Aveva costretto il mondo della racchetta ad accorgersi di lei nel corso dell’Australian Open di tre anni fa. Era il gennaio 2018, e una biondissima ragazzina di Kiev raggiungeva il terzo turno del primo Slam stagionale partendo dalle qualificazioni. Perse un derby impari con Elina Svitolina, ma una stella di appena quindici anni sembrava pronta a esplodere sulle orme delle baby campionesse che hanno segnato la storia del tennis in gonnella.
Marta Kostyuk ci ha messo qualche anno ad assimilare successo e aspettative: giunta ai confini della top cento non molto tempo dopo, all’ucraina non è riuscito nell’immediato il salto nella classifica che conta, ma a quasi tre anni di distanza da quell’indimenticabile exploit il momento del debutto tra le grandi è finalmente arrivato. Ieri, lunedì due novembre, l’ineffabile computer ha decretato l’accesso di Kostyuk tra le prime cento giocatrici del globo, precisamente collocandola alla novantasettesima piazza.
La figlia di mamma-coach Talyna Beiko ha piazzato il colpo di reni decisivo nel corso delle ultime due settimane, grazie agli ottimi risultati raccolti nella campagna autunnale statunitense e nonostante un paio di piccole delusioni. Negli ITF da ottantamila dollari disputati a Macon e a Tyler, Kostyuk ha in entrambi i casi perso la finale: in Georgia contro CiCi Bellis; in Texas, giusto domenica scorsa, contro Ann Li. Interessante notare come anche quest’ultima, interessante ventenne dalla Pennsylvania, abbia agganciato proprio ieri la top cento per la prima volta in carriera.
