Meglio tardi che mai, si suol dire. E, nel caso della stagione 2022 di Elise Mertens, poche frasi capiterebbero altrettanto a fagiolo. Infatti la belga, ex n.12 del mondo, dal 2017 in poi aveva sempre quantomeno disputato una finale in tour (vincendo sempre anche titoli, con l’ultimo digiuno nel 2020). Ma in questo 2022 le cose si erano messe male per Mertens, che a ottobre aveva ancora non era mai arrivata a giocare l’atto decisivo di un torneo WTA (ultima vittoria addirittura nel febbraio 2021, nel torneo di Melbourne 2) , e ci è riuscita sul filo del rasoio in quel di Monastir, sul cemento del Jasmin Open, WTA 250 introdotto principalmente per onorare Jabeur (e che non le ha certo portato fortuna). Sua avversaria in finale (ma sarebbe meglio dire sparring partner) quest’oggi era Alizé Cornet, che la belga ha letteralmente maltrattato con un nettissimo 6-2 6-0.
Non c’è mai stata parvenza di partita o di equilibrio in Tunisia, con Mertens fin dall’inizio troppo più centrata sull’obiettivo, troppo vogliosa di vincere, per lasciarsi sfuggire l’occasione. Dall’altra parte della rete anche Cornet non è che in quanto a vittorie se la passasse meglio, con l’ultimo titolo risalente a Gstaad 2018, ma non ha saputo reagire allo strapotere della belga, che salvo due palle break consecutive annullate sul 2-2 nel primo set, non ha più avuto l’ombra di un reale problema, giocando in scioltezza. Da quel game, infatti, ha vinto 10 game di fila Mertens, infliggendo un duro bagel nel secondo set alla francese, che paga una bassissima percentuale di prime e una resa ancora più scarsa (addirittura 29% di punti vinti con la seconda, un chiaro fattore che ha giocato a vantaggio della belga).
Elise Mertens va dunque a vincere il settimo titolo in carriera e quinto sul cemento, superficie che le ha sempre dato il massimo (vi conquistò anche l’unica semifinale Slam della carriera, all’Australian Open 2018), e da domani salirà al n.36 del ranking WTA, scalando quindi 6 posizioni.
