RG uomini, day 2: Nadal e Djokovic passeggiano, esce Nishikori

Roland Garros

RG uomini, day 2: Nadal e Djokovic passeggiano, esce Nishikori

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TENNIS ROLAND GARROS – Il giapponese non è riuscito a recuperare dopo l’infortunio patito a Madrid. Avanti Klizan, che ha comunque giocato una buona partita. Negli altri match avanzano in tre set Vesely e Cilic, prima vittoria Slam per il ceco. Simon accede facilmente al secondo turno, mentre Gulbis e Melzer lasciano un set per strada; impresa di Bagnis che elimina Benneteau 18-16 al quinto. Pillole da Parigi dei nostri inviati

Nadal b. Ginepri 6-0, 6-3, 6-0 (Milena Ferrante)
Alla caccia del nono titolo, Nadal esordisce nel Roland Garros più aperto da quando perse negli ottavi da Soderling nel 2009. Esordio buon per lui morbido ma un tabellone nel quale dovrà fare attenzione a non trasformarsi in Pollicino, seminando set lungo il percorso. Sempre se non sarà divorato da qualche lupo di passaggio. Thiem, Almagro, Dimitrov, Ferrer, Wawrinka, Murray paiono una sfilza di predatori tutti con i denti affilati, almeno due dei quali assetati di vendetta per aver piegato la testa di fronte al king of clay nei 1000 preparatori.

Da parte sua Ginepri, precipitato nei bassifondi dopo un passato da primi venti, si offre per risollevare per quanto può il morale tremebondo dell’illustre avversario. Perde il servizio in apertura e non certo per merito dello spagnolo. Nadal si porta subito 3-0 nel primo set grazie alle concessioni dell’avversario, mostrando, per la verità, anche una discreta lunghezza di palla. Come sempre in tempi recenti quando la partita si presenta in discesa, il gioco di Nadal ritrova solidità. Soprattutto al servizio. Il 4-0 arriva agevolmente. È alla risposta che lo spagnolo non riesce a invertire il trend che lo vede costantemente piazzato a parecchi metri dalla riga di fondo. Lo stesso che gli ha fatto vincere Wimbledon nella storica finale con Federer ma ha contribuito ad affossarlo in quella recente di Roma. Ginepri regala con un doppio fallo il vantaggio e poi un dritto e Nadal si porta 5-0. Con un gioco concreto e a percentuale Nadal incassa il primo set in 29’: Ginepri è troppo discontinuo e non riesce a chiudere le poche opportunità favorevoli.

L’americano cresce progressivamente in solidità ed entra in partita all’inizio del secondo set mentre a tratti Nadal non centra la palla nel tentativo di imprimere eccessiva rotazione. Lo schema più frequentato dallo spagnolo parrebbe il rovescio tagliato sul back dell’avversario per finire col dritto lungolinea. Sembra qualche mossa scacchistica da sperimentare in anticipo onde irretire avversari di più elevata caratura (tentata anche con Djokovic a Roma). In risposta predilege un lift estremo per allontanare l’avversario dalla linea di fondo e chiudere classicamente col dritto.

Le percentuali al servizio di Nadal intanto segnano una preoccupante flessione pur se si procede regolari sino al classico punto di rottura nel 7° gioco: Ginepri concede un doppio fallo, un rovescio oltre la linea di fondo e non regge al lift dell’avversario. Perde il gioco a zero, Nadal infila 8 punti consecutivi per andare 5-3, poi sfrutta il secondo set point sul 30-40 dell’avversario, con la solita sventagliata inside out.
La partita è praticamente finita. Nadal dilaga 5-0 non senza una certa discontinuità e anche per demerito di un Ginepri sempre più inconcludente e chiude 6-0 in leggera crescita.

Un classico Nadal da primo turno, del quale è difficile prevedere l’evoluzione. Sufficientemente concreto ma ancora tentennante al servizio (58% di prime), il colpo chiave se vorrà accedere alla seconda settimana senza eccessivi patemi. Us Open docet.

N. Djokovic b. J. Sousa 6-1 6-2 6-4 (Giulio Fedele)
Esordio parigino fin troppo facile per il numero due del ranking mondiale. Troppi fattori contro il povero Sousa perché potesse fare realmente partita contro il serbo: gli scontri diretti, l’ultima batosta rimediata agli US Open dell’anno scorso (6-0 6-2 6-2), la differenza di peso di palla e le condizioni del campo. Si è infatti iniziato a giocare sotto una sottile pioggia, che a metà primo set ha costretto i giocatori a tornare negli spogliatoi e ha frenato ancora di più la pallina svantaggiando il gioco del portoghese. Joao Sousa è il numero uno del Portogallo, unico della sua nazione a vincere un titolo ATP (Kuala Lumpur, 2013), posizionato in top 45, discreto doppista; d’impostazione spagnola, cresciuto tennisticamente a Barcellona, dove ha anche la residenza, e divenuto classico rematore da fondo campo. Nulla che potesse impensierire Djokovic, che quest’anno al Roland Garros parte immediatamente dietro a Nadal alla corsa al titolo. Di certo questo non è sicuramente il match dove testare le ambizioni del serbo, che conscio della sua superiorità ha gestito la partita come se stesse giocando con uno sparring partner. A tratti deconcentrato, questo Djokovic si è divertito a scherzare Sousa, sperimentando soluzioni nuove e colpi desueti al suo repertorio. Ha iniziato il primo set, tanto per dirne una, con due palle corte nei primi due punti, ovviamente è partito sotto 0-30; ma, altrettanto ovvio, ha recuperato tranquillamente ed ha tenuto il servizio. Tutto questo per dirvi il copione della partita: Djokovic giocava in modalità semiseria la metà dei punti e poi, se era sotto nel punteggio, re-impostava la modalità normale, tornando uno schiacciasassi.
Tanto bastava nel primo set, per strappare due break al povero portoghese, che cercava di fare quello che poteva approfittando dei gratuiti del serbo. Al massimo che è riuscito ad ottenere però sono i sette deuce del suo primo turno di battuta, che comunque si sono rivelati inconcludenti. Sul 4-0 Djokovic ha regalato il servizio prima di rientrare negli spogliatoi per la pioggia, divenuta insostenibile. Dopo un’ora di pausa si è ripreso, e Nole ha chiuso il set sul 6-1, non senza prima concedere tre palle break a Sousa, ed annullarle con altrettanta nonchalance.

Nel secondo set il copione è stato lo stesso. Strano che Sousa non si sia sentito preso in giro, quando per esempio sull’1-1 Djokovic ha eseguito uno schiaffo al volo tutt’altro che di chiusura e poi una veronica su un pallonetto che sarebbe finito palesemente in corridoio. Eppure fino al 2-2 il portoghese è riuscito a resistere; poi ha dovuto cedere il servizio e da lì è capitolato. Sul 5-2 per il serbo c’è stata la seconda interruzione per pioggia, durata stavolta meno di quindici minuti, in cui Nole ha intrattenuto gli spettatori facendo un siparietto con un raccattapalle che gli reggeva l’ombrello: Nole ha prima invitato il ragazzo a sedersi con lui, poi ha barattato l’ombrello con la sua racchetta, ed infine si è fatto con lui un “brindisi” con due bottigliette di plastica. Alla ripresa ha servito per il secondo set, arrivando ai vantaggi prima di chiudere il parziale con un dritto lungolinea e poi con un ace.

Nel terzo set per il portoghese è stato ”o tutto o niente”: Sousa è diventato molto più aggressivo, iniziando a giocare con meno margine e cercando di picchiare di più per mettere in difficoltà l’avversario. Anche Djokovic allora ha deciso di alzare il livello del suo gioco, rispondendo al fuoco col fuoco. Il primo game di servizio lo ha tenuto Sousa, ma tanto è bastato perché poi il serbo iniziasse una striscia consecutiva di quattro game. Solo una volta ottenuto il vantaggio, ha deciso di tornare a giocare come aveva fatto nei precedenti set, dispensando palle corte casuali, demi-volée e attacchi in controtempo. Questo calo di concentrazione gli è costato il break del 4-2. Un poco spazientito dal fatto di rimanere in campo più del dovuto, Djokovic ha rimesso le cose a posto togliendo nuovamente il servizio all’avversario, valevole il 5-2. Ma la lezione non gli è servita realmente,e il serbo da 30-0 si è visto nuovamente recuperare e strappare il break del 5-3. Un parziale che il serbo avrebbe potuto chiudere sul 6-1 è quindi durato tre game in più del previsto, con Djokovic che ha sfruttato l’ultima occasione disponibile per servire per il match, chiudendo con un ace.

Al serbo ora un test più complicato, il secondo turno con quello Chardy che a Roma ha eliminato Roger Federer, con cui però non ha nemmeno perso un set in 8 match.

Klizan b. Nishikori 76(4) 61 62 (Roberto Salerno)
La prima mini sorpresa dello slam parigino ha il nome di Kei Nishikori, battuto in maniera abbastanza netta da Martin Klizan, un mattocchio che se trova il quarto di luna giusto può dare qualche dispiacere anche a giocatori in piena efficienza fisica. Non sembra infatti che il giapponese abbia del tutto recuperato dall’infortuno alla schiena patito durante la semifinale di Madrid contro Ferrer e accentuatosi fino a costringerlo al ritiro contro Nadal in una partita che aveva praticamente già vinto. Non sono bastate due settimane di riposo dunque, e probabilmente non era Klizan il miglior avversario per testare le proprie condizioni, perché davvero lo slovacco ogni tanto lascia partire dei colpi paurosi.

C’è stata partita solo nel primo set, quando Kei è andato a servire per il set sul 53 a proprio favore. Qui ha infilato due doppi falli, e un paio di errori abbastanza sconcertanti che hanno rimesso in piedi il set per lo slovacco. Da questo momento in poi match praticamente chiuso. Il tiebreak è stato vinto agevolmente da Klizan che ha poi dilagato nel secondo e nel terzo set, con Nishikori impegnato a salvare il salvabile. Peccato, perché il giapponese sembrava poter infastidire non poco i pretendenti al titolo, ma se non rimette a posto il fisico di brutte giornate così ne passerà parecchie. Interessante il varco apertosi in questo spicchio di tabellone, di cui potrebbe approfittare Raonic. A meno che il “guru” ucraino….

GLI ALTRI INCONTRI: (Francesca Moscatelli)

Nel derby ceco, il ventenne Jiri Vesely ha avuto la meglio in tre set su Lukas Rosol col punteggio di 6-2 7-6(6) 7-5. Un match lottato ed equilibrato, dove il giovane talento ha saputo leggere a dovere i momenti cruciali, riuscendo ad arginare i tentativi di rimonta del più esperto connazionale, in particolare senza concedere palle break nel primo e secondo set. Prima vittoria nel main draw di uno Slam per Vesely, che dall’anno scorso e dalla prima vittoria a livello Challenger si è dimostrato in costante crescita.

Facile vittoria di Marin Cilic ai danni dello spagnolo Andujar; parte forte il croato che nel primo set ha strappato il servizio al proprio avversario tre volte, rifilandogli un bagel. Il secondo parziale non è dissimile dal primo, con lo spagnolo che è riuscito a recuperare solo uno dei due break messi a segno da Cilic; mentre un terzo set decisamente più lottato e senza break ha sancito la fine dell’incontro al tie break: 6-0 6-3 7-6(6).

Ottimo match disputato da Gilles Simon, recente semifinalista a Nizza. Il francese ha superato in tre set dal punteggio netto il croato Pavic, senza perdere mai il servizio e annullando le uniche due palle break concesse al proprio avversario: 6-1 6-1 6-3. Il vincitore di Nizza, Gulbis, ha dovuto penare decisamente di più per avere la meglio su Lukasz Kubot, tant’è che il lettone, il cui bilancio nei primi turni Slam non è affatto in positivo, ha lasciato per strada il primo set, prima di prendere il controllo dell’incontro e impedire al polacco di farsi strada nei sui turni di battuta, alla fine Ernests ha avuto la meglio in quattro set, 4-6 6-4 7-5 6-1. L’ormai veterano Melzer ha dovuto faticare a sua volta per imporsi sul David Goffin, classe 1990; il belga, dopo un primo set servito più che altro ad ambientarsi, ha iniziato a dare battaglia, innescando un serie di break e contro-break che gli hanno permesso di chiudere il secondo set 7-5. Il terzo set ha un andamento speculare, ma questa volta a spuntarla è Melzer che chiuderà l’incontro 6-4 5-7 7-5 6-4.

Facundo Bagnis, classe ’90 come Goffin, si è reso protagonista di una vittoria epica contro il francese Benneteau. L’argentino, alla sua prima apparizione in uno Slam da numero 143 al mondo, ha avuto la meglio al quinto set, parziale che si è concluso 18-16 ed è durato la bellezza di 144 minuti, per un totale di quattro ore e 27 minuti di gioco. Una grandissima soddisfazione per il giovane Bagnis, che ha dominato i primi due set dell’incontro, prima di avere un calo e cedere i due parziali successivi, non senza lottare, sotto i colpi del più collaudato Benneteau. Il quinto set è stato storia a sé, una partita nella partita: L’argentino, indomito, ha conquistato il primo break nel terzo gioco, per poi cedere il game di vantaggio e consentire al francese di pareggiare i conti, 4-4; da qui in poi i servizi l’hanno fatta da padrone per 24 giochi, con una palla break annullata da ambe le parti, fino al 16-16, quando l’argentino ha interrotto il gioco di forza, spezzando la resistenza del francese e chiudendo nel game successivo sul proprio servizio: 6-1 6-2 1-6 3-6 18-16.

Tutti i risultati:
[1]Rafael Nadal (ESP) b. Robby Ginepri (USA) 60 63 60
[2]Novak Djokovic (SRB) b. Joao Sousa (POR) 61 62 64
Guillermo Garcia-Lopez (ESP) b. [3]Stan Wawrinka (SUI) 64 57 62 60
Martin Klizan (SVK) b. [9]Kei Nishikori (JPN) 76(4) 61 62
[14]Fabio Fognini (ITA) b. Andreas Beck (GER) 64 64 61
[17]Tommy Robredo (ESP) b. James Ward (GBR) 46 64 62 64
[18]Ernests Gulbis (LAT) b. Lukasz Kubot (POL) 46 64 75 61
[27]Roberto Bautista Agut (ESP) b. Paolo Lorenzi (ITA) 63 75 62
[29]Gilles Simon (FRA) b. Ante Pavic(CRO) 61 61 63
Teymuraz Gabashvili (RUS) b. [30]Vasek Pospisil (CAN) 64 62 63
Facundo Bagnis (ARG) b. Julien Benneteau (FRA) 61 62 16 36 18-16
Mikhail Kukushkin (KAZ) b. Nicolas Mahut (FRA) 63 67(4) 63 64
Kenny De Schepper (FRA) b. Albert Montanes (ESP) 31 Ret.
Tobias Kamke (GER) b. Miloslav Mecir (SVK) 75 76(2) 76(1)
Benoit Paire (FRA) b. Alejandro Falla (COL) 63 64 76(4)
Marcel Granollers (ESP) b. Ivan Dodig (CRO) 22 Ret.
Alejandro Gonzalez (COL) b. Michael Russell (USA) 62 64 67(6) 61
Jurgen Melzer (AUT) b. David Goffin (BEL) 64 57 75 64
Jiri Vesely (CZE) b. Lukas Rosol (CZE) 62 76(6) 75
Robin Haase (NED) b. Nikolay Davydenko (RUS) 75 64 62
Feliciano Lopez (ESP) b. Damir Dzumhur (BIH) 63 76(8) 63
[25]Marin Cilic (CRO) b. Pablo Andujar (ESP) 60 63 76(6)
Adrian Mannarino b. Yen-Hsun Lu (TPE) 62 61 61

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