da Montecarlo, il nostro inviato
Nonostante la festività pasquale, le gradinate metalliche del Campo Centrale presentano qualche macchia di aficionados, alcuni addirittura seminudi, che si godono il solo di metà aprile. È il sonnacchioso inizio del Montecarlo Rolex Masters, che apre i battenti con tre soli incontri di primo turno del singolare, oltre all’atto conclusivo di qualificazione. Dopo la sconfitta di Simone Bolelli ad opera di Renzo Olivo, David Goffin esordisce in pantofole contro il connazionale e compagno di Davis, Steve Darcis. Un’ora e un quarto appena, tre soli giochi concessi e un livello di competizione da allenamento, causato dall’evidente scarsa attitudine di Darcis alla superficie. Troppo a suo agio Goffin nel colpire praticamente da fermo, senza disdegnare qualche chiusura a rete, da accademia. Al prossimo turno avrà Almagro o un qualificato.
Il primo padrone di casa a scendere in campo è Gilles Simon, che domina il tunisino Jaziri con un doppio 6-2. Quarto successo in altrettanti precedenti per il nizzardo (residente a Neuchatel, in Svizzera), che non fa fatica alcuna nel gestire le bordate da fondo dell’avversario. Ottimo colpitore, Jaziri non riesce a prendere il comando delle operazioni, sfiacchito dal palleggio prolungato e dalla lentezza del terreno di gioco. Simon avrà Novak Djokovic al secondo turno: 1-10 il pesante bilancio, con l’unica vittoria giunta nel lontanissimo confronto inaugurale, a Marsiglia nel 2008.
Sul Campo dei Principi, Joao Souza tiene a bada l’estro del tedesco Florian Mayer, pareggiando in due set il conto degli head to head. Mayer aveva vinto l’unico precedente a Sydney 2013. Per il portoghese adesso il vincente di Troicki-Cuevas.
Risultati:
J. Sousa b. F. Mayer 6-3 6-2
[10] D. Goffin b. S. Darcis 6-2 6-1
G. Simon b. M. Jaziri 6-2 6-2
