Australian Open: Mertens da urlo, semi contro Wozniacki

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Australian Open: Mertens da urlo, semi contro Wozniacki

Elise gioca un tennis di altissimo livello. Semi all’esordio a Melbourne: l’ultima belga così lontano in Australia fu Clijsters, sua mentore. Svitolina bloccata. Out una delle favorite. La danese piega Suarez Navarro al terzo set, prima semi dal 2011

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Si parlava di Elise Mertens con Filip Dewulf, semifinalista al Roland Garros nel 1997…

LA PRIMA VOLTA DI ELISE – Questo incerto Australian Open ha già emesso un verdetto. Non sarà la prima volta di una delle seconde. Una di quelle campionesse che vincono dovunque tranne che negli Slam. Elina Svitolina conferma il suo tabù, non riuscendo a superare i quarti di finale in un Major. Nonostante un tabellone incredibilmente favorevole, la tennista di Odessa si è lasciata dominare da Elise Mertens, belga di belle speranze e bel gioco. C’è anche un po’ di Italia in campo con la Mertens, che è sponsorizzata dalla Lotto. La 22enne di Leuven inizia meglio della più quotata avversaria, che appare contratta. Più pronta, Mertens, ad anticipare e a variare il gioco. Dal canto suo, Svitolina mostra tutta la tensione che la attanaglia spesso su palcoscenici come questo. Troppo passiva, l’ucraina subisce l’iniziativa di Elise, molto brava nel variare la direzione della palla, specie dal lato del rovescio, il suo colpo più naturale. Una tale propensione offensiva le procura un vantaggio di due break. Soprattutto, Mertens è bravissima nel trovare angoli con il colpo bimane dal centro del campo. Un po’ di incertezza, quando va a servire sul 5-2 pesante in suo favore, le costa un break. Ma non il set, che si aggiudica meritatamente con due giochi di ritardo.

Nella seconda frazione si consuma lo psicodramma della numero 4 del mondo. Nonostante qualche occasione le venga concessa, Elina non riesce proprio a sbloccarsi, vittima della tensione che la fa giocare corta. Rimedia un umiliante 6-0, che sancisce crudelmente le sue difficoltà odierne. E consente a Mertens di approdare in semifinale, la prima in carriera in un Major: l’ultima belga a riuscirci era stata Kirsten Flipkens, a Wimbledon 2013. L’ultima a Melbourne, Kim Clijsters, mentore di Elise (si allena alla sua accademia), nel 2012. Troverà la vincente di Wozniacki-Suarez Navarro. Chissà che non possa continuare a dire la sua. D’altronde, a guardarla oggi per la prima volta, si sarebbe detto che è la belga a frequentare le zone alte della classifica. Sia tecnicamente, sia tatticamente, è sembrato esserci un divario imbarazzante fra le due. Ovviamente, la componente psicologica ha giocato un ruolo importante, ma Svitolina ha dimostrato di non avere un piano alternativo quando le cose non vanno per il verso giusto. Un aspetto sul quale dovrà lavorare molto, se vorrà davvero ambire ai tornei che contano.

IN THE ZONELa gioia di Elise è incontenibile a fine match:Questa è la vittoria più importante della mia carriera, lei si muove benissimo, sa fare tantissime cose ma io ho giocato benissimo, è stato davvero un grande match. Ora devo giocare come se non avessi niente da perdere, d’altronde non ho punti da difendere, sarò l’underdog anche giovedì”.

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CAROLINE LA VINCE DUE VOLTE – Chiude il programma odierno sulla Rod Laver Arena il successo combattuto più del dovuto di Caroline Wozniacki, numero 2 del seeding, contro Carla Suarez Navarro. La danese raggiunge per la seconda volta in carriera la semifinale dell’Australian Open (nel 2011 venne estromessa da Li Na) e potrà tentare di raggiungere la sua terza finale in un major (US Open 2009 e 2014, entrambe perse). Per l’attuale numero 39 WTA rimane il buon torneo disputato dopo i problemi fisici di un anno fa, ma colleziona la sesta eliminazione ai quarti di finale in un torneo dello slam su altrettanti tentativi, dopo le sconfitte nel 2009 e 2016 a Melbourne, a Parigi nel 2008 e 2014 e a New York nel 2013. Wozniacki si era aggiudicata 5 dei 7 precedenti, ma l’ultima volta in cui si erano affrontate ad avere la meglio fu la nativa di Las Palmas a Madrid nella  scorsa stagione. Il primo set è senza storia, la danese è un muro che Suarez Navarro non riesce minimamente a scalfire e il bagel con cui Wozniacki lo conquista ne è la dimostrazione evidente.

La seconda partita è più equilibrata, inaspettatamente Suarez Navarro va avanti 4-2 con una palla break a disposizione, ma Caroline è brava nella reazione, risalendo fino al 5-4 in suo favore dove addirittura si procura un match point, annullato però dalla spagnola con la collaborazione della numero 2 del mondo che manda lungo un comodo rovescio. Scampato il pericolo Carla riesce ad issarsi fino al tie-break: dal punteggio di 3 pari Suarez Navarro cambia marcia, infilando 4 punti di fila che le valgono il set. Si va al terzo. La ex top 10 ha speso molto per rimettersi in careggiata, Wozniacki riprende a giocare il suo tennis che la porta a servire per il match sul 5-2: la campionessa dell’ultima edizione delle WTA Finals si procura altri tre match point e al secondo match point (terzo totale dopo i circa cinquanta minuti trascorsi dal primo) può esultare con le braccia al cielo. Prosegue dunque la rincorsa alla prima posizione del ranking mondiale e in semifinale sfiderà Elise Mertens, con cui ha vinto l’unico incrocio andato in scena sempre in semifinale sulla terra di Bastad nel luglio della passata annata.

Risultati:

E. Mertens b. [4] E. Svitolina 6-4 6-0
[2] C. Wozniacki vs C. Suarez Navarro 6-0 6-7(3) 6-2

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