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Wimbledon: Cocciaretto domina Masarova, è al terzo turno
Elisabetta Cocciaretto annulla Rebeka Masarova che ci mette parecchio del suo. Al terzo round attende Pegula o Bucsa
E. Cocciaretto b. R. Masarova 6-3 6-1
Dopo la vittoria su Camila Osorio, Elisabetta Cocciaretto prosegue il suo percorso ai Championships battendo in settanta minuti la spagnola Rebeka Masarova, n. 66 WTA, suo best ranking. Ordinata sia in difesa sia con il gioco in mano, facendosi (ancora più) bassa per contenere le mazzate in arrivo riuscendo anche a a ribaltare lo scambio, Elisabetta ha sfruttato al meglio la falsa partenza dell’avversaria, imprigionandola poi in un turbine di insicurezze che si sono tradotte in un bilancio vincenti-gratuiti di 8-27.
Primo set – Masarova non trova il campo
Masarova, che al primo turno ha eliminato l’egiziana Sherif al tie-break del terzo, parte sbagliando tutto il possibile e anche buona parte dell’impossibile, mette un’ansia che neanche una versione particolarmente “no” di Camila (non Osorio). Rebeka non chiude neanche il game da 40-0, alla terza opportunità ha una volée sopra la rete e gioca quasi un lob; insomma, la nostra giocatrice che vanta l’intelligenza tra le proprie caratteristiche nemmeno deve sfruttarla troppo quella qualità per salire sul 3-0 pesante. Da lì, il parziale è in discesa con il piccolo intoppo dell’ottavo gioco, quando Cocciaretto perde la battuta. Niente di grave, perché la tennista nata a Basilea il 6 agosto (1999) restituisce subito il favore (in parte “agevolata” dall’azzurra, in parte mettendoci del suo, con il doppio fallo finale) e il primo set è in cascina.
Secondo set – Cocciaretto nasconde il campo a Masarova
Coccia tiene le vie centrali per evitare che Masarova indovini la catenata, poi sulla palla giusta inizia a muovere l’avversaria che con i suoi 186 cm di altezza non ha nella difesa la sua zona di comfort. Va così avanti 3-0 anche nella seconda partita, ma con un solo break che traballa nel lungo quinto game, con qualche errore azzurro di troppo: due vantaggi esterni vengono però cancellati da altrettanti servizi alla T alla faccia dei 20 cm in meno rispetto all’altra, al terzo pensa la risposta bimane in rete e il sospirato 4-1 infine arriva. Poco sorprendentemente, il match finisce lì e Coccia mette i piedi al terzo turno dove attende la vincente del match tra Pegula e Bucsa.