da Montecarlo, il nostro inviato

Si ferma ad un passo dal tabellone principale la campagna monegasca di Simone Bolelli: non basta una accesa lotta di due ore per avere la meglio sull’argentino Renzo Olivo, 92 ATP e dodicesima testa di serie del draw cadetto. 6-4 6-7(5) 62 li punteggio finale, che denota il crollo fisico dell’emiliano, residente proprio nel Principato: lo stop forzato che lo ha costretto a nove mesi lontano dai campi fa pagare all’azzurro l’evidente dazio atletico, di cui Olivo è bravo ad approfittare una volta perso il secondo set al tie-break, nel quale aveva abbozzato una rimonta dal 3-6, cancellando due set point al servizio.

Lo sparuto pubblico del campo Centrale, splendidamente illuminato dal sole primaverile con la baia di Montecarlo sullo sfondo, sostiene Bolelli fino all’ultimo. Nel suo completo mimetico Hydrogen, l’italiano fa gioco di attesa, lasciando sfogare l’avversario specialmente con il dritto, prima di provare a rovesciare l’inerzia dello scambio con il rovescio lungolinea, ma sono lontani i tempi migliori: nel 2009 il bolognese qui raggiungeva gli ottavi, miglior piazzamento in un 1000 insieme a Roma 2008 e Madrid 2015. A Olivo il merito di non aver perso calma e coraggio, con cui allunga lo strappo nel parziale decisivo: sarà la sua prima partecipazione nel main draw del Rolex Masters, la terza in assoluto in un Masters 1000 dopo Indian Wells 2016 e 2017.