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Interviste

Six Kings Slam, Fritz: “Sinner prevedibile? Non importa, perché quello che fa lo fa meglio di tutti” [VIDEO]

“È davvero solido da fondocampo ed è difficile utilizzare schemi contro di lui”, ammette l’americano. “Alcaraz, invece, ha più varietà ed è anche molto veloce”

Ultimo aggiornamento: 17/10/2025 14:49
Di Andrea Binotto Pubblicato il 16/10/2025
6 min di lettura 💬 Vai ai commenti
Taylor Fritz - Six Kings Slam 2025 (foto Ubitennis)

Sempre più una bestia nera. Alexander Zverev ha perso gli ultimi sei confronti diretti ufficiali contro Taylor Fritz. E al Six Kings Slam la trafila vincente del numero 4 al mondo ai danni del numero 3 non si è arrestata. Il 27enne statunitense ha superato il 28enne tedesco in due set, nonostante abbia avuto poco tempo (come anche tutti gli altri) per metabolizzare le condizioni di gioco. “E’ sempre bello riuscire ad andare avanti in un evento in cui hai avuto poco tempo per adattarti alle condizioni di gioco”, ha affermato in conferenza stampa post-vittoria il campione dei 250 di Stoccarda e Eastbourne. “La palla rimbalza alta e il campo è veloce. Non c’è molto ritmo”.

Il direttore Scanagatta ha poi posto svariate domande all’americano, partendo innanzitutto dalla questione campo e dall’allenamento con Jannik Sinner (di Taylor, non il suo). “Non so se effettivamente il campo sia veloce o è così perché ci troviamo un po’ in altitudine e quindi la palla si muove con più velocità. Molte volte i nostri rispettivi servizi in kick sono terminati al di sopra delle nostre teste. Magari pensavo di aver incontrato bene la palla in risposta e tutt’un tratto mi scappava via. Non è facile giocarci. Riguardo l’allenamento con Jannik, invece, lui ha giocato bene, mentre io ho avvertito molto il jet lag. Le mie gambe non si volevano muovere. Probabilmente per lui è stato un brutto allenamento (sorride, ndr)”.

Se si parla di Sinner, non si può non citare Carlos Alcaraz. Ma quali differenze nota Fritz tra i due, lui che ci ha giocato contro in svariate occasioni? “Penso che il tennis di Carlos abbia più varietà. Può fare molte cose: la smorzata, le discese a rete. È poi anche molto veloce. Jannik è invece bravissimo da fondocampo. Scambia di dritto, di rovescio ed è davvero solido. Contro di lui è difficile mettere in atto qualsiasi tipo di schema, perché è molto forte da entrambi i lati. Il rovescio in corsa mentre scivola lo gioca bene ed è complicato metterlo fuori posizione. Ha anche un servizio più significativo. È sì più prevedibile, ma questo non cambia nulla. Perché quello che fa lo fa meglio di chiunque altro”.

Contro l’azzurro e lo spagnolo Taylor ci ha giocato anche alcune finali, ad esempio quella dello US Open 2024 (contro Sinner) o quella più recente all’ATP 500 di Tokyo (contro Alcaraz). “Non credo di aver avuto molte chance in finale allo US Open. Ho servito per il terzo set e probabilmente quel parziale avrei dovuto vincerlo. Ma nei primi due set, invece, non credo di aver giocato il mio miglior tennis. Il match è stato piuttosto a senso unico. Credo di aver avuto più chance contro di lui nel match di girone delle Finals (6-4 6-4 per Jannik, ndr). Riguardo il match a Tokyo contro Carlos, credo che il primo set sia stato molto equilibrato e di un livello davvero alto. Alla fine del parziale, però, mi sono infortunato e nella seconda frazione non ho percepito che potessi avere chance. Ho recuperato un break quando lui era avanti 5-2, ma la mia gamba non ha retto”.

La distanza con i due dominatori del circuito è ancora ampia da colmare. Qual è dunque l’obiettivo a breve termine dello statunitense in vista degli ultimi appuntamenti stagionali? “Prima di Shanghai pensavo ci fosse una buona possibilità per terminare l’anno da numero 3. Ora credo invece sia più complicato, data la semifinale di Djokovic e la mia uscita prematura dal torneo (al terzo turno contro Giovanni Mpetshi Perricard in due set, ndr). Non saprei però. Voglio concentrarmi sul finire bene la stagione. Non ho punti da difendere sino alle Finals. Non ho obiettivi specifici quindi. Cercherò di giocare meglio che posso”.

E proverà a farlo anche nella semifinale contro Alcaraz nell’evento saudita, che lui non considera come un’esibizione. “Non credo che il risultato di oggi cambi qualcosa. Sono sempre motivato quando gioco contro i tennisti più forti al mondo. In questo modo capisco a che punto sono con il mio tennis e dove devo migliorare. Credo che negli ultimi due match contro Carlos io sia riuscito a rimanergli più vicino nel punteggio, almeno sino a quando mi sono fatto male a Tokyo. Il livello era molto alto nel primo set e la partita prima contro di lui (in Laver Cup, ndr) sono riuscito a vincerla”.


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TAGGED:Carlos AlcarazJannik Sinnersix kings slam 2025Taylor Fritz
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