ATP Stoccarda: Sonego coglie l'attimo, Paire incanta e poi s'incarta

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ATP Stoccarda: Sonego coglie l’attimo, Paire incanta e poi s’incarta

Al loro primo confronto diretto è Sonny alla fine a spuntarla, pur partendo peggio. Il torinese sempre centrato e attaccato alla partita. Albot avversario di Matteo Berrettini

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Lorenzo Sonego - Roland Garros 2022 (foto Roberto dell'Olivo)
 

[6] L. Sonego b. B. Paire 7-5 6-2

Esordio vincente per Lorenzo Sonego, alla sua prima partecipazione all’evento, nell’ATP 250 di Stoccarda, ufficialmente denominato Boss Open. Il 27enne torinese si è trovato di fronte un avversario molto ostico sia per la sua indiscussa classe sia per la sua perenne discontinuità ed imprevedibilità: il francese Benoit Paire, – già semifinalista in questo torneo nel 2017 – superato 7-6- 6-2 dopo oltre un’ ora e dieci di gioco. L’istrionico 33enne di Avignone approcciava a questa stagione sull’erba, dopo un 2022 che finora per lui era stato un autentico disastro: 17 (escludendo quella di oggi) sconfitte e soltanto 5 vittorie, di cui per altro due nel mese di gennaio all’Australian Open e dunque ormai piuttosto datate. Il n. 32 del ranking al contrario arrivava carico di fiducia a questo appuntamento, dopo l’ottima performance al terzo turno del Roland Garros dove ha costretto al quinto set il futuro finalista Casper Ruud ed è uscito dal campo con anche un po’ di amaro in bocca. Chiaramente l’inizio del match ha offerto parecchie titubanze da parte di entrambi i giocatori, poiché non è mai facile adattarsi al meglio nel primo torneo dopo un cambio di superficie, in particolar modo se la superficie in questione è l’erba; che presuppone delle condizioni di gioco che si affrontano solo in un periodo molto esiguo dell’anno. Per quanto riguarda Lorenzo, è corretto evidenziare come abbia – sinora – un ottimo ruolino di marcia sui prati; in carriera ha partecipato a quattro main-draw ATP sull’erba: due finali raggiunte, nel 2019 successo contro Kecmanovic ad Antalya e l’anno scorso ko in tre set a Estabourne al cospetto di De Minaur.

Dopo le prime fasi di studio, l’ex n. 18 si è sciolto a dovere e ha mostrato che razza di talento possiede. Il lato sinistro, specialmente, era in grande spolvero con tutte le soluzioni possibili ed inimmaginabili: dalla smorzata al lob, passando per la brutale accelerazione, fino a giungere allo strettino di puro polso. Ma anche il dritto di Paire, nella prima parte dell’incontro, ha funzionato meravigliosamente. Poi all’improvviso, l’artista d’oltralpe si è spento inesorabilmente abbandonando le variazioni e iniziando a sparacchiare via tutti i colpi di metri. Nel secondo parziale, Benoit ha poi tenuto un atteggiamento in campo totalmente riprovevole e del tutto ingiusto nei confronti del pubblico. Ma si sa prendere o lasciare, questo è sempre stato e questo sempre sarà il n. 80 delle classifiche, che però se non si da una svegliata, presto potrebbe uscire dai primi 100 e potremmo non rivederlo più. Perché pensare che uno come il transalpino che vive per i grandi palcoscenici, possa scendere di livello e disputare i Challenger per rimettere in sesto la classifica, appare uno scenario assolutamente irrealistico. Bravissimo comunque Lorenzo, che ha scivolato abilmente sull’erba tedesca dimenticando per un attimo che il torneo ha cambiato oramai da tanti anni superficie, è stato in grado di cogliere il turning point determinante per far girare la partita, pur dopo un inizio non brillante con il servizio e con il suo fondamentale migliore: il dritto. Finché c’è stato match, sfida godibilissima. Infine, ad onor di statistica, osserviamo come il n. 8 di Francia – a certificare ulteriormente se ancora ce ne fosse bisogno, il momento no della sua carriera – non vinca un incontro sull’erba da ben tre anni, l’ultima vittoria è sopraggiunta nel secondo turno di Wimbledon 2019 con il ceco Jiri Vesely.

IL MATCH – La partenza è a rilento per entrambi i giocatori. Si comprende pienamente e soprattutto si osserva in campo, che questo è per tutti e due i protagonisti della sfida il primo approccio con la superfice. Una situazione molto similare a quella a cui si può assistere in quel di Montecarlo, quando molti tennisti si trovano ad assaggiare la terra rossa per la prima volta in stagione e si trovano fisiologicamente ad affrontare delle difficoltà di adattamento al cambio di condizioni. Tutti questi problemi sono ulteriormente ingigantiti nel primo torneo sull’erba, vista la brevità della parte di anno dedicata a questi campi e che non permette ad un numero rilevante di atleti di potersi misurare a dovere per attuare i giusti correttivi al proprio gioco. Break e contro-break per iniziare con i servizi ancora arrugginiti. L’avvio della partita, però, ci restituisce un lato sinistro di Paire in grandissimo spolvero. Benoit, infatti, dopo una prima parte di 2022 alquanto negativa, fa vedere quando sia meraviglioso ed eccezionale il suo bimane di rovescio. Adopera in continuazione schemi che lui normalmente esegue ad occhi chiusi, e che sull’erba hanno anche una maggiore efficacia. Il n. 80 ATP alterna sagacemente le violenti sbracciate di rovescio in lungolinea a dei tocchi di classe sopraffina. I drop-shot dell’istrionico transalpino dalla parte sinistra sono memorabili e di una bellezza accecante. E quando le smorzate non portano in dote già il punto con se, a causa dell’indomabile forza di volontà di Sonego, l’ex n. 18 del mondo infiocchetta il quindici con dei dolcissimi lob al volo sui recuperi del torinese.

Perciò il 33enne di Avignone da la netta sensazione di essere padrone del campo, anche se ogni tanto si distrae come al suo solito regalando punti all’azzurro con delle sciocchezze indecenti, e sembra essere in versione artista da strada pronto a far godere anche gli altri dei suoi gioielli. Se poi gli riescono anche gli strettini dritto, perché gli attacchi in chop per prendere la rete sempre dal quel lato ormai desueti nel tennis moderno sono invece assolutamente suoi cavalli di battaglia, ovvero con il colpo del suo repertorio sicuramente più debole; beh allora si fa veramente ardua la sfida per Sonny. Il quale però dopo un approccio così e così con il suo fondamentale migliore, un po’ troppo altalenante, riesce a trovare migliori sensazioni e ad esprimersi quantomeno alla pari con il suo avversario. Il barbuto tennista bleau nel quinto game, decide che è il momento di accelerare e breakka per la seconda volta, addirittura 0. Nel successivo turno di servizio, rischia di compromettere il vantaggio vanificando un 40-0. Ma sul break point non si scompone e con due ace consecutivi conferma l’allungo sul 4-2.

Proprio nell’ultimo punto di questo game, va in essere un rocambolesco scambio che si conclude con alcuni dubbi di protesta. Il giudice di sedia chiama il doppio rimbalzo sulla smorzata di Paire, il quale infatti sbaglia la volée successiva al recupero della tds n. 6 convinto anche lui del doppio tocco. Ma il replay, fa chiaramente capire come il secondo rimbalzo in realtà non ci sia stato. Questo episodio conferisce ulteriore carica al piemontese, che usufruisce di due gratuiti sul 5-4 e servizio in favore dell’imprevedibile giocatore d’oltralpe per mettergli pressione. Benoit sembra riuscire nell’intento di togliere le castagne dal fuoco, attraverso dei mirabilissimi serve&volley e con l’ausilio di fantasmagorici attacchi in controtempo. Ma il n. 32 del ranking è un lottatore e alla fine è bravissimo a forzare l’errore a rete dell’avversario. 5-5 pari, tutto da rifare. Ed ecco che qui l’estroso francese fa fede alla sua nomea di sprecone. D’improvviso, in un incontro in suo totale controllo dove aveva la sfida nelle mani e nella quale il n. 3 d’Italia, anche se stava dando tutto, sostanzialmente faceva il punto solo se l’altro incorreva in qualche unforced; Paire si spegne. Ebbene, Benoit non è più in campo; Lore invece lo è eccome. Quattro giochi consecutivi dal 3-5 e primo set italico dopo 51 minuti.

La striscia di giochi vinti di fila dal 27enne torinese si ferma a cinque, poiché in qualche modo il n. 80 riesce a portarsi a casa il suo primo turno di servizio nel secondo parziale. Ma c’è un’istantanea, in questo prime battute della seconda frazione, che raffigura alla perfezione come lo stato d’animo del transalpino sia ormai cambiato; così come pare aver modificato rotta in modo definitivo l’inerzia dello scontro: braccia conserte e sguardo assorto nel vuoto. Le percezioni confermano che quella immagine rappresentava perfettamente la realtà sul campo. Paire, sembra aver mollato, forse sfiduciato e contrariato per le modalità con cui ha perso il set inaugurale. Inizia a tirare a tutta, non tiene letteralmente più una palla in campo. Le variazioni mortifere che avevano fatto malissimo all’italiano, sono oramai state abbandonate per strada. Il vero rimpianto, o meglio il dispiacere è che qualche anno fa il transalpino in una situazione del genere avrebbe spaccato un paio di racchette e avrebbe inveito contro qualcuno del suo angolo. Non stiamo dicendo che questi sono comportamenti edificabili, o che peggio ancora andrebbero invogliati; ma certamente sono un segnale inequivocabile di come ormai la carriera dell’avignonese sia agli sgoccioli, visto che ormai non ha nemmeno più l’ardore interiore di prendersela con il mondo intero bensì piuttosto preferisce velocizzare le operazioni e andare rapidamente sotto la doccia. Iniziano a sentirsi anche i primi mugugni dagli spalti, che non accettano il comportamento indolente – ad essere generosi. Prima 4-1, e poi nonostante qualche sciabolata di Benoit degna del miglior Kyrgios; 6-2 in 27 minuti e finalmente tutti negli spogliatoi.

(a cura di Giovanni Pelazzo) Il prossimo avversario di Lorenzo Sonego sarà Jan-Lennard Struff, in tabellone grazie ad una wild card e vincitore di una grande battaglia contro Marcos Giron. Il tedesco – precipitato fuori dalla top100 (ora è n°103) ma con un passato da top30 – riesce ad imporsi dopo aver cancellato due match point. Fin dal primo set sono ben pochi i giochi combattuti e in cui chi va a rispondere ha chance di break. Accade soltanto nel terzo game (dove Struff ha l’opportunità di allungare ma non la sfrutta) e nel dodicesimo, in cui il tedesco piazza lo strappo decisivo e chiude 7-5 la prima frazione. Nel primo gioco del secondo set Giron salva quattro palle break (tre delle quali consecutive) e riesce a portarsi sul 3-1, venendo però prontamente raggiunto sul 3-3. La striscia di game rapidi riprende velocemente, ma stavolta è Struff a cedere per primo: nell’undicesimo game l’ex numero 29 del ranking perde ancora il servizio, con lo statunitense bravo ad approfittarne e a replicare con un nuovo 7-5. L’inerzia sembra dalla sua parte e anche nel set decisivo Giron parte in vantaggio, portandosi subito sul 2-0. Pian piano, tuttavia, Struff ritorna in partita, mancando prima una possibilità di contro-break nel quarto gioco e trovandolo poi nell’ottavo. L’incontro viene trascinato al tiebreak dove, dopo quattro minibreak consecutivi in apertura, Giron sale 5-3 ed è il primo a giungere a match point sul 6-5, pur dovendolo giocare in risposta. Da quel momento il giocatore al servizio non perderà più un punto fino al 9-8 di marca tedesca, quando il numero 53 ATP perde battuta, tiebreak e match, conquistato da Struff 7-5 5-7 7-6 (8) in poco più di due ore di gioco.

Prima dell’avversario di Sonego è stato definito anche quello di Matteo Berrettini, che ha saltato tutta la stagione sulla terra rossa e torna dopo quasi tre mesi di assenza dal tour (precisamente dal 16 marzo, quando perse 6-3 6-7 6-4 ad Indian Wells contro Miomir Kecmanovic). A testare le condizioni della mano destra del tennista romano – che ha usufruito di un bye al primo turno in quanto testa di serie numero due – sarà il qualificato moldavo Radu Albot. Il numero 121 del ranking si è infatti imposto in due set sul portoghese Joao Sousa. Nel primo parziale – ben più lottato di quando non reciti il punteggio – Albot vola sul 3-0 pesante dopo un terzo game molto lottato (16 punti), ma deve subito cedere uno dei due break conquistati. Anche nel quinto gioco, tuttavia, Sousa non riesce a difendere un suo turno di servizio, perdendolo nuovamente ai vantaggi. Il portoghese ha tre possibilità (due delle quali consecutive) per rientrare parzialmente nel set, ma Albot le sventa tutte e si porta prima sul 5-1, quindi sul definitivo 6-2. Ben più combattuto il secondo parziale, con Sousa che si porta sul 4-1 grazie a due break consecutivi ma non riesce a fronteggiare il rientro del moldavo, che lo aggancia sul 4-4. Albot deve cancellare un set point nel decimo game e non sfrutta due palle break in quello successivo, rimandando ogni giudizio al tiebreak. Il moldavo allunga per primo, portandosi sul 6-3 con due servizi a disposizione per trionfare: sembra fatta, ma Sousa riesce a rientrare, pur senza procurarsi set point. Alla quinta possibilità di chiudere, Albot scaccia i fantasmi e si impone 6-2 7-6 (7). Tra le altre partite di giornata esce subito di scena Feliciano Lopez – anche lui, come Struff, in gara con una wild card – che racimola soltanto cinque game contro Benjamin Bonzi, bravo ad archiviare la pratica 6-4 6-1. Molto combattuto invece il derby tedesco tra Oscar Otte e Daniel Altmaier, con il primo che è più freddo nei momenti importanti e trionfa grazie a due tiebreak: 7-6 (2) 7-6 (4) il punteggio finale. Con questo risultato, Otte raggiunge al secondo turno la testa di serie n. 4 Denis Shapovalov, chiamato a riscattare la prematura uscita di scena a Parigi contro Holger Rune.

Il tabellone completo dell’ATP 250 di Stoccarda

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