e poi difendendosi - attaccando! - quando sembrava si fosse accesa la spia rossa della benzina. 3-6 6-4 6-3 3-6 6-3 in 3 ore e 44 (il sito ITF sbaglia!).

Il ceco ha sette vite come i gatti e anche se già al quarto set sembrava avesse la lingua penzoloni, ha retto invece fino in fondo. Riprendendo tutto, variando il gioco molto più di quanto sapesse fare l’azzurro (ma questo era previsto, scontato, inevitabile), reggendo di grinta. A 34 anni un bell’exploit.

Andreas era chiaramente dispiaciuto alla fine: “Perdere al quinto fa sempre male, ho perso un punto importante per tutta la squadra, sono arrabbiato e amareggiato…ho giocato davvero bene. Stepanek risponde bene, sulla seconda è molto aggressivo, e in genere ha anche servito bene.”

Mentre Andreas si è detto convinto, poi in conferenza stampa, di aver giocato un bel match, ma si è rimproverato di essersi lasciato sfuggire il secondo game del quinto set quando però Stepanek ha effettuato un paio di grandissimi recuperi e poi anche l’ultimo game nel quale era stato avanti 40-0 (“Se avesse dovuto servire sul 5-4 magari avrebbe avvertito un po’ di tensione…e se avesse perso uno o due punti, chissà…). Stepanek ha poi rivelato di essere stato male durante la notte, di essersi svegliato alle 2,30 del mattino, di aver preso delle medicine: “Mi sono sentito a tratti un po’ vuoto, ma devo riconoscere che Andreas su una superficie che forse non è la sua migliore ha giocato molto bene….ho tenuto io più l’iniziativa, e ho lottato senza regalare un punto, anche sul 40-0 nell’ultimo game…Io avrei dovuto essere più efficace soltanto nelle pallebreak, nei setpoints, ma ho usato tutta la mia esperienza quando serviva”.

Andreas aveva anche detto: “Da fondocampo ho giocato meglio io, a tratti mi sentivo quasi superiore…ho dato il 100 per 100, lui si è salvato spesso grazie al servizio…

In effetti Stepanek ha tenuto troppi games senza dover soffrire: due punti ceduti negli ultimi tre games del secondo set, tre games vinti a 15 su 4 nel terzo set. E nel quinto in quattro games ha lasciato solo 6 punti senza far mai arrivare Seppi a 40 (salvo errori ed omissioni).

Quindi, a ben vedere, il succo della partita è questo: Stepanek serviva complessivamente meglio e rispondeva pure meglio. Seppi faceva i punti se riusciva a impostarla sul palleggio perché riusciva a pressare abbastanza da fondocampo e a far correre Stepanek.

Una conclusione però va tirata: era una partita che si poteva vincere, al di là del fatto che la si doveva vincere per sperare di smentire il pronostico. Ma non la si è vinta. Quindi kaputt.

Soltanto se Stepanek stesse davvero male _ ma non mi sembra _ avremmo chances di vincere il doppio. E rinviare di una giornata la sentenza finale. Altrimenti già sabato sera dovremo cominciare a pensare quale avversario augurarsi per i playoff si settembre. Una storia cui siamo purtroppo abituati.

Per quanto mi riguarda dico soltanto che venire fino ad Ostrava è stato un sacrificio economico non da poco. Prima ho buttato un viaggio con Ryan Air sul quale avevo investito 232 euro con questo percorso folle: Firenze-Bologna in treno, poi Bologna-Londra, quindi Londra Brno, quindi auto a nolo fino a Ostrava (o treno). E ritorno idem, passando per Pisa….

Con il maltempo che c’era, e l’escursione termica da affrontare per un ultrasessantenne che arrivava dai più 40 australiani, ho pensato che non era il caso di affrontare una simile avventura.

Dopo di che ho regalato quei biglietti a Ryan Air, e preso un volo Firenze-Praga più treno per Ostrava e ritorno, sempre via Pendolino. Altri 200 euro circa, senza i taxi. Se a questo aggiungo le spese di hotel, mi domando chi me l’abbia fatto fare di venire fin qui _ almeno si fosse giocato a Praga!!!_ se non l’insana passione-pazzia per questo sport che mi ha stregato. E la fedeltà ai lettori di Ubitennis che meritano di avere chi segua da vicino le vicende del tennis (grande o piccolo che sia).

Poi arrivi qua e ti accorgi, per l’ennesima volta, che c’è chi avrebbe preferito che tu fossi rimasto a casa (come tutta la pattuglia dei dirigenti FIT in blocco: qui fa freddo, non è una bella vacanza come a Porto Cervo quando l’Italia gioca con la Slovenia) e la sola preoccupazione dei nostri capi-missione è che, vivendo nello stesso hotel (dove io pago 61 euro e i “federales” 89), qualcuno possa offrirmi l’auto spettante alla squadra.

Conoscendo i miei polli, almeno alcuni di loro, avevo preso invece il taxi che ha semplicemente seguito le auto ufficiali riservate alla squadra di Davis. Ma quando sono arrivato allo stadio dalla porta riservata agli “officials” qualcuno ha creduto che mi fossi avvalso di un passaggio…proibito. E una signorina, subito lanciata sulle mie tracce, si è premurata di avvertirmi che non si poteva farlo. Dopo di che si è scusata perché….”non era stato commesso il fatto”.

Se penso che fino a pochissimo tempo fa gli organizzatori di queste trasferte di Davis si preoccupavano di assistere anche la stampa (sparuta ormai, sparutissima: siamo in quattro  in tutto, Martucci della Gazzetta dello Sport, Semeraro della Stampa, l'inviato di Radio Rai e il sottoscritto, più un paio di fotografi che lavorano per l’ITF e altre organizzazioni, senza contare lo staff federale di ufficio stampa e tv), beh …i tempi sono proprio cambiati.

La FederVolley e la FederRugby si preoccupa di aiutare in vari modi le trasferte dei giornalisti che seguono le partite della nazionale. La FederTennis se ne guarda bene. Questione di marketing? O di stile?

seguono aggiornamenti

Ubaldo Scanagatta

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