Con il mondo della WTA focalizzato su Stoccarda e la numero 1 al mondo Iga Swiatek(che giocherà la finale domani contro Aryna Sabalenka) è stato un po’ oscurato il sabato delle semifinali al TEB BNP Paribas Tennis Championship İstanbul, torneo di categoria 250 che si gioca nella capitale turca, dove hanno dominato oggi due tenniste russe: Veronika Kudermetova e Anastasia Potapova, entrambe vittoriose senza soffrire particolarmente, pronte a giocarsi il titolo domani alle 14:00, che sarebbe il primo per la classe 2001, mancante all’atto conclusivo di un torneo ormai dal 29 settembre 2018 a Tashkent. Sarebbe invece il terzo titolo della carriera(secondo sulla terra)per la connazionale n.29 al mondo, alla terza finale di questo 2022, entrambe perse sul cemento a Melbourne da Simona Halep e a Dubai da Jelena Ostapenko. I galloni della favorita pendono più verso Kudermetova, per esperienza ad alti livelli e la grande stagione che sta vivendo finora. Ma andiamo a vedere come entrambe, rappresentanti di un ex impero (quello zarista) sono arrivate a questo atto conclusivo nella terra di un altro ex impero, quello ottomano.
[3] V. Kudermetova b. [2] S. Cirstea 6-3 6-3
Non si prospettava certo una passeggiata per la tennista di Kazan il match contro la romena Sorana Cirstea, n.24 al mondo e campionessa in carica, giocatrice non sempre continua ma dalla mano educatissima e capace di grandi variazioni, contro la solidità da fondo e la pazienza della russa, quindi due stili di gioco completamente opposti. Ma data la superficie, e il tempo per preparare meglio i colpi e tagliare il campo, appariva un po’ avanti Kudermetova, che da fondo ha un altro passo rispetto all’avversaria. Non a caso c’è stata partita solo nel primo set, dove al break iniziale della russa ha saputo reagire Cirstea, riprendendolo e rimanendo attaccata fino al settimo game, dove ha recuperato il break la n.29 al mondo, avviandosi verso un primo set con un chiaro padrone. Ha chiuso poi con un altro break nel gioco finale un buon primo parziale, che ha però reso il secondo una pura formalità, un navigare con la vela e poco vento verso il doppio 6-3 finale, con un break di Kudermetova nel quarto game che è stato quello decisivo. Chiude, la russa, con il 72% di punti vinti con la prima, una delle chiavi per spegnere i fuochi fatui di Cirstea, troppo vaga e mai in partita. Domani quindi, dopo poco più di un anno dall’ultima affermazione(11 aprile 2021 la vittoria sulla terra verde di Charleston) Kudermetova cercherà il secondo titolo in carriera in singolare, dopo il best ranking di n.22 al mondo ottenuto a febbraio.
[Q] A. Potapova b. Y. Putintseva 2-6 6-2 6-2
Nell’altra semifinale certamente un pronostico era più difficile, per quanto la classifica non lasci presagire questa difficoltà(71 posizioni di distacco all’ultimo aggiornamento) ma certamente Potapova vale più dell’attuale 122 che ha, in luogo di una Yulia Putintseva che però sulla terra trova sempre un altro passo(i suoi unici due titoli in carriera su questa superficie, l’ultimo a Budapest 2021), e aveva trovato qui la prima semifinale dell’anno. Dunque le previsioni erano molto vaghe, e l’andamento della partita lo dimostra eccome, con tre 6-2 che narrano di un match che di equilibrato o intenso ha avuto poco o nulla, fornendo quindi anche ben poco da un punto di vista tecnico. A onor del vero, va però detto che se i primi due set sono stati a senso unico in un verso o nell’altro, il terzo parziale ha mostrato un po’ di buon tennis lottato negli ultimi due game, i più lunghi del match, nel primo dei quali la kazaka aveva ritrovato uno dei due break di svantaggio, per poi cederlo e cedere quindi la permanenza nel torneo nel game immediatamente successivo, cioè l’ottavo. Merito quindi ai nervi di Anastasia Potapova, i veri vincitori, che ritrova una finale nel circuito, la prima sulla terra, in cerca del tanto atteso primo titolo che potrebbe fungere da trampolino di lancio per fare quel salto di qualità decisivo.
