Rio de Janeiro, 2016. Il caldo brasiliano e il centro olimpico di tennis nel quartiere Barra da Tijuca sono testimoni di una grande impresa: Monica Puig vince l’oro nel singolare femminile, battendo in finale Angelique Kerber per 6-4 4-6 6-1. La vita della tennista portoricana, allora numero 34 WTA, cambia per sempre perché questa vittoria per il suo Paese ha un sapore diverso. Puig è stata la prima atleta portoricana a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi e, per questo motivo, è diventata istantaneamente un eroina nazionale. Molti tennisti sognerebbero di raggiungere un picco così alto durante una lunga carriera sul circuito. Puig è sempre stata legata alle sue origini, nonostante abbia vissuto e si sia allenata lungamente negli Stati Uniti, e quella vittoria non ha fatto altro che consolidare quel legame.
La grande folla per il saluto di Monica
Proprio per salutare al meglio la sua beniamina, sugli spalti del Coliseo de Puerto Rico José Miguel Agrelot, arena al coperto tra le più grandi e conosciute dei Caraibi, si sono assiepati oltre diciottomila spettatori. Puig ha infatti organizzato un match di esibizione, “La battaglia delle leggende”, per mettere un punto definitivo alla sua carriera e godersi l’abbraccio della sua Porto Rico, dopo il ritiro ufficiale dalle competizioni lo scorso giugno e l’omaggio riservatole a marzo al Miami Open.
Con lei sul campo Venus Williams ha fatto la parte dell’invitata d’onore dando vita a match molto apprezzato dagli spettatori. Interessante notare come se da un lato la portoricana ha deciso di appendere la racchetta a causa dei seri infortuni capitatigli negli ultimi due anni, l’americana non sembra proprio voler cedere al tempo e agli acciacchi. Puig si è imposta per 7-5 4-6 10-5 e ora, dopo l’abbraccio con il suo Paese, tornerà alla sua vita lontana dai campi. Recentemente dopo aver collaborato come commentatrice per ESPN Deportes and Tennis Channel, ha scoperto la passione per le maratone.
Non solo ritiri: Alcaraz annuncia la sua presenza ad un’esibizione in Messico
Match di esibizione dove non si possono ammirare solo giocatori ormai al termine della propria carriera ma anche giovani star al culmine della fama. Come Carlitos Alcaraz, che ha annunciato il proprio calendario dell’ultima parte di stagione. Oltre al Master 1000 di Shangai, quello di Parigi Bercy, le Finals di Torino e i 500 Pechino e Basilea, il numero due del mondo giocherà a fine novembre un’esibizione in Messico e organizzerà la Coppa Alcaraz a Murcia, dove sfiderà altri giocatori top 10 – nomi non ancora annunciati – durante le festività natalizie.
